Viali: «Siamo un po' calati, ma ho visto l'atteggiamento giusto. Dobbiamo essere soddisfatti del pareggio»
«È stata una gara molto tattica, la Salernitana con i cambi ha girato la partita dalla sua parte ma per 70 minuti la Reggiana ha mantenuto la stessa identità. Gondo? È sceso per una scelta tecnica. Vedo tanto equilibrio, la classifica è molto corta»
«Tornare a far punti era importante per interrompere le sconfitte - ha sottolineato in sala stampa mister William Viali dopo lo 0-0 con la Salernitana - In campionato c’è sempre un certo equilibrio e in questo attuale ancora di più: dall’ultimo al primo posto c’è poca differenza. È ancora presto per vedere quali squadre lotteranno per la promozione e quali per la salvezza, ma una squadra come la nostra oggi deve essere soddisfatta di questo pareggio».
Ha visto in campo quello che ha chiesto alla squadra?
«Dal punto di vista tattico ho visto quello che avevamo preparato e l’ho visto anche quando non ne avevamo più. Volevamo fare pressing, forzando il possesso davanti a una Salernitana che ha messo tanta qualità e intensità. Abbiamo sicuramente perso un po’ di palle banali nel primo tempo e su questo dobbiamo ancora lavorare».
Pensa che sia possibile aumentare il minutaggio del pressing?
«Nelle prime partite lo abbiamo fatto più intensamente rispetto a ora. In questa gara avevamo lo stesso principio nella testa ma c’è stato meno impatto. O lo si fa perfettamente o si rischia di regalare spazio a squadre come la Salernitana che hanno qualità. L’obiettivo è cercare di farlo il più possibile ma 6 partite non sono tante e io stesso sto ancora imparando a conoscere questa squadra».
Qualche giocatore non sta tirando un po’ la carretta?
«Posso dire che la richiesta tattica l’hanno fatta ma in percentuale inferiore rispetto a inizio stagione. Ci sono 4-5 giocatori meno brillanti del solito e si sa che mantenere sempre questa intensità non è semplice. Tuttavia posso ritenermi soddisfatto dell’atteggiamento mostrato dai ragazzi».
La nota positiva è non aver preso gol…
«Sì, sono contento per Bardi visto che nelle ultime due partite aveva preso 5 gol e c’era un rapporto troppo elevato tra occasioni concesse e reti subite. Oggi ha fatto vedere parate importanti».
In attacco però sono mancate le conclusioni pericolose negli ultimi 16 metri…
«Questa è stata una partita molto tattica. Le occasioni che si sono viste sono state di transizione, a parte quella di Portanova che è stata di una certa qualità balistica. Spesso siamo arrivati all’uno a uno ma siamo riusciti a creare occasioni più dall’esterno che dall’interno. Nella ripresa la Salernitana ha preso di più il pallino del gioco e i loro cambi hanno spostato la partita dalla loro parte. A un certo punto eravamo un po’ cotti e se avessi potuto ne avrei cambiati anche 7 di giocatori: dalla sosta di campionato non siamo tornati brillanti. Creiamo abbastanza ma oggi non abbiamo fatto bene la densità del palleggio in area di rigore».
Nel primo tempo si sono viste delle imprecisioni nei passaggi e delle ripartenze difficili da gestire…
«In quei casi a volte conviene fare fallo. Sulla qualità del palleggio, è importante non solo la precisione del passaggio ma anche capire dove farlo. Se io gioco la palla a 5 metri dal mio avversario, devo accorciare lo spazio prima della giocata: questa è una cosa su cui stiamo lavorando e dobbiamo migliorare».
La sostituzione di Gondo nell’intervallo è stata una scelta tecnica?
«Sì, è stata dettata da un momento di difficoltà che conta nella prestazione».
Qual è l’ambizione della sua Reggiana, oggi scesa in campo con ben 6 giocatori nati dopo il 2000?
«L’ambizione deve essere totale e lo pretendo nella mentalità di squadra e in ogni giocatore a livello personale. Poi so che esistono le qualità che alla fine fanno la differenza. La società è stata chiara sul nostro obiettivo che è quello della salvezza. Il campionato può dire tante cose, ma l’ambizione anche per una squadra giovane come la nostra, deve rimanere sempre alta».
Bisogna dare comunque merito agli avversari, soprattutto guardando i loro cambi…
«Certamente, ma mi ha comunque fatto piacere che la squadra sia riuscita a mantenere la stessa identità per 70 minuti. Da quel momento in poi la Salernitana si è vista palesemente di più».
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