Perilli: «Il gol della Giana è anche colpa mia, dovevo fare di più»
Il gol di Cogliati è arrivato al termine di una bella azione dei padroni di casa, agevolata da diversi errori individuali della difesa, ma anche il portierone della Reggiana Simone Perilli vuole la sua dose di responsabilità.
«Ho preso un gol da pollo - esordisce il numero uno granata ai microfoni della stampa – Ha tirato sul palo vicino e ci sono cascato». E a chi gli fa notare che la conclusione era ravvicinata e potente risponde così: «Sì, sicuramente è vero. Però non dovevo subire gol sul primo palo: mi sono spostato leggermente sul secondo e lui è stato bravo a infilarmi. Potevo e dovevo fare di più anche se lui ha tirato da molto vicino».
Come mai questa differenza tra primo e secondo tempo?
«Il campo oggi era piccolino e non in buone condizioni, noi giochiamo palla a terra e non era facile trovare linee di passaggio con loro che rimanevano molto compatti. Nel secondo tempo abbiamo reagito soprattutto con la testa perché fisicamente i miei compagni hanno corso tanto».
Qual è quindi la vera Reggiana?
«La realtà è che siamo sia quella del primo tempo che quella del secondo: è difficile giocare contro chi si chiude a riccio come hanno fatto loro oggi appena passati in vantaggio, allo stesso tempo però nella ripresa abbiamo giocato a dei ritmi stratosferici facendo vedere anche ottime cose».
L'espulsione di Spanò era corretta?
«Per me non era da rosso: sì, è vero che Spanò gli ha tirato la maglia, ma dalla mia posizione non mi sembrava così plateale, in più c’era Frascatore lì a fianco a loro».
Una battuta anche per Gianluca Zucchini, neoacquisto granata arrivato in prestito dal Modena e subito in campo nel finale di gara: «Non mi aspettavo di giocare oggi, ovviamente, però è successo e ho cercato di farmi trovare pronto – le prime parole del lungo centrale difensivo – Ho provato a fare quello che so e se oggi è andata benissimo è merito soprattutto dei compagni che mi hanno dato una mano. Peccato solo per i tre punti, che erano alla portata, anche se un campo così rende tutto più difficile».
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