Serie C

Calcioscommesse, in Lega Pro richieste shock della Procura

12.01.2016 15:00

Un esercito di imputati e avvocati, una marea di partite, telefonate, puntate sospette, alcune smaccatamente illecite e di conseguenza una cascata di punti di penalizzazione richiesti dalla Procura federale per le società, 148 in totale. Una cifra impressionante com’è, del resto, per quantità e qualità degli illeciti il mappazzone di Dirty Soccer, seppure "edulcorato" dalle responsabilità dirette, già condannate nei mesi scorsi. Il processo sportivo costruito sugli atti dell’inchiesta con cui la Procura di Catanzaro aprì l’estate calda del calcioscommesse, si è aperto davanti al Tribunale federale nazionale (collegio presieduto da Sergio Artico) con le requisitorie dell’accusa. Tre ore in cui i procuratori federali, coordinati da Gioacchino Tornatore (vice di Palazzi), hanno ricostruito il sistema illecito che, a vario titolo, imputano a 28 società (la posizione del Barletta è stata stralciata) e 49 tesserati (stralciato Massimiliano Carluccio, rimesso nelle mani della Procura per un errore di notifica Gianmarco Ingrosso e salvato pure Alessandro Magni, non tesserato all’epoca dei fatti). E alla fine, le richieste di penalizzazioni hanno colpito come pugni: dal -1 per il Livorno, l’unico club di B chiamato in causa (ma per responsabilità presunta) al -32 (e 205mila euro di ammenda) per L’Aquila, per la Procura coinvolto nella combine di 12 gare, passando per il -20 chiesto per la Pro Patria (stangato per le 5 gare che la tirano in ballo) e il -12 associato al Santarcangelo (con 135mila euro di multa). Mano più leggera per le altre di Lega Pro a processo: -4 per l’Akragas, -3 per Catanzaro, Juve Stabia, Savona e Tuttocuoio; -1 per Cremonese, Fidelis Andria, Maceratese, Monopoli, Pavia e Prato. Una cascata che si è abbattuta pure sulla testa dei tesserati. Arturo Di Napoli, presente in aula, rischia di salutare il calcio: per il tecnico del Messina, accusato di aver partecipato alla combine di L’Aquila-Savona, la Procura ha chiesto complessivamente 4 anni e 60mila euro di ammenda. Sei mesi e 30mila euro la richiesta per Fulvio Pea, allora a Monza e oggi alla Cremonese. Entrambi si dicono innocenti. La raffica di penalizzazioni richieste tocca anche squadre nei dilettanti. In Serie D -7 alla Torres con 30mila euro, -2 a Vigor Lamezia e Due Torri, -1 a Grosseto e Aversa Normanna. In Eccellenza -22 il Neapolis, -9 il Montalto, -6 Puteolana e Sorrento, -2 Hinterreggio, -1 Pro Ebolitana e Scafatese. Riguardo i tesserati (a vario titolo), si segnalano Mario Moxedano con 8 anni e 8 mesi e la preclusione, più 80mila euro; Salvatore Astarita con 8 anni e la preclusione più 120mila euro; Mauro Ulizio con 6 anni e 6 mesi, più 110mila euro; Ercole Di Nicola con 6 anni e 3 mesi più 185mila euro; Daniele Ciardi con 6 anni e la preclusione più 160mila euro; Vincenzo Nucifora con 4 anni e 2 mesi più 70mila euro; Marco Tosi con 4 anni e 70mila euro; Armando Ortoli con 4 anni e 60mila euro; Eugenio Ascari e Andrea Bagnoli con 3 anni e 6 mesi più 60mila euro; Gianni Califano, Luigi Condò e Pasquale Logiudice con 4 anni e 60mila euro; Raffaele Moxedano con 10 mesi e 50mila euro; Giuseppe Sampino con 6 mesi; Ninni Corda con 3 mesi. Infine i giocatori Gerolino, Traore e Andrea Ulizio 4 anni e 6 mesi, più 80mila euro; Guidone e Obeng 4 anni, più 70mila euro; Balde e Garaffoni 3 anni e mezzo, più 60mila euro; Caserta e Giampà 3 anni, più 50mila euro. Sentenze forse la prossima settimana. (fonte: La Gazzetta dello Sport)  

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