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Bardi: «Siamo un gruppo affamato, vogliamo dimostrare il nostro valore. Affrontare il Frosinone sarà particolare...»

«La prestazione contro lo Spezia è un buon punto di partenza, ma dobbiamo crescere. Io il portiere migliore della Serie B? Non mi soffermo sulle etichette, penso a fare il bene della Reggiana. Se abbiamo subito pochi gol il merito è della squadra»

17.10.2024 17:30

Un protagonista indiscusso di questa prima parte della stagione è Francesco Bardi: grazie alle sue eccellenti prestazioni, oltre a quelle di tutta la squadra nella fase difensiva, la Reggiana è riuscita a mantenere la porta inviolata in quattro gare sulle otto fin qui disputate. Domenica di fronte si ritroverà il Frosinone, squadra con la quale è riuscito a togliersi parecchi soddisfazioni ma che verrà a Reggio alla ricerca di punti per cercare di lasciare quanto prima il penultimo posto in classifica.

«Io il migliore portiere della Serie B? Sinceramente penso solo al presente e a lavorare per il bene della Reggiana - ha sottolineato l'estremo difensore ex Bologna, protagonista dell'intervista settimanale che si è svolta presso la sede del top sponsor granata EA Group - Non mi soffermo sulle etichette, ma cerco di dimostrare il mio valore alla squadra, ai compagni e al mister. Il mio obiettivo è sempre quello di aiutare, senza pensare troppo a cosa potrei essere».

In estate hai ricevuto offerte dalla Serie A: hai qualche rimpianto?
«No, nessun rimpianto. Il mio agente si occupa di queste cose, ma sa che voglio restare qui. Mi trovo bene in questa società e sono contento del percorso che ho intrapreso».

La sconfitta contro lo Spezia non è un buon risultato, ma in molti hanno visto qualcosa di positivo nella prestazione del “Picco”: sei d'accordo?
«Sì, abbiamo fatto una buona partita. Con il mister abbiamo intrapreso un percorso importante, e inevitabilmente ci saranno errori, ma servono per ripartire più forti. La prestazione contro lo Spezia è stata un buon punto di partenza anche se dobbiamo ancora migliorare».

Nelle prime quattro partite la Reggiana è sembrata diversa rispetto alle successive: cosa pensi sia cambiato?
«Gli episodi possono influire. Ricordo la partita contro il Brescia, dove siamo stati bravi a sbloccare subito il risultato, rendendo la gara più semplice. In Serie B ci sono momenti positivi e negativi, ma tutto fa parte di un percorso. Spetta a noi continuare a lavorare insieme come squadra per ottenere il massimo».

Com'è il morale della squadra in questo momento?
«È buono. Siamo un gruppo affamato e vogliamo dimostrare il nostro valore davanti al nostro pubblico. Sentiamo la responsabilità di rappresentare una terra che ha grande passione per questi colori quindi vogliamo fare sempre grandi partite».

Recentemente sono stati reintegrati Kabashi e Pettinari: come li hai visti e che contributo possono dare?
«Li ho visti bene. Sono due ottime persone a livello umano e il loro reintegro è stato facile per quanto riguarda la gestione del gruppo. Possono sicuramente dare una mano e aiuteranno ad aumentare il livello di competizione negli allenamenti».

Domenica affronterete il Frosinone: come ti stai preparando per questa partita?
«Durante la settimana lavoriamo con il preparatore dei portieri Marco Bizzarri, studiando le caratteristiche dell'avversario. Facciamo un lavoro mirato per affrontare al meglio la partita».

Per te non sarà una sfida banale: che sensazioni proverai nel giocare contro la tua ex squadra?
«Sarà una gara particolare per me, non banale. Ho grandi ricordi di quella città e di quell'esperienza durata cinque anni e mezzo (tra il 2015 e il 2021, ndr)».

Rispetto allo scorso anno, come è cambiata la difesa sotto la guida di mister Viali?
«Mister Viali chiede sacrificio da parte di tutti. Quando non prendiamo gol, ed è successo in quattro gare su otto, è merito dell’intera squadra perché anche gli attaccanti lavorano per difendere».

A Bologna sei stato allenato da Thiago Motta, un tecnico che sta facendo parlare molto di sé: che impressione ti ha lasciato?
«Thiago Motta è un grande allenatore, mi ha impressionato per l’organizzazione e l’intensità che richiede negli allenamenti. Tratta tutti allo stesso modo, una qualità fondamentale nei contesti importanti come può essere quello della Juventus nel quale si trova ora».

È possibile per un grande portiere come te allenarsi da solo?
«No, non penso sia possibile allenarsi da soli. Con il preparatore e gli altri portieri formiamo una squadra, ci aiutiamo a vicenda ed è fondamentale per crescere».

Pensi che il tuo ruolo sia il più bello e affascinante?
«Per me è il lavoro più bello del mondo. L’ho scelto da bambino e non tornerei mai indietro, sono felice di ciò che faccio».

 

 

 

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