Serie B, il neopresidente Bedin: «Priorità agli aspetti economico-finanziari. Con A e C deve esserci collaborazione»
«Ringrazio Balata e le società che hanno dimostrato maturità. Ora analizzeremo con i club le varie tematiche da affrontare: struttura organizzativa e dialettica con la federazione e le altre leghe saranno alcuni dei punti focali di questa governance»
Quella di lunedì 16 dicembre è stata una giornata importante per la Lega di Serie B: è giunto al termine il mandato di Mauro Balata, al suo posto ora è Paolo Bedin a tenere in mano le redini del campionato cadetto.
Al termine dell’Assemblea che lo ha posto al timone del campionato cadetto, Bedin ha incontrato la stampa e, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha parlato delle priorità da affrontare: «Sono quelle evidenziate nel programma, ci sono degli aspetti economico-finanziari di grande urgenza dettati dall’esito dell’ultimo bando dei ricavi audiovisivi. Ci sono, inoltre, temi a me molto cari di struttura organizzativa e di dialettica, oltre che di sinergie, con la federazione e le due leghe che ritengo debbano essere uno dei punti focali di questa governance». Bedin poi ha espresso apprezzamento per il clima sereno che si è respirato in Lega: «È uno degli elementi da evidenziare, ringrazio il presidente Mauro Balata per il gesto fatto dopo la seconda votazione e anche Vittorio Veltroni, ma soprattutto le società, che hanno dimostrato una maturità che fa ben sperare per il futuro. Ora analizzeremo con i club tutte le varie tematiche, in un’ottica collegiale che dovrà coinvolgere tutte le associate e trovare una sintesi tra le varie istanze». Il neopresidente si è quindi soffermato su quelle che sono le caratteristiche del campionato che rimane un «… torneo affascinante, che rappresenta la fascia intermedia del professionismo, con tanti club importanti, squadre emergenti e talenti che si affacciano nel calcio che conta».
Circa i rapporti con le altre leghe, Bedin ha detto che «… non possiamo prescindere da una collaborazione intensa, sia con la A che con la C. Il mondo professionistico deve dialogare maggiormente e trovare un’idea di filiera e deve farlo con spirito costruttivo e una relazione costante. Qualsiasi idea di riforma va vista nell’ambito federale e scaturire dal dialogo fra categorie, senza prevaricazioni o imposizioni unilaterali. Ritengo che in qualsiasi settore le relazioni siano la base delle progettualità e anche del lavoro. E in questo senso posso dire che ci sono ottimi rapporti con tutte le componenti, nessuna esclusa, sia personali che di natura professionale e questo è un punto di partenza importante».
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