Integration League: sbarca a Reggio il nuovo torneo promosso dalla Lega Pro che unisce rifugiati e comunità locali
La Reggiana e altri 7 club hanno aderito all'iniziativa presentata a Roma presso la sede della FIGC
Arriva a Reggio Emilia Integration League, il nuovo torneo che unisce rifugiati e comunità locali promosso da Lega Pro con il supporto di UNHCR e Project School – a cui A.C. Reggiana 1919 ha scelto di aderire per dare un contributo concreto alle necessità sociali del nostro territorio.
«A.C. Reggiana 1919 è sempre attenta e in prima linea quando su parla di accoglienza, inclusione e responsabilità sociale – afferma il Segretario Generale di AC Reggiana Nicola Simonelli – L’adesione all’Integration League segue questa linea di pensiero sposata e perseguita dalla nostra Società già tempo. Il progetto proposta dell’Integration League si inserisce a pieno titolo tra le nostre numerose iniziative come l’attività con la Divisione Calcio Paralimpico e sperimentale, I Progetti in convenzione con UNIMORE, l’attività che partirà nel prossimo gennaio legata al Bando Erasmus Plus e altre attività con e per il nostro territorio in programmazione nei prossimi mesi».
Il torneo è stato presentato questa mattina a Roma presso la sede della FIGC: «Mi congratulo con la Lega Pro e il Presidente Francesco Ghirelli per questa bella iniziativa, che si inquadra nel solco dell’attività che la FIGC svolge con ‘Progetto Rete’ già da diversi anni con i minori stranieri non accompagnati, che compiono un passo decisivo verso l’inclusione nel nostro Paese attraverso il calcio» ha affermato Gabriele Gravina, Presidente della Figc. «La progettualità della Lega Pro, sviluppata con partner di assoluto prestigio e coinvolgendo persone maggiorenni, completa un percorso formativo e di integrazione in una perfetta azione di sistema, a testimonianza di quanto il mondo del calcio sia molto più sensibile di come viene rappresentato». «Sono particolarmente orgoglioso di questo progetto perché fa emergere, ancora una volta, la straordinaria capacità dei club di Serie C di essere vicini ai territori e di dare risposte ai bisogni sociali» ha dichiara Francesco Ghirelli, Presidente della Lega Pro. «Oggi inauguriamo un nuovo modello di integrazione che utilizza il gioco del calcio come veicolo che contribuisce a dare un senso di normalità soprattutto a chi vive condizioni difficili. Mi auguro che attraverso questo progetto le comunità possano riscoprire un modo per valorizzare i rapporti tra cittadini e coloro che fuggono da situazioni di crisi, il calcio mette al centro le persone».
In totale hanno aderito al torneo 8 Club, tra cui Ancona, Fidelis Andria, Cesena, FeralpiSalò, Virtus Francavilla, Monopoli, Potenza oltre alla stessa Reggiana. Nelle città di ogni Club che ha aderito verrà quindi formata una squadra che sarà composta da 8 cittadini italiani e 8 rifugiati, richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria e temporanea. Le squadre si alleneranno per 5 mesi nelle strutture messe a disposizione dei club per poi competere tra loro in un vero e proprio torneo di 15 partite, con la finale che si disputerà in un importante stadio italiano. Inoltre, mentre le squadre verranno formate e si alleneranno, saranno organizzate diverse attività collaterali con finalità formative e di sensibilizzazione che coinvolgeranno le istituzioni locali, i centri sportivi giovanili e le scuole.
«Quando pensiamo ai rifugiati, tendiamo a pensare ai loro bisogni in termini di sicurezza, cibo, alloggio, salute, ecc. Questo è ovviamente vero. Tuttavia, non possiamo trascurare altri aspetti che possono non essere strettamente “salvavita”, ma che certamente “cambiano la vita”». A chiarirlo è Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia la Santa Sede e San Marino. «Poter praticare uno sport come il calcio insieme alla comunità locale, è senza dubbio uno di questi. Siamo felici di poter sostenere Lega Pro nella realizzazione di questo progetto che aiuterà i rifugiati a creare nuove amicizie, sentirsi sicuri e accolti». «In Europa, negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative che adottano il calcio come strumento per abbattere stereotipi di ogni tipo – ha spiegato Antonio Dell’Atti, Co-founder Project School - Con Integration League, portiamo in Italia un progetto innovativo in cui lo sport più popolare del mondo diventa la chiave strategica per creare un contesto competitivo perfetto per mostrare a chi seguirà il torneo che il colore della maglia delle due squadre è l’unica vera differenza tra chi scenderà in campo».
Per maggiori informazioni:
Nicola Simonelli
Segretario Generale di A.C. Reggiana 1919
[email protected]
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