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Manconi e Bonetto: «Il progetto della Reggiana ci ha convinto»

15.07.2016 17:00

Un altro pomeriggio di presentazioni quello odierno per la Reggiana: nella sala conferenze della Confcommercio di viale Timavo hanno fatto la loro prima uscita pubblica il centrocampista Mattia Bonetto e l'attaccante Jacopo Manconi. «Abbiamo sempre riconosciuto l'importanza della Reggiana come un grande valore del nostro territorio - ha esordito la padrona di casa Donatella Prampolini - e oggi più che mai vogliamo assicurare la normalità dopo i gravi fatti accaduti a Nizza e il calcio significa proprio questo. Siamo lieti quindi di ospitare questa presentazione anche alla luce del progetto di collaborazione che ci lega ad A.C. Reggiana e che prenderà il via a settembre». Il direttore sportivo Andrea Grammatica ha presentato così i due giovani: «Con Manconi c'è stata un'accelerata nella trattativa ieri sera e stamani è arrivata l'ufficialità: si tratta di un calciatore di valore che aveva mercato anche in Serie B, ma il nostro appeal e la sua volontà lo hanno portato a Reggio. È una seconda punta che può anche giostrare da esterno in un 4-3-3 o 4-2-3-1; il Novara credeva molto in lui e vi assicuro che siamo veramente felice di averlo qui con noi. Bonetto era uno dei pochi giocatori di grande livello provenienti dalla Primavera ma con le caratteristiche fisiche e mentali già pronte per un campionato professionistico». Jacopo Manconi, nella seconda parte della scorsa stagione avversario dei granata con la maglia del Pavia, non ha avuto dubbio nell'accettare la proposta dei granata. «Ascoli e Ternana erano interessate a me, però già dopo la prima chiacchierata con il direttore Grammatica ho capito che la Reggiana aveva il progetto che faceva al caso mio - ha sottolineato l'attaccante classe '94 - Qui tutti i giocatori dovranno lottare e sudare in campo dal primo all'ultimo minuto e questo spirito mi ha convinto ad accettare. Sono un trequartista o una seconda punta ma nel 4-3-3 mi sono abituato a giocare come esterno sinistro. Mi ispiro a Candreva, ma da lui ho preso solamente la bravura nell'uno contro uno, almeno per ora». Matteo Bonetto la scorsa stagione ha indossato la fascia da capitano dell'Inter Primavera in più di una occasione e per ironia della sorte il suo campionato si è concluso ai calci di rigore proprio al "Città del Tricolore" nella semifinale scudetto. «Eravamo arrivati stanchi a quella partita - ricorda il centrocampista classe '97 - ma tutto sommato sono contento di poter ripartire proprio da questo bellissimo stadio. Mi considero una mezzala anche se nella passata stagione ho giocato come centrale nella linea a due in mezzo al campo; comunque non avrò problemi ad adattarmi ovunque vorrà mister Colucci. L'esperienza all'Inter è stata positiva, quando mi sono allenato con la prima squadra ho apprezzato i consigli che ho ricevuto anche se non ho sentito propriamente la fiducia dell'allenatore e della società nei miei confronti. Padova? Sono stato accostato al club patavino, ma ho scelto la Reggiana perché ha dimostrato di credere fortemente in me e io credo nel progetto portato avanti dalla dirigenza».

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