Colucci: «Le gambe erano pesanti, ma la prestazione mi ha convinto»
Mister Leonardo Colucci al termine del primo test stagionale contro la Rappresentativa della Montagna, non ha guardato tanto alla mole di gol prodotta dai granata quanto all'atteggiamento mostrato in campo dai suoi ragazzi. «In ritiro si fanno esperimenti - ha sottolineato il tecnico granata nel post partita - non mi accontento del risultato, ma guardo sempre alle prestazione e oggi (ieri, ndr) la Reggiana ha tenuto bene il campo. Nessuno ha mollato considerando che alla mattina avevamo lavorato: la testa è arrivata dove la gambe non riuscivano». Mister, ha già qualche idea sull'undici titolare che potremmo vedere domenica prossima in Coppa Italia? «Con me non esistono titolari. In rosa ci sono 24 ragazzi che ogni settimana devono convincermi a puntare su di loro». Si è vista una Reggiana alla ricerca della verticalizzazione immediata senza troppo giro palla in difesa... «Se c'è, il giro palla deve servire per stanare l'avversario, ma fine a se stesso non va bene. Nel momento i cui si ruba la palla vanno subito innescati gli attaccanti per cogliere la difesa impreparata. L'importante comunque è lavorare sui princìpi e avere una grande mentalità in campo». Cosa manca ancora alla sua squadra? «Due o tre giocatori servono per completare la rosa. La società sta seguendo diversi profili importanti ma purtroppo sotto contratto, quindi bisognerà aspettare poiché non vogliamo tesserare il primo che passa...». Anche se incompleta, la Reggiana ha già un'ottima ossatura... «Ci sono dei ragazzi che hanno sposato il nostro progetto senza remore come Marchi che è sceso dalla B. Il ds Grammatica ha lavorato sotto traccia diverse settimane per portarlo a Reggio e sta facendo altrettanto con altri giocatori, ma l'importante è valutare prima l'uomo che il cognome». La società quale obiettivo le ha chiesto per la prossima stagione? «Nessuno ha parlato di Serie B: bisogna alzare l'asticella domenica dopo domenica, i proclami li lasciamo alle altre squadre poiché credo che tenere un profilo basso alla fine paghi sempre». I tifosi l'hanno voluta sotto la curva a fine gara... «Mi hanno dovuto trascinare poiché non sono uno che si lascia andare a eclatanti gesti d'amore: nella mia carriera non ho mai baciato maglie ma ho sempre dato l'anima ovunque ho giocato e credo che questo abbia lasciato il segno...».
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