Mister Menichini pronto al debutto: «Questa squadra deve sempre ambire al massimo»
La prima conferenza della vigilia del neo allenatore granata
«In cinque giorni abbiamo lavorato molto - ha esordito nella sua prima conferenza stampa pre partita in granata mister Leonardo Menichini - Sono soddisfatto anche se ai giocatori serve tempo per assimilare le nuove indicazioni tecniche e tattiche».
Mister, è lecito aspettarsi poche novità in campo?
«Porto avanti i meccanismi già collaudati, poi più avanti vedremo come assestarci. Carlo Mazzone diceva che l'allenatore è come un cuoco, deve sapere cucinare più cose, e penso che avesse ragione. Il mercato è ancora aperto e ci potrebbero essere giocatori che vanno via o altri nuovi che vengono».
Com'è la situazione degli infortunati?
«Calvano ha recuperato dall'influenza, mentre Trevisan, Pedrelli e Maltese non sono convocati».
Ha dubbi di formazione?
«Nella carriera di un allenatore esistono sempre i dubbi, non perchè non abbiamo le idee chiare, ma perché c'è la volontà di sbagliare il meno possibile. In allenamento abbiamo provato diverse possibilità, dipende dalle qualità che riusciamo a mettere in campo e dall'equilibrio fra un settore e un altro; ho comunque già identificato 11 giocatori che possono scendere in campo».
A Santarcangelo domani andrebbe bene anche un pareggio?
«Noi in ogni partita dobbiamo sempre cercare il massimo, non facciamo proclami eclatanti, ma cercheremo di risalrire in classifica: contro ogni squadra lottiamo per ottenere il massimo, sappiamo che non è facile, ma dobbiamo offrire la prestazione, vincere i duelli e sopraffare l'avversario. Quando abbiamo la palla dobbiamo saperci esprimere, le qualità per fare bene in questo gruppo ci sono tutte».
Il mercato rischia di distrarre alcuni giocatori?
«Questo sì, può essere. Vi sono varie situazioni in cui la società prenderà le decisioni per il bene della squadra. D'altronde non è facile trattenere un giocatore che vuole andare via...».
Lei è un allenatore navigato, sente ancora la pressione di un debutto?
«È sempre un'emozione, è stimolante. Ne ho girate di squadre e di campi, confido molto sulla mia esperienza e sui giocatori che ho a disposizione».
La prima è sempre insidiosa...
«Non sono preoccupato, bisogna affrontarla con una serenità che definisco combattiva. I giocatori hanno sempre bisogno di un supporto psicologico, è come se facessero un esame ogni domenica; se c'è stato un abbassamento di concentrazione, devono essere condotti con serenità per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità».
Che impressione ha avuto di Reggio Emilia?
«I tifosi si aspettano molto dalla squadra, so quanta passione c'è in questa piazza. Ho parlato con alcuni di loro ai campi e sono dispiaciuti perchè non possono venire a Santarcangelo. Reggio Emilia è una città fantastica, si vive bene e c'è bella gente. Se ho accettato di scendere di categoria è anche per questi motivi, quando avrò un po' di tempo mi farò anche un giro in centro, magari per un aperitivo».
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