Palmiero e Muro, i granata del futuro: «Ascoltiamo i consigli dei compagni»
I due giovani classe 2001 sono passati, con tempi diversi, dalla Juniores alla prima squadra
Il Torneo Cavazzoli prenderà il via questa sera per la Reggio Audace e tra i suoi protagonisti in campo potrebbero trovare spazio anche due giovani talenti del club granata, cresciuti nel Settore Giovanile ma già messisi in luce con la prima squadra allenata da Antonioli: Giuseppe Palmiero e Alessandro Muro.
«Non mi aspettavo di arrivare a giocare 12 partite - ha confessato ieri Palmiero, difensore centrale aggregato alla prima squadra da agosto e titolare nelle ultime due partite di campionato - A inizio stagione eravamo veramente pochi e non pensavo che sarei rimasto, ma ce l'ho messa tutta ed è andata bene». Il periodo più difficile ha coinciso con la partita di Crema a gennaio, quando il centrale classe 2001 fu sostituito prima dell'intervallo: «Dopo la gara con la Pergolettese mi sono reso conto che dovevo migliorare e penso di esserci riuscito anche se mi dispiace molto per l'ultima brutta prestazione contro l'Adrense». Tanti consigli e rimproveri sono arrivati da parte dei compagni e di Antonioli: «Se il mister alza la voce con me vuol dire che ho commesso un errore, gli altri giocatori invece mi danno sempre tanti suggerimenti».
«Rispetto ad inizio anno mi sento molto migliorato - il pensiero di Muro - In prima squadra mi trovo bene e i compagni mi aiutano. Spero ancora di poter crescere e continuare così. Il debutto? Un concentrato di emozioni che con la Juniores non avevo mai provato, a partire dal poter giocare in uno stadio di Serie A: entrare solo nello spogliatoio e vedere le maglie pronte al loro posto è una di quelle piccole cose che fanno la differenza. In queste settimane ho provato sensazioni che sognavo da piccolo». Punti di riferimento importanti per il centrocampista classe 2001: «Mi piacciono molto i giocatori come Neymar per il modo in cui tocca la palla, ma lui è un fenomeno. Tra i miei compagni seguo con attenzione Cozzari, Staiti per la voglia e la grinta che ci mette e Cavagna per le qualità tecniche. Il mio ruolo preferito? Sono una mezzala ma se c’è bisogno mi posso adattare anche davanti alla difesa».
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