Viali: «Siamo rientrati in partita troppo tardi, ma sono soddisfatto dell'atteggiamento mostrato nel secondo tempo»
«Dopo il primo gol ci siamo disuniti commettendo tanti errori tecnici e non siamo riuscita a reggere, così il Palermo ha allungato. Ho confermato la formazione perché erano tutti carichi. Girma? Nel percorso di recupero ci sono alti e bassi...»
«Ci dispiace perdere contro una squadra forte come il Palermo per un quarto d’ora fatto male - sottolinea amareggiato mister William Viali nella sala stampa del “Barbera” dopo la sconfitta dei granata contro il Palermo - Siamo partiti bene con i primi dieci minuti in cui stavamo giocando la partita che volevamo e con una buona occasione per portarci in vantaggio. Poi tra il primo e il secondo gol ci siamo disuniti e abbiamo fatti tanti errori tecnici. Contro una squadra così forte non potevamo regalare niente come invece purtroppo abbiamo fatto in quel quarto d’ora. Per il resto della gara faccio fatica a dire qualcosa ai miei giocatori perché sono stati comunque dentro la partita e ci hanno provato creando 3-4 palle gol. Se avessimo accorciato il risultato, l’aspetto psicologico avrebbe condizionato la prestazione del Palermo. I ragazzi non hanno comunque mollato e sono soddisfatto per l’atteggiamento che ho visto nel secondo tempo. Ci sta subire la qualità di un avversario più forte, ma il rammarico è che un po’ ce la siamo cercata ed è lì che dobbiamo migliorare».
Cosa non ha funzionato in quel quarto d’ora tra primo e secondo gol?
«È una situazione difficile da decifrare, soprattutto se si parte bene contro una squadra forte. Abbiamo iniziato positivamente nel gioco e nel pressing, dimostrando di avere coraggio. All’improvviso è arrivato l’episodio del primo gol che ci ha sporcato la partita. Può comunque succedere contro squadre così attrezzate, ma la differenza è che quando si va sotto di un gol bisogna tenere botta per i seguenti dieci minuti difendendo per assurdo lo svantaggio. Il problema è che abbiamo ricominciato a giocare sul doppio svantaggio, perciò diventa poi complicato riprenderla contro squadre così forti».
Quali sono stati gli errori commessi nei due gol del Palermo?
«Qualche minuto prima di prendere il primo gol stavamo già perdendo le distanze e li pressavamo meno alti ed era una cosa che non volevo perché sapevo che facendo così loro sarebbero riusciti a entrare nella nostra tre quarti. Può succedere contro una squadra forte ma l’importante è rimanere lucidi e soffrire un po’ senza concedere troppi spazi. Il primo gol è stato comunque un po’ casuale perché si è visto forse un fallo di mano e un rimpallo. L’errore è stato successivo nel senso che puoi anche prendere un gol ma devi cercare di rimanere in gara, invece col doppio svantaggio ci è risultato difficile poter raddrizzare la partita».
Come avete letto l’episodio del possibile fallo di mano sul primo gol?
«Onestamente non ho nemmeno parlato con i ragazzi per capire come l’arbitro l’abbia giustificato. Ho solo detto loro di rimanere concentrati su quello che potevamo cambiare e sul migliorare il risultato nella ripresa: di tutto il resto non mi interessava».
Cosa l’ha spinta a confermare la stessa formazione scesa in campo domenica scorsa contro il Frosinone?
«Non voglio sembrare banale, ma la squadra aveva fatto molto bene ed era su di giri. I ragazzi si sono allenati intensamente, anche perché se avessi visto in settimana un atteggiamento diverso non li avrei fatti partire titolari a Palermo. Come hanno lavorato i titolari, si sono allenati bene anche quelli che sono rimasti fuori, ma mi sembrava giusto dare una certa continuità anche in vista della prossima gara col Cosenza».
Siete scesi in campo convinti di fare risultato e non pensando solo alla partita di martedì?
«Assolutamente sì. Siamo venuti a Palermo per cercare di fare il risultato migliore e direi che si è visto nell’atteggiamento che la squadra ha mostrato. Il problema è che far bene nei primi dieci minuti e far bene dopo che hai preso due gol non sono la stessa cosa».
Aver fatto entrare Portanova, Vergara, Maggio e Pettinari significa averci provato in tutti i modi…
«Fare i cambi quando si è in svantaggio risulta anche facile, mentre le sostituzioni più delicate si fanno quando la partita è ancora in equilibrio. Rispetto al risultato, avevo comunque deciso che per l’ultima parte di gara bisognava provare una trazione più offensiva perché volevamo raddrizzarla. Peccato non aver trovato il gol di Vido a inizio secondo tempo: il Palermo non aveva ancora vinto in casa e poteva ritrovarsi quegli spettri del non riuscire a vincere nel proprio campo. Questo poteva aiutarci ma non siamo stati né bravi né fortunati».
La sostituzione di Vido è dovuta al fatto di volerlo risparmiare in vista della gara di martedì in casa contro il Cosenza?
«Ho provato diverse soluzioni nel secondo tempo per cercare di riaprire la partita. Là davanti Okwonkwo ha subìto un infortunio, siamo già senza Gondo mentre Pettinari sta pian piano arrivando alla condizione perciò ho solo Vido a disposizione. Nel secondo tempo ero comunque focalizzato nell’idea di cercare di accorciare il risultato e giocare la partita fino alla fine. Il cambio di Vido potrebbe anche essere legato a quell’occasione mancata a inizio ripresa che può averlo condizionato psicologicamente, ma in ogni caso chi è subentrato ha fatto bene».
Okwokwo rischia di restare fermo a lungo?
«Purtroppo dovrebbe trattarsi di una lesione muscolare ma adesso è difficile dare una valutazione precisa: la sensazione è comunque questa…».
Štulac era l’ex di turno: come valuta il suo percorso fino ad oggi?
«Leo ha avuto qualche noia perché non ha svolto il precampionato per problemi fisici. Ci è voluto del tempo perché ritrovasse le condizioni migliori. Da parte mia, ho cercato di dargli prestazioni alternate con l’intento di recuperarlo al meglio. Credo che ora abbia raggiunto la condizione giusta e sono convinto che sia un giocatore che con la sua esperienza può aiutarci ad alzare il livello e a contribuire alla crescita dei tanti giovani che ci sono in squadra».
Come valuta invece il recupero di Girma?
«È un giocatore che viene da 6 mesi di stop, perciò i suoi alti e bassi fanno parte del percorso ed è naturale che sia così. Col Frosinone domenica scorsa ha fatto bene e mi sembrava giusto dargli continuità. Oggi non ha fatto la prestazione ideale ma sappiamo che tutto fa parte del percorso di recupero della forma migliore: per noi è un giocatore molto importante».
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