Foschi: «Reggiana e Siena si assomigliano, la spunterà chi curerà meglio i dettagli»
«Conosco i punti deboli dei toscani e ai granata consiglio di non avere fretta...»
Luciano Foschi negli ultimi mesi è stato quasi sempre presente sugli spalti del "Città del Tricolore" per osservare da vicino i granata, seguendo la Reggiana anche in trasferta più di una volta. A marzo una chiamata inaspettata arrivata da Livorno ha portato il tecnico residente a Cavriago sulla panchina dei labronici per una breve parentesi durata meno di un mese, dove però ha conquistato un importante successo al "Picchi" proprio nel derby contro la Robur Siena, prossima avversaria di Genevier e compagni.
Mister, c'è una vera favorita tra Reggiana e Siena?
«Le due squadre si assomigliano molto, tendono entrambe a fare del possesso palla elevato la loro caratteristica principale. È vero che il Siena ha la possibilità di passare il turno con due pareggi però alla fine le percentuali di successo sono più o meno le stesse: chi avrà la forza di interpretare al meglio le due gare credo che festeggerà la qualificazione. Mi preoccupano molto le tante assenze in casa granata...».
Quale giocatore mancherà maggiormente alla Reggiana?
«Cesarini è sicuramente importante per la squadra, ma al di là del singolo giocatore bisogna guardare ai reparti e la difesa, ora come ora, è quella più in difficoltà. Credo che le tante indisponibilità dietro possano condizionare anche le scelte a centrocampo e infine del modulo».
Ha visto una squadra in crescita dopo le prime tre gare dei playoff?
«Nel primo tempo contro il Bassano se ne sono viste di tutti i colori, poi per fortuna è stato un crescendo. A Castellammare i granata hanno corso pochi rischi, così come nella gara di ritorno decisa da due episodi. La Reggiana è stata brava a reagire dopo le difficoltà portate dall'espulsione di Bovo e dal gol subìto, poi in 10 uomini ha gettato il cuore oltre l'ostacolo...».
Lei ha sconfitto la Robur in campionato ed ha affrontato due volte nella scorsa stagione mister Mignani quando allenava l'Olbia: come giocano le sue squadre?
«Il Siena in questa stagione ha adottato un 4-3-1-2 molto duttile: i giocatori si muovono tanto e fanno correre a vuoto gli avversari perché hanno grandi qualità tecniche. Il calcio praticato dalle squadre di Mignani è molto offensivo e nella rosa bianconera ci sono atleti di grande valore che potrebbero tranquillamente militare in Serie B come Marotta, Santini e Guberti».
Ci sono altri giocatori da tenere d'occhio?
«Vassallo è un interno di centrocampo molto bravo, ha tanta gamba e fa degli inserimenti il pezzo forte del suo repertorio: sarà sicuramente difficile da marcare. Sugli esterni i due terzini Iapichino e Rondanini spingono molto, ma in generale direi che il Siena è completo in tutti i reparti».
Su quali punti deboli dei bianconeri dovrà insistere la Reggiana?
«La linea difensiva non è velocissima e probabilmente il possesso palla continuo a volte mette in difficoltà la squadra perché rischia molto nella propria metà campo, proprio come accade alla Reggiana. Comunque se la Robur ha fatto così tanti punti in campionato, vuol dire che i pregi superano i difetti...».
Che partita dovranno impostare i granata?
«Il pubblico in casa mercoledì darà sicuramente una spinta in più, ma la Reggiana deve ricordarsi che la sfida si gioca su 180 minuti quindi serve grande equilibrio senza concedere errori banali che possano favorire gli avversari».
Quindi la gara decisiva sarà quella che si giocherà al "Franchi" il prossimo 3 giugno?
«Sicuramente non sarà decisivo il primo round perché tutte e due le squadre avranno il timore di affrontarsi. Non dimentichiamoci che il Siena non gioca una partita ufficiale da più di tre settimane: i bianconeri saranno più freschi però il ritmo-partita è un'incognita».
Il lato del tabellone dove è stata inserita la Reggiana è quello più complicato per arrivare in Serie B?
«No, per me sarebbe stato complicato anche incontrare il Südtirol, la Viterbese, il Cosenza o la Samb. Arrivati a questo punto della stagione tutte le squadre si assomigliano ed hanno le medesime possibilità di conquistare la Serie B: sono i particolari a fare la differenza, chi li cura meglio alla fine può spuntarla...».
Veramente non c'è una favorita? Una possibile sorpresa?
«A detta di molti addetti ai lavori il Catania potrebbe partire un passo davanti alle altre per via del grande organico allenato da Lucarelli. Io però non sottovaluterei il Südtirol di Zanetti, anzi credo che i biancorossi possano arrivare in finale».
(Foto © Livorno Calcio)
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