Pro Patria ripescata nel girone A, ma Vavassori tuona: «Non spenderò più un euro»
Tra i provvedimenti disposti ieri dalla FIGC vi è stata anche la riammissione della Pro Patria in Lega Pro, inserita ufficialmente nel girone A, quello della Reggiana. A Busto Arsizio però la notizia non è stata accolta con troppo entusiasmo, dato che il club è in vendita da diverso tempo, con il patron Vavassori non più disposto ad investire sulla squadra. «Io non spendo più un euro per la Pro Patria - ha dichiarato Vavassori a La Provincia di Varese - con i ricorsi ho finito di tirar fuori soldi. Ho ottenuto quello che volevo: chiedevo giustizia, e giustizia è stata fatta. Ora basta, ho chiuso con Busto. Non c’è nessuno disposto a sostenere economicamente la Pro Patria in Lega Pro. Per disputare quella categoria servono milioni. Da quando ho detto che voglio vendere la Pro Patria, nessuno ha dato disponibilità a presentare la fideiussione». Su un possibile passaggio di consegne all'immobiliarista Patrizia Testa, Vavassori non è fiducioso: «Da mesi leggo e sento parlare di gruppi, cordate, pretendenti...non aspetto altro che vendere la Pro Patria: il problema è che nessuno la compra!». «Se la Pro Patria volesse ricominciare dalla Serie D - conclude - dovrebbe farlo con una società nuova, che però a Busto non è stata costituita, forse perché erano troppo impegnati a insultare il sottoscritto. Altrimenti deve ripartire dalla Terza Categoria. Se entro mercoledì o giovedì non vedo la fideiussione, finisce tutto: voglio proprio vedere tutto l’amore viscerale di questa città per la Pro Patria».
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