Buon Natale, granata! Questa Reggiana può farci sognare a lungo
La squadra di mister Alvini ha ridato entusiasmo ad un ambiente rattristito da anni di delusioni dentro e fuori dal campo. Chiudiamo il 2019 con una speranza che poi è un grandissimo sogno...
Pandoro o panettone, quest'anno il dolce natalizio per i tifosi granata sarà più gustoso che mai. Dopo anni passati a mandar giù bocconi amari, gli appassionati di calcio a Reggio potranno sedersi a tavola durante le feste con soddisfazione ed ottimismo. E se pensiamo solamente a un anno fa, quando fummo costretti ad iniziare le feste dopo aver assistito alla sconfitta interna della Reggiana contro l'Adrense (sì lo so, sembra autolesionistico ricordarlo, ma è pur sempre l'ultimo k.o. casalingo da un anno a questa parte), il salto è stato davvero lungo.
Il ripescaggio tra i professionisti, il rafforzamento di una base societaria solida (grazie all'entrata di imprenditori come Amadei e Salerno) e la creazione, quasi dal nulla, di una squadra che vince e gioca finalmente a calcio, hanno riportato quell'entusiasmo che a Reggio e dintorni non si vedeva da parecchio tempo (salvo qualche episodio isolato). La Reggiana di Massimilano Alvini ha chiuso al terzo posto il girone d'andata del raggruppamento più equilibrato e difficile di tutta la Serie C, ottenendo ben 38 punti frutto di 10 vittorie, 8 pareggi ed una sola sconfitta. E quest'ultimo è il dato più significativo per i colori granata: Spanò e compagni hanno alzato bandiera bianca solamente una volta, guarda a caso contro quel Vicenza che sta correndo come un treno verso la Serie B. Per il resto, i granata hanno vinto quasi tutti gli scontri contro le squadre più quotate del girone: FeralpiSalò, Sudtirol, Carpi, Triestina, Modena, Sambenedettese e Padova si sono dovuti arrendere al gioco e alla verve degli uomini di Alvini, che hanno quasi sempre meritato i tre punti, ad eccezione della gara contro la Sambenedettese. Se pensiamo, poi, che molti punti sono stati persi contro le formazioni più deboli del campionato, allora le prospettive sono ancora più rosee. Nonostante i sette punti di distanza dalla vetta, la Reggiana ha i mezzi e le potenzialità per lottare per il "grande obiettivo". Fino all'ultimo.
Ma cosa piace così tanto di questa Reggiana? Una cosa su tutte: l'entusiasmo che questo gruppo sa trasmettere. Tosi e Alvini, in estate, sono riusciti a costruire una squadra tecnicamente e tatticamente di livello ma, cosa ancora più importante, hanno creato un gruppo coeso, in grado di seguire obiettivi comuni e nel quale ogni elemento conosce esattamente il proprio ruolo. Loro hanno puntato sul redivivo Fausto Rossi consegnandogli le chiavi della squadra, loro hanno voluto Scappini come finalizzatore, loro hanno scelto Varone, Marchi, Costa, Zanini, Lunetta. Sempre loro hanno puntato fortemente su Kargbo, autentica rivelazione di questa prima parte di stagione e che ha contribuito a rendere l'attacco granata il più prolifico del girone (32 reti segnati in 19 partite, nonostante un Scappini a mezzo servizio). Per diverso tempo, il gioco proposto dall'undici di Alvini è stato definito come il migliore di tutta la terza serie, forse recentemente appannato dai diversi infortuni accorsi ad alcuni uomini chiave della truppa granata. Anche le cosiddette "riserve" (non dite così al mister però) si sono sempre fatte trovare pronte ed Alvini ha potuto sfruttare la duttilità di alcune di queste per sopperire alle diverse assenze che via via si sono presentate. Recentemente abbiamo visto Zanini disimpegnarsi egregiamente nel ruolo di esterno destro e, soprattutto, Igor Radrezza fare la differenza come raccordo tra centrocampo ed attacco. Le ultime due invenzioni di Massimiliano Alvini, che riesce ad ottenere quasi sempre il massimo dai suoi giocatori e, dall'altro lato, a metterli nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie qualità.
La domanda è: fino a dove può spingersi questa Reggiana? Nonostante la cautela abbia sempre predominato nelle dichiarazioni degli addetti ai lavori (non siamo la squadra da battere, non siamo attrezzati per puntare in alto), nelle menti e nei cuori di tutti - anche di chi vi scrive - c'è il sogno chiamato B. Il mercato di gennaio può sicuramente cambiare qualcosa ma difficilmente sposterà gli equilibri di questo campionato (intanto, benarrivato Valencia!). La Reggiana è tra le prime della classe e lì vuole rimanerci fino alla fine. Se lo merita e ce lo meritiamo tutti noi. Buon Natale granata a tutti!
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