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Eberini: «Dobbiamo sbloccarci anche lontano da casa»

Domani alle 14.30 la sfida al Südtirol allenato dall'ex granata Paolo Zanetti

11.11.2017 15:30

«Domani avremo sei assenze importanti tra squalificati, infortunati e indisponibili come Bobb che è in nazionale - ha spiegato mister Sergio Eberini presentando la gara contro il Südtirol in programma domani pomeriggio - C'è anche qualcuno che è uscito acciaccato dalle ultime due gare quindi siamo quasi obbligati ad un certo tipo di formazione, ma solo tra oggi e domani decideremo chi schierare. Le motivazioni, la forza e la determinazione fanno la differenza in un calcio in cui oramai tutti sono bravi; anche gli episodi hanno il loro peso ma se si va in campo senza darci dentro diventanto tutti a tuo sfavore».

Partirete col 4-4-2 per poi passare al 4-3-3 come contro il Pordenone?
«Può essere, però dobbiamo essere molto aggressivi altrimenti siamo sterili. Ovviamente abbiamo provato anche altre alternative per non farci trovare impreparati anche se domani ci sono poche carte nel mazzo da cui pescare...».

Cesarini potrebbe essere l'uomo giusto da schierare a partita in corso?
«In attacco ci sono sei giocatori per tre ruoli, inutile calcolare solo il finale della partita. Dobbiamo mettere in campo chi sta meglio in questo momento e dà maggiori garanzie per la partita».

Dopo due vittorie al "Città del Tricolore" bisogna cambiare ritrmo in trasferta...
«Giocare al "Giglio" è bello, i miei ragazzi si divertono sul nostro bel campo. La partita col Pordenone dimostra che siamo più bravi a giocare contro chi fa un calcio propositivo, invece chi pensa meno a giocare ci mette in difficoltà. Lontano da casa dobbiamo adattarci a come giocano gli avversari: siamo sulla strada giusta per affrontare squadre rognose».

Quello del "Druso" è un campo ai limiti della praticabilità...
«Lo sappiamo. Il Südtirol sta attraversando un buon momento, ha appena ottenuto un risultato importante fuori casa e ci apettiamo che continui sulla stessa strada. Zanetti è un allenatore concreto che bada al sodo, la sua squadra è aggressiva e fa della concretezza l'arma principale, ma noi vogliamo dargli un dispiacere: dovremo essere bravi a difendere e ripartire sfruttando le nostre caratteristiche».

Le squadre di Eberini non vanno in campo molli...
«Non credo. Fa parte del mestiere spronare i ragazzi a dare il massimo, ora ci sono dei problemi e bisogna sorreggerli. Mercoledi sono tornato a casa senza voce... Solo Zeman incute timore col silenzio». 

Lo 0-0 sarebbe da buttare?
«Non partiamo con quel presupposto, vogliamo giocarcela poi durante la partita capiremo cosa possiamo fare oppure no».

Dopo l'ultima settimana la squadra è più serena?
«Sì, ma ci sono ancora tanti problemi da risolvere. Non è facile infilare un filotto di risultati positivi ma ne abbiamo bisogno per toglierci dai guai».

Cianci e Lombardo sono un po' gli esempi di questa rinascita?
«Sono proprio questi gli esempi importanti di cui teniamo tantissimo conto. Entrambi non giocavano da tempo e si sono mantenuti in palla allenandosi a grande intensità, Cianci poi si sacrifica molto per la squadra».

La Reggiana cambia spesso faccia tra primo e secondo tempo: c'è un perché?
«Contro il Pordenone la decisione era quella di tornare in campo più aggressivi: abbiamo negato ai neroverdi la possibilità di fare giocate importanti e li abbiamo mandati in confusione. Quando riusciremo a farlo con più costanza secondo me diventeremo scomodi per tanti avversari».

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