Salerno si presenta: «Sono qui perché amo fare calcio. Darò tutto me stesso per il club»
«La Serie B? Inutile nascondersi, siamo una società ambiziosa che deve puntare in alto. Il Modena? I suoi tifosi non meritano di soffrire»
Questa mattina presso la sede di via Giglioli Valle, il club granata ha presentato ufficialmente l'ex presidente del Modena alla stampa. Carmelo Salerno è entrato in società con il 25% delle quote a metà ottobre, diventano il secondo socio più importante alle spalle di patron Amadei e a partire dal prossimo CdA all'architetto calabrese sarà assegnata anche la delega per la gestione dell'area tecnica.
A introdurre l'evento è stato l'amministratore delegato Mauro Carretti: «Accogliamo una figura di primo piano in una fase del campionato che è positiva sull'aspetto dei risultati sportivi - sottolinea l'ad - Con l'ingresso di Salerno siamo arrivati ad 11 soci e la nostra società non può che migliorare in una stagione che considero molto importante. Salerno è un personaggio molto stimato in ambito calcistico ed è affermato professionalmente, un grande amante del calcio e conoscitore degli ambiti tecnici del calcio. Grazie alla sua notevole esperienza, svolgerà un ruolo importante sulla gestione tecnica e avrà una delega per i rapporti con Lega Calcio». Il presidente Luca Quintavalli ha rimarcato i valori della Reggio Audace: «Salerno fa del calcio una ragione di vita, è una persona molto gradita anche perché risponde in pieno i nostri valori. Il nostro club ha sempre mantenuto un'etica, il valore vero della Reggiana è stato quello di raccogliere una serie di persone che abbiano come fine ultimo e comune il bene del calcio e della città, per difendere i valori di un club che ha 100 anni di storia. Diversi personaggi si sono proposti negli ultimi mesi, ma abbiamo avuto anche il coraggio di dire di no per evitare problemi che nel calcio spesso accadono. Il percorso fatto dalla Reggio Audace è simile a quello fatto da Salerno quando ha rifondato il Modena nel 2018. Ha esperienza, è un patrimonio, un altro tassello evolutivo di una società che ha ambizioni importanti, non solo sportivi. Di domenica in domenica costruiamo i successi sportivi, ma a lungo termine c'è un progetto societario, stiamo già discutendo cosa fare nel futuro per il bene della città. Stiamo vivendo un momento della società di equilibrio, l'imprenditoria e l'amministrazione comunale ci stanno supportando, ma sempre di più chiediamo un aiuto».
Infine ha preso la parola Carmelo Salerno, protagonista della conferenza stampa: «Ho deciso di parlare dopo il derby per non creare tensioni prima. Confesso che ci ho messo un po' a decidere perché non volevo fare una scelta affrettata dopo il mio addio al Modena, ma alla fine ho preso la decisione giusta. Sono contento di essere qui tra soci e dirigenti che mi hanno accolto a braccia aperte nell'anno del centenario, e non mi riferisco solamente ad Amadei e Tosi. Lavoreremo tutti insieme con la stessa determinazione e così facendo sono sicuro che riporteremo la Reggiana dopo tanti anni in Serie B. Bisogna essere ambiziosi, senza illudere nessuno, perché la squadra è forte, la società ambiziosa e abbiamo un pubblico importante alle spalle. I reggiani impareranno a conoscermi ed apprezzarmi, da parte mia metterò in questo ruolo lo stesso entusiasmo ed impegno che ho sempre messo nella mia vita». A Reggio, Salerno ricoprirà il ruolo di delegato nell'area tecnica: «Ho lavorato bene nello scorso campionato con il ds Tosi. Qualcuno ha definito fallimentare la nostra esperienza ma siamo arrivati primi. Cercherò di fare tutto quello che serve per rafforzare la società e la squadra».
Sul perché abbia scelto la Reggiana la risposta è chiara: «Sono appassionato di calcio e volevo continuare a fare quello che mi piace e la Reggiana mi ha dato questa opportunità - spiega Salerno - Qui ho trovato non solo vecchi compagni di viaggio come Tosi e Amadei ma anche nuovi partner che mi stimano e io stimo loro. Ringrazio anche i tanti tifosi che mi hanno scritto, così come aveva fatto il presidente Quintavalli dopo il 4-1 nel derby a maggio per farmi i complimenti. Può sembrare banale ma quel gesto di sportività è stato uno dei motivi che mi ha portato a venire qui». Il Modena resterà una pagina importante del suo passato: «Vivo e lavoro a Modena e sinceramente mi dispiace che la squadra stia lottando per salvarsi perché i suoi tifosi non lo meritano. La società lo scorso anno si è spaccata a metà, una parte dei soci credeva di essere più brava dell'altra e ha preteso di fare tutto da sola. Io, Amadei e Tosi abbiamo deciso di farci da parte e lasciare a loro il timone. La città aspettava da tanto Sghedoni come proprietario ma fare calcio è ben diverso da fare l'imprenditore, serve esperienza pluriennale che Amadei e Tosi hanno. Mi dispiace avere interrotto quel percorso perché avevo fatto un patto con la città ma tre soci hanno voluto fare tutto da soli».
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