Diana: «Abbiamo tenuto la partita aperta contro una squadra più in forma. Zamparo? Non era sereno»
Il tecnico granata dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia: «La condizione non è ottimale e in tanti devono ancora trovare il giusto mood, ma l'obiettivo è arrivare pronti e con la squadra al completo al 28 agosto quindi c'è ancora tempo»
«Non sono chiaramente soddisfatto del risultato, mi aspettavo un Palermo più pronto e non poteva essere altrimenti visto che tra poco inizia il suo campionato - ha sottolineato mister Aimo Diana dopo la sconfitta di misura al “Barbera” che ha sancito l'eliminazione della Reggiana dalla Coppa Italia - La mia squadra aveva diverse defezioni quindi ho provato a utilizzare giocatori diversi e sapevamo di pagare una certa differenza a livello fisico. Nonostante una partenza difficile e complicata siamo riusciti a rimetterci in carreggiata, ci è mancata un po' di forza fisica per trovare il pareggio. Il mio campionato inizia il 28 agosto e al 31 luglio ho ancora tanti giocatori da recuperare e c'è tempo per farlo. Tenevo molto all'atteggiamento e alla fine devo dire che siamo usciti senza fare figuracce, anzi abbiamo provato fino alla fine a rimettere in piedi il risultato contro una squadra più pronta e aggressiva».
Quali spunti ha tratto da questa prima gara ufficiale?
«Devo dire che c'è qualcuno che deve calarsi nella mentalità della Serie C: il calcio professionistico è fatto di grande sacrificio, mantenimento della palla e botte prese. Tanti devono ancora entrare in questo mood ma c'è ancora tempo ad andare al 28 agosto: abbiamo un mese di tempo per trovare quello che ci serve e completare la squadra».
La prestazione di questa sera corrisponde alle sue aspettative al 31 luglio?
«Non mi aspettavo grandi cose, ma rispetto a un anno fa di questi tempi stiamo andando meglio. Nei prossimi giorni aumenteremo i carichi quindi nelle prossime amichevoli credo faremo un po' di fatica, ma da metà agosto in poi li diminuiremo per arrivare pronti al debutto in campionato».
Tra primo e secondo tempo cos'è cambiato?
«Prendere gol dopo tre minuti forse è dovuto alla disabitudine a giocare delle partite, inoltre abbiamo subìto gol su due palle simili. Nel secondo tempo abbiamo sistemato qualcosa a livello tattico, le caratteristiche in campo erano diverse e abbiamo trovato maggiori spazi segnando due reti. Sul 2-1 se avessimo potuto avere 5 minuti alla fine per dare il tutto per tutto ci avremmo provato, ma purtroppo il 3-1 ha complicato i piani».
Il rigore era dubbio?
«Ero lontano, mi è sembrato dubbio ma non voglio creare polemiche».
Zamparo è rimasto in panchina per tutta la partita: come mai questa decisione?
«Non l'ho visto benissimo per via di qualche fastidio e poi non era serenissimo, quindi ho preferito non rischiarlo così come non ho rischiato tanti altri giocatori. Qualcuno è uscito con i crampi e spero che nessuno si sia fatto male».
Il bomber granata potrebbe partire a breve?
«Non spetta a me dirlo, bisogna chiederlo alla società che sta trattando varie situazioni. Io cerco di preservare la mia squadra: se ci sono giocatori che non vedo pronti per fare una partita non li rischio perché ci sono altri ragazzi che lo meritano maggiormente e inoltre non voglio far fare loro delle brutte figure».
D'Angelo dopo il gol segnato si è avvicinato alla panchina: cosa ha detto al suo centrocampista?
«Lui è di Palermo, è appena diventato papà ed è dispiaciuto nel ricevere fischi ogni volta che viene qua. Gli ho detto di calmarsi e pensare solo a giocare».
Che sensazioni ha provato nel ritrovare il “Barbera” con così tanta gente sugli spalti già a luglio?
«Nonostante le vicissitudini in settimana, i tifosi hanno risposto presente sostenendo la squadra e questo è un bel segnale. Sono contento che il Palermo sia tornato a livelli importanti nel calcio italiano, ma ci vorrà tempo e soprattutto stabilità per andare ancora più in alto».
Commenti