Rossi: «Approccio alla gara determinante. Abbiamo dimostrato la voglia di riscatto dopo Gubbio e Ancona»
«Stare lontano dal campo per un mese non è stato facile, ma ora sono pienamente recuperato. La spinta dei tifosi è fondamentale, c'è sempre bisogno di loro»
Di nuovo al centro del campo dal primo minuto a un mese esatto dall'ultima apparizione a Carrara, Fausto Rossi ha sopperito all'assenza di Cigarini (squalificato) e Radrezza (in panchina) orchestrando con efficacia e saggezza la manovra granata e contribuendo assieme al resto dei compagni all'importante vittoria contro il Pontedera.
Che significato hanno questi tre punti, anche alla luce del sostegno ricevuto dai tifosi all’hotel Airone prima della partita?
«Tra squalifica e febbre era quasi un mese che non giocavo perciò è stato bello rientrare finalmente in campo. Far parte di questa squadra è sempre una bella soddisfazione, come lo sono stati questi tre punti. Riguardo al sostegno dei tifosi, per noi rappresenta una spinta fondamentale. Il rapporto che abbiamo creato con la città è qualcosa che si tocca con mano ed è reale: abbiamo sempre bisogno di loro. E’ stato un bel momento, ma lo è ormai da due anni e mezzo che sono qui a Reggio Emilia».
Al Pontedera avete concesso poco…
«Abbiamo fatto un’ottima prova difensiva ma in generale è stata una prestazione importante a livello di organizzazione di gioco. Avevamo i tempi giusti nell’aggredirli alti con buona predisposizione nell’andare a recuperare palla e contrattaccare. Il Pontedera è un’ottima squadra che ha un centravanti come Magnaghi che quest’anno ha segnato tanto, ma faccio i complimenti ai miei compagni in difesa che lo hanno annullato e in generale a tutta la squadra per l’ottima prestazione».
Un elogio particolare forse lo merita capitan Rozzio?
«Paolo è a Reggio Emilia da tanti anni ed è per noi il capitano e la nostra colonna portante. Con lui siamo amici sia dentro che fuori dal campo, quindi è normale esprimere solo parole d’elogio per lui per la partita disputata e in generale per quello che sta facendo ogni giorno per questa squadra».
Fisicamente come stai?
«In questo mese ho lavorato parecchio come “penitenza” per la squalifica perché era fondamentale mantenere quello stato di forma che ho avuto per tutto l’anno. Per me è stata una bella soddisfazione poter giocare dal primo minuto e dare il mio contributo alla squadra. E’ stato un mese difficile a livello mentale perché se non hai la partita come stimolo, difficilmente trovi le giuste motivazioni per allenarti al 100%. Credo che la partita con il Pontedera sia la prova che è stato fatto un buon lavoro in queste ultime tre settimane».
L’influenza è ormai un ricordo lontano…
«Sì, anche se devo dire che sono stato parecchio male, forse peggio di quando ho avuto il Covid. Non me l’aspettavo anche perché non avevo l’influenza da 7-8 anni. E’ stato un momento duro da affrontare, ma ora mi sento pienamente recuperato e sto bene».
La Reggiana era prima ma ora è riuscita a calarsi nel ruolo di inseguitrice?
«Sappiamo che durante l’anno ci sono momenti in cui riesci a ottenere grandi risultati e altri in cui incappi in qualche partita negativa. Ciò che non ha mai condizionato la nostra mentalità è la consapevolezza di essere una squadra forte con dei principi importanti. Siamo usciti da due trasferte in cui abbiamo ottenuto un solo punto, pur meritando di più, ma l’approccio alla gara con il Pontedera è stato determinante. Abbiamo dimostrato la nostra voglia di riscattarci e di riavvicinarci il più possibile al Modena».
Il campionato è ancora più che aperto…
«Sì, nel girone di ritorno trovi partite ancora più difficili con squadre che possono vincere in ogni campo. Puoi anche incappare in qualche pareggio o sconfitta. L’importante è affrontare le partite con grande determinazione, cercando di sbloccarle il prima possibile. Quando vai subito sotto come successo al Modena e a noi con Gubbio e Ancona, non è mai facile rimontare».
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