Ghiringhelli mette in guardia i granata: «La qualificazione si deciderà già domenica al Menti»
«Ora siamo più sereni ma non euforici: il traguardo è ancora molto lontano»
Il 20 maggio 2017 la rete di Luca Ghiringhelli al 13' della ripresa consegnò di fatto la qualificazione nelle mani della Reggiana strappandola alla Juve Stabia: esattamente un anno dopo i granata si ritrovano ad affrontare i campani per l'accesso ai quarti di finale e sulla fascia destra a punzecchiare le vespe ci sarà ancora una volta il terzino classe '92, ex dell'incontro avendo vestito la maglia gialloblù nella stagione 2013/14.
«Appena ho saputo del sorteggio mi sono subito tornate alla mente le due partite della scorsa stagione - sottolinea Ghiringhelli ai nostri microfoni - Penso che sarà molto dura passare il turno, ci è capitata probabilmente la peggiore avversaria del lotto. Il fattore ambientale al "Menti" sarà un ostacolo difficile da sormontare, però siamo consapevoli di essere un'ottima squadra e ce la possiamo fare».
Com'è cambiato il morale della Reggiana dopo la vittoria contro il Bassano?
«Ora il morale è alto: passare un turno dei playoff fa sempre piacere, si guadagna autostima ed entusiasmo. Siamo più tranquilli ma restiamo cauti perché il traguardo è ancora molto lontano».
I due nuovi infortuni sono stati un brutto colpo da assorbire...
«Siamo dispiaciuti di aver perso due giocatori importanti come Crocchianti e Panizzi in circostanze molto sfortunate. Ci sono alternative valide in rosa che possono rimpiazzarli ma sarebbe diverso giocare con loro in campo».
Dopo che Crocchianti è uscito dal campo, sei arretrato come terzo difensore a destra...
«Confesso che è un ruolo nel quale non mi dispiace giocare avendolo già ricoperto in passato. Mi trovo abbastanza bene in quella posizione, avrei solo bisogno di un po' più di pratica».
Esterno a sinistra invece?
«Tra i due ruoli sinceramente preferirei essere adattato come terzo difensore a destra. Sono stato spostato a sinistra anche di recente: nella fase di non possesso vado bene ma quando c'è da attaccare preferisco farlo con il mio piede forte».
Il passaggio del turno con il Bassano per certi versi ha ricordato quello con la Feralpi della scorsa stagione...
«Martedì come un anno fa avevamo a disposizione due risultati su tre e venivamo da un finale di campionato non esaltante, però questa volta siamo riusciti a reagire meglio e a vincere dopo le difficoltà iniziali».
Ora che vi siete sbloccati, la mente è più libera?
«La vittoria col Bassano ci ha dato quel pizzico in più di autostima che forse sarebbe mancata se avessimo passato il turno con un pareggio. In partita abbiamo dimostrato di esserci sbloccati mentalmente dopo il gol di Cesarini: venivamo da un ultimo mese di campionato dove eravamo calati per diversi motivi, tra i quali sicuramente annovero i tanti infortuni; martedì invece ogni giocatore era schierato nel suo ruolo naturale e ha reso alla grande».
Fra tre giorni il primo round a Castellammare. Dove pensi che si possa decidere il doppio confronto?
«Credo che la gara di andata incanalerà in maniera importante la qualificazione proprio come l'anno scorso. È vero che abbiamo il vantaggio di poter gestire meglio o ribaltare la situazione nel ritorno a Reggio, però non possiamo permetterci errori gravi al "Menti"».
Quindi non è veramente un vantaggio poter passare il turno con due pareggi?
«Nelle sfide con andata e ritorno è sempre difficile giocare 180 minuti speculando sul risultato. Sicuramente non penseremo a questa cosa se non dopo la partita di domenica».
Che ricordi hai del match giocato al "Menti" un anno fa?
«Mi hanno detto che per fortuna il campo in sintetico è stato ammodernato, quindi troveremo una superficie diversa e spero più adatta a giocare. L'ambiente di Castellammare è molto caldo, il pubblico è attaccato al campo e spinge molto la squadra: l'anno scorso abbiamo tenuto botta per 90 minuti chiusi in difesa, con quattro attaccanti in campo, meritando la qualificazione. Ma che fatica! Quella gara aveva dato una svolta importante ai nostri playoff, spero possa essere un crocevia importante anche in questa stagione».
Da allora la Juve Stabia è cambiata molto: pensi che si sia rafforzata o indebolita?
«Non so dirlo con esattezza perché devo ancora vedere le loro ultime partite, ma se sono arrivati quarti nel girone C, fermando tra le altre il Catania in casa, vuol dire che la rosa gialloblù è di qualità. L'unico che conosco bene è Melara perché abbiamo giocato insieme alla Spal: si tratta di un giocatore importante per la categoria, quindi nomi di rilievo tra le vespe ce ne sono...».
C'è una vera favorita?
«Secondo me no: Reggiana e Juve Stabia hanno il 50% di possibilità a testa di passare il turno. Anche Alessandria e Feralpi sono attese da sfide altrettanto equilibrate, mentre negli altri incroci una formazione che parte un passo avanti c'è».
Quale squadra ti ha sorpreso di più nei primi due turni dei playoff?
«Il Piacenza: non immaginavo che i biancorossi potessero arrivare così avanti eliminando anche il Monza a domicilio. Il resto delle partite è andato secondo i pronostici: chi in stagione ha meritato di più, ha passato il turno».
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