Ipotesi sei promozioni dalla C alla B, Ghirelli frena: «Pensiamo prima a salvare il calcio»
Il presidente della Lega Pro mette fretta all'AIC di Tommasi sulla questione stipendi: «Ognuno dovrà fare sacrifici in base alle proprie capacità»
Il mondo del calcio prova a resistere in questi giorni di grande difficoltà: tra riunioni a distanza e tante polemiche, i vertici del pallone avanzano ipotesi per delineare ciò che potrà accadere da aprile in poi. In mattinata l'editorialista di Tuttomercatoweb.com Nicolò Schira ha riportato un rumor interessante: pare che i club di Serie A stiano prendendo in considerazione un blocco delle retrocessioni per la stagione in corso con la conseguente promozione di due club dalla B. La serie cadetta e la Lega Pro potrebbero quindi passare ad avere organici composti da 24/25 e 66 squadre.
Situazione più intricata riguarderebbe la #SerieB: oltre alle prime dei 3 gironi De Laurentiis spinge per far salire il Bari (quarta promozione che di solito spetta a chi vince Playoff) come migliore seconda. Le altre seconde non ci stanno, potrebbero esserci 6 promozioni dalla C
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 25, 2020
In arrivo 6 promozioni dalla Serie C (prime e seconde dei tre gironi)? Intervistato da TuttoC.com il presidente della terza serie Francesco Ghirelli, per il momento, non ne vuole sentire parlare. «Partiamo dal fatto che c'è la speranza di terminare il campionato, poi c’è chi ha speranza di essere promosso, chi di non retrocedere. Però c’è la realtà: dice che Monza, Vicenza e Reggina, che si sono fatte in quattro quest'anno per puntare alla B e giustamente sperano di salire, dovranno rapportarsi col sistema. Ma ci sarà tempo per questo, inutile pensarci adesso. A decidere saranno il governo e i ministeri che ci diranno se si può giocare o meno, ci sarà la FIGC che in caso di stop prenderà una decisione. Ma c'è un convitato di pietra, quel virus maledetto, che ti fa capire come promozioni e retrocessioni sono cose estremamente secondarie. C'è un grave problema sanitario in Italia, ci saranno gravi problemi economici. È cambiato il mondo c’è una guerra in atto, non si ragiona più come prima».
Due parole anche sulla questione stipendi. «A Tommasi ho proposto un accordo pilota - spiega Ghirelli - Chi dirige deve avere la forza e metterci la faccia, prendere subito delle decisioni. Che tagli vuoi chiedere a chi è al minimo salariale? Ma tutti gli altri dovranno concorrere, chi avrà di più dovrà ridare di più. Ognuno dovrà fare sacrifici in base alle proprie capacità».
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