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Game over Parma, rischia il Catania per le scommesse: si spalancano le porte dei ripescaggi

Il Parma è fallito ufficialmente nella giornata di ieri; già retrocesso in Serie B al termine del campionato, il club gialloblu non ha trovato acquirenti per sostenere l'immenso debito sportivo (22.5 milioni di euro) e ripartirà dalla Serie D o dall'Eccellenza. Ma la serie cadetta, proprio oggi, si ritrova con un altro grattacapo da risolvere: un nuovo filone dello scandalo calcioscommesse, dove i massimi dirigenti del Catania sono pesantemente coinvolti. Arrestati il presidente del club siciliano, Antonino Pulvirenti, l'amministratore delegato Pablo Cosentino, il direttore sportivo Daniele Delli Carri e diversi giocatori sono finiti nel mirino degli inquirenti. Se dovesse essere accertata la colpa dei dirigenti del Catania, la FIGC prenderà severi provvedimenti, come la retrocessione in una categoria inferiore. Oltre a quello del Parma, si libererebbe, quindi, un ulteriore posto in serie B; molte squadre di Lega Pro si sono già messe in fila per il ripescaggio, tra queste il Brescia neoretrocesso in terza serie appare favorito, ma si attendono i criteri ufficiali per stabilire quali aspetti avranno maggior peso nella scelta (infrastrutture, meriti sportivi, storia). In lizza pure Ascoli, Pavia, Lecce, Bassano, Matera, ma anche la Reggiana può nutrire speranze, pur non essendovi stato alcun pronunciamento da parte della società. A queste situazioni va a sommarsi quella che tiene con il fiato sospeso il Teramo, autore della cavalcata promozione nel girone della Reggiana, macchiata però dalla presunta combine nel match decisivo contro il Savona. Il procuratore FIGC Palazzi ha acquisito gli atti, l'intera Lega Pro è destinata a vivere un'altra estate di decisioni nei tribunali.  

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