Serie C

Lega Pro: sfiduciato Macalli, il suo regno traballa

Nella giornata di lunedì, l'assemblea di Lega Pro (composta dalle 60 società appartenenti) non ha approvato il bilancio del 2014, con ben 40 voti contrari (non quello della Reggiana). Un atto di sfiducia nei confronti dell'attuale gestione della Lega Pro e un chiaro messaggio nei confronti di Mario Macalli, 77 anni, da 18 alla guida della terza serie. Si apre ufficialmente una crisi che potrebbe portare in tempi rapidi al commissariamento e a nuove elezioni per la presidenza, dopo il dominio indiscusso di Macalli, al quinto mandato consecutivo sulla massima poltrona della Lega Pro. Le società ribelli chiedono maggiori garanzie economiche, in particolare dopo la decisione del Coni di tagliare i fondi al calcio con la diminuzione dei contributi alle società. «Bilancio non approvato? Se qualcuno ha detto che questo bilancio non va bene - ha dichiarato Macalli - dovrà anche fornire le motivazioni. Non sento sfiducia nei miei confronti, sento un malessere collettivo che è stato alimentato molto da promesse che non esistono». La mancata approvazione del bilancio resta in ogni caso un fatto grave. A guidare la faida contro il numero uno della Lega Pro sono l'ex direttore generale Francesco Ghirelli e il consigliere Figc Gabriele Gravina, ex vice-presidente di Lega, ai quali le società ripongono le aspettative per una fase nuova del calcio di terza serie.  

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