Quale Reggiana per la Serie B? Proviamo a immaginarla...
Tante conferme e pochi innesti per fare molto bene anche in Serie B, sognando Cigarini e magari un paio di colpi da 90
E’ stato un capolavoro tattico quello portato a termine da Massimiliano Alvini e non lo è stato solo nell’ultima gara, la finalissima contro il Bari, ma anche nella partita precedente della Regia contro il Novara e in moltissime altre sfide di questa stagione, tanto da consentire alla squadra granata di consolidarsi al secondo posto, meritando pienamente l’accesso alla fase finale dei play off e alla successiva risalita in Serie B.
A questo punto, raggiunto l’obiettivo promozione, una riflessione ben augurante mi sorge spontanea: dove può arrivare davvero questa squadra? Qualche anno fa, l’amico Andrea Grammatica, ex direttore sportivo della Reggiana, mi disse: “Il vero problema è quello di salire in Serie B, visto che uscire dall’imbuto della C, con una sola promozione e l’altra assegnata alla squadra che vince i play off, è davvero complesso. Passare dalla B alla A, se ci sono basi solide, è invece decisamente molto meno difficile”. Io sono convinto che Grammatica avesse ragione e sono altrettanto convinto, senza voler fare voli pindarici dettati dall’entusiasmo del momento, che questo gruppo, capitanato da mister Alvini e supportato da una società serissime e solidissima, abbia le carte in regola per puntare ai primi quattro posti della classifica di cadetteria; ma siamo umili, diciamo al terzo. Sarò forse un illuso? Un eterno innamorato dei colori granata? Forse sì, sta di fatto che se faccio alcuni ragionamenti in base a ciò che ho potuto ammirare questanno, guardando la situazione con gli occhi dell’allenatore e non quelli del tifoso o del giornalista, noto che in questa squadra ci sono davvero pochi, pochissimi “buchi”, a mio modesto avviso, anche per la cadetteria. Prima di tutto questo è un gruppo di amici, un gruppo di persone che stanno bene in campo, così come stanno bene fuori dal rettangolo di gioco. Alla .embed-comment-icon { display:inline-block; width:20px; height:20px; background-color:transparent; background-repeat:no-repeat; background-size:20px; background-position:center; transition:background .1s ease-in; position:relative; top:5px; background-image:url("data:image/svg+xml;charset=utf8,%3Csvg%20xmlns%3D%27http%3A%2F%2Fwww.w3.org%2F2000%2Fsvg%27%20viewBox%3D%270%200%2020%2020%27%3E%3Cpath%20d%3D%27M5%202h9q.82%200%201.41.59T16%204v7q0%20.82-.59%201.41T14%2013h-2l-5%205v-5H5q-.82%200-1.41-.59T3%2011V4q0-.82.59-1.41T5%202z%27%20fill%3D%27%2382878c%27%2F%3E%3C%2Fsvg%3E") } @media screen and (min-width: 481px) { .slyvi-news-embed-wrapper img { max-width: 250px; } } c’erano diversi suoi compagni di squadra, così come sono costanti le frequentazioni degli stessi atleti al di fuori del rettangolo di gioco. Il tutto grazie al fatto che “babbo” Max Alvini ha saputo creare un ambiente familiare, sereno, nel quale c’è un solo comandante, lui e tanti ragazzi desiderosi, dal primo all’ultimo, di fare la differenza. di Spanò
IN PORTA SIAMO TRANQUILLI. Entriamo ora nei dettagli tecnici: Giacomo Venturi, ad inizio stagione, coi problemi che ha avuto è rimasto ad osservare Narduzzo e Voltolini dalla tribuna; poi, strada facendo, il portiere col casco nero ha conquistato quel posto per il quale era arrivato a Reggio, ma lo ha fatto in silenzio, a suon di prestazioni; una maglia da titolare che ha poi difeso fino alla fine in modo eccellente, risultando decisivo in tantissime situazioni, compresi gli ultimi fuochi d’artificio granata. Venturi è un portiere che ha un incredibile riflesso nel breve, è bravo nelle uscite basse, ha colpo d’occhio, un ottimo allungo ed è discreto anche sulle uscite alte. A Reggio, sulle uscite alte ne ho visti tanti di peggio. Per me è un portiere titolare da B. Se poi dietro di lui ci mettiamo Narduzzo, siamo tranquilli, anche perché il secondo portiere granata, che ci ha accompagnato dalla D alla C, ha un’esplosività forse superiore a Venturi nel brevissimo, ma forse è meno costante, altra dote importantissima che il titolare possiede. Dietro di lui c’è un altro estremo difensore davvero forte, Voltolini, cresciuto da Raffaele Nuzzo, che ora ha trovato in Antonio Razzano un altro punto di riferimento importantisismo. Voltolini è il portiere fisicamente più dotato e ha grandi mezzi: è giovane, di prospettiva e con notevoli margini di miglioramento.
UNA DIFESA DA PRIMI POSTI. Passiamo alla difesa. In quanti, in cadetteria, si possono permettere una retroguardia a tre formata da Alessandro Spanò poi Paolo Rozzio, che la B può falra senza problemi, sia per stazza fisica, sia per tecnica, tempismo ed esperienza e Andrea Costa, per il quale vale lo stesso discorso di Rozzio, reduce tra l’altro da una vita giocat da protagonista tra Serie A e B. C’è chi dice che Spanò sia un po’ basso per la B: io non sono d’accordo; certo, non è un vatusso, ma quando un giocatore, da fermo, salta un metro e mezzo o quasi diciamo che può sopperere con la potenza a qualche centimetro in meno; inoltre Spanò ha un’intelligenza tattica notevole, oltre a grinta e rapidità. Magari ci impiegherà un attimo più degli altri a trovare la dimensione della nuova categoria, ma alla fine risulterà senz’altro tra i migliori e i conti, se non sbaglio si tirano alla fine. Poi c’è sempre Espeche, che non ha praticamente mai deluso, pur avendo qualcosina in meno degli altri; un giocatore duttile sia in difesa che come tallonatore a centrocampo che potrebbe essere confermato. Anche Martinelli, quest’anno, ha dimostrato di poterci stare e di poter dire la sua. Io dietro, infatti, non toccherei nulla, al massimo aggiungerei dei giovani di belle speranze, per avere alternative di qualità.
CENTROCAMPO DA ARRICCHIRE, MAGARI CON CIGARINI. A centrocampo, sugli esterni siamo abbastanza coperti: Libutti e Lunetta, che a me piacciono tantissimo, li considero il futuro; Favalli è la garanzia e Kirwan è un giocatore che ha dimostrato di poterci stare, bravo sia in fase difensiva che offensiva. Sugli esterni servirebbe qualcosa di più, magari uno come Daniele Mignanelli, capace di andare spessissimo sul fondo per mettere in mezzo il pallone, anche se credo che Lunetta e Libutti abbiano grossi margini di crescita. In mezzo serve invece qualcosa. Varone e Rossi sono bravissimi, il primo è stato una delle più belle sorprese di questa stagione, il secondo ce lo si aspettava, malgrado un inizio un po’ in sordina, ma come alternativa vera entrambi hanno solo Staiti ed eventualmente Radrezza, che è però più un trequartista che un mediano vero, pur avendo dimostrato di poter giocare anche in quel ruolo. Un centrocampista alla Vito Grieco, per intenderci, a livello di visione di gioco o magari uno più dinamico alla Beppe Scienza, potrebbe essere fondamentale, pur mantenendo inalterato l’attuale organico. Ci sarebbe una soluzione che la Reggiana starebbe già valutando: Luca Cigarini. Per la Serie B il figlio di uno dei consiglieri della Reggio Calcio, società nella quale Luca è cresciuto calcisticamente, sarebbe un lusso, visto che anche quest’anno, a Cagliari, il 34enne regista sta dimostrando tutto il suo valore. “Ciga” è tra l’altro molto amico di Andrea Costa, anch’egli un “figlio” della Reggio Calcio e certamente un suo ritorno a Reggio, dove magari poter giocare tre o quattro anni per poi concludere una splendida carriera, potrebbe essere uno stimolo importante anche per lui, magari puntando a tornare in Serie A proprio con la squadra della sua città. Di recente Cigarini non è stato convocato dal Cagliari a causa di una leggera frizione sull’ingaggio fra giocatore e società e sembra che le strade fra giocatore e dirigenza isolana siano pronte a dividersi. In questo contesto, dal 2 agosto in poi, potrebbe inseririsi Doriano Tosi, mago dei grandi colpi in casa granata, che potrebbe regalare veramente un giocatore di spessore alla Reggiana. Che si tratti di una semplice suggestione, uno dei tanti rumors di mercato, oppure di una trattativa concreta ancora non è dato saperlo. Non resta che attendere.
RADREZZA O UN ALTRO INVESTIMENTO. Sulla trequarti io darei fiducia a Igor Radrezza, che, se avesse dietro Cigarini e Rossi o Cigarini e Varone, andrebbe a nozze. Sia contro il Novara che contro il Bari ha dato prova di personalità, andando al tiro per due volte dalla distanza, sfiorando la rete in entrambe le occasioni. Radrezza ha quella fantasia e quel tocco che forse altri, in questa formazione, non hanno: Serrotti ha magari qualche guizzo in più in termini di rapidità nei due metri, ma, vista l’età, ha meno margini di crescita e a mio avviso anche un po’ meno qualità e dubitiamo possa essere confermato. Staiti, invece, al quale piace tantissimo gocare dietro alle punte, è invece più una mezzala. Io confermerei la "iena", ma come rincalzo, vista la sua duttilità. Fossi in Tosi o darei fiducia a Radrezza, puntando sulla sua definitiva maturazione o prenderei un trequartista di peso, magari investendo tanto, visto che la Reggiana nel suo complesso non dovrà ritoccare più di tanto l’organico, se non con quattro o cinque elementi, di cui 2-3 decisivi e un altro paio di seconda fascia. La terza ipotesi, che se si concretizzasse il progetto Cigarini potrebbe essere la più affascinante, sarebbe quella di mettere proprio il classe '86 di Rivalta dietro alle punte, con Varone e Rossi alle sue spalle, sacrificando però Radrezza, che risulterebbe comunque un punto di forza improtante anche partendo dalla panchina. Vedremo cosa sceglierà Doriano Tosi…
IN ATTACCO UN GIOVANE E MAGARI UN BOMBER, SEMPRE CHE SCAPPINI... Lì davanti, invece, a mio avviso siamo quasi a posto. Luca Zamparo in B sono convinto che ci stia e garantirà magari una buona dote di gol; Augustus Kargbo ha dimostrato di poter fare la differenza e di meritare una categoria superiore, avendo mezzi e margini di miglioramento ancora davvero importanti, ma sembra proprio destinato alla Serie A con il neo promosso Crotone. Stefano Scappini, se sta bene, è un giocatore che la cadetteria la conosce: ha fiuto del gol come nessuno alla Reggiana; è il classico giocatore che magari non ti tocca un pallone per una parita poi ti fa vincere 1-0 con una magìa. Il problema è se riuscirà a stare bene e ad essere a disposizone per almeno 20-25 partite, visto che la B è è un campionato piuttosto lungo Oltre a loro serve però un’altra punta, magari un giovane di belle speranze da far crescere, come accadde col reggianissimo Andrea Catellani qualche anno fa, mentre Mattia Marchi, se ritroverà la forma migliore, forte della sua esperienza, potrà risultare un giocatore importante, anche come seconda scelta. Certo, se poi Doriano Tosi calasse l’asso della manica e prendesse un bomber in grado di garantire 25 gol, ben venga. Già circola il nome di Antenucci, avversario con la maglia del Bari pochi giorni fa...
Sognare è lecito, ma la ragione e un po’ di esperienza mi dicono che puntare in alto anche nel prossimo campionato di Serie B potrebbe non essere un’effimera velleità. Una base solida dalla quale partire ce l'abbiamo, un allenatore bravo e preparato pure, infine Tosi è un direttore sportivo esperto che saprà mettere a segno le mosse giuste. Il popolo granata deve restare tranquillo e attendere con pazienza. Per adesso, continuiamo a festeggiare il nostro meritato traguardo...
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