Gravina: «I playoff di Lega Pro un successo, sulle iscrizioni faremo severi controlli»
Terminata la stagione, il presidente della Lega Pro (dal prossimo anno Serie C) Gabriele Gravina ha commentato l'esito dei recenti playoff, che prevedevano una formula del tutto inedita: «I playoff hanno segnato un successo certificato da tantissimi osservatori - le sue parole a tuttolegapro.com - Ci sono delle criticità che fanno parte dei percorsi innovativi, ma il format si è dimostrato vincente».
Gravina rigetta le polemiche sulla scelta di giocare le Final Four a Firenze, in uno stadio troppo capiente per le esigenze di pubblico: «Non giocare negli stadi delle semifinaliste ha creato più di un malumore, noi dobbiamo valorizzare il nostro prodotto per aiutare le società, e questo può a volte richiedere anche qualche sacrificio. Giocare la finale alle 18 non è stata una scelta della Lega ma un motivo di ordine pubblico. Dispiace per l'effetto scenico, ma a me interessa il progetto nella sua globalità. E non dimenticherò mai il calore e la correttezza dei tifosi della squadra sconfitte che hanno continuato per 20 minuti ad applaudire la propria squadra. Queste sono immagini di fair play storico».
«Dal punto di vista del risultato - prosegue il numero uno della Lega Pro - devo dire che sono arrivate in finale due squadre importanti, le più concrete, anche se ci sono state squadre che hanno espresso un buon calcio: mi riferisco al Pordenone e alla Reggiana. I ramarri sono arrivati a un passo dalla finale, a dimostrazione che quando si azzera tutto, ogni cosa può succedere. Sono felice che tante squadre abbiano avuto la possibilità di giocarsi un posto in Serie B: sarebbe stato troppo comodo e riduttivo lasciare la stessa formula del passato».
Sulla prossima stagione potrebbero esserci novità: «Ribadisco che le criticità ci sono state e alcune cose non hanno funzionato. Nell'ambito dei tabelloni, ad esempio, forse dovremo individuare delle teste di serie. Anche se in finale, comunque, sempre due squadre ci arrivano, pur se le seconde qualificate sono tre».
Nuove regole anche sulla composizione delle rose: «Ogni squadra potrà inserire in rosa un massimo di 14 over, ossia nati dal 1994 in su. Due in meno rispetto alla passata stagione e non lo vedo come un problema, visto che alcune società ne hanno avuti solo 3-4 e che la media complessiva nell'ultimo campionato è stata di 7-8. Per under, ovviamente, intenderemo quei calciatori classe '95 o più giovani».
Infine un commento sulla delicata situazione delle iscrizioni al campionato, con numerose squadre in bilico: «Da qui al 30 giugno può succedere di tutto, con sorprese sia positive che negative. Quest'anno dobbiamo privilegiare la qualità della competizione, difendere e tutelare coloro che hanno rispetto per le regole. Non deve più accadere che una società virtuosa retroceda per far posto a una squadra con i conti in disordine: per me significa barare. Per questo i controlli, dal 30 giugno a seguire, saranno della massima severità e attenzione. Se poi saranno 60 le partecipanti sarò molto contento. E se non arriveremo a 60 squadre me ne farò una ragione. Dobbiamo cominciare a ragionare con la logica della qualità. È aumentato il patrimonio netto dei club di Lega Pro: le squadre spendono meno, sono più attente ai conti e prendono molti meno punti di penalizzazione rispetto al passato».
Nella foto: Gravina al centro con Donatella Prampolini (presidente Confcommercio) e Stefano Compagni (vicepresidente Reggiana) - © ac reggiana 1919
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