Le pagelle di ChievoVerona-Reggiana. Laribi e Lunetta suonano la carica, i cambi non incidono
Difesa ok anche con Yao e Martinelli. Muratore è in crescita, Siligardi sta prendendo confidenza con i compagni
Venturi 6,5 Nel primo tempo viene impegnato pochissimo, ma l’ordinaria amministrazione la svolge con grande sicurezza. Nella ripresa compie due interventi importanti su Ciciretti e Obi. Non ha alcuna responsabilità sul gol.
Yao 6 Schierato a sorpresa a destra, soffre un po’ Ciciretti e Canotto, ma alla fine prende loro le misure e porta casa la sufficienza. Una buona alternativa tattica.
Rozzio 6,5 Fa sue tutte le palle alte. Al rientro dagli spogliatoi un suo errore favorisce una pericolosa ripartenza gialloblù. Dopo quella svista non sbaglia più nulla. Nel recupero prova a uscire su Obi, ma lo fa in leggero ritardo e non può evitare il gol.
Martinelli 7 Recupera alla grande sul pasticcio di Rozzio e toglie una palla difficilissima con la nuca dalla testa di un avversario sull'insidioso cross partito da sinistra. Di nuovo titolare dopo tre turni, offre una prestazione di spessore.
Kirwan 6,5 Soffre Canotto quando si sposta sulla sua fascia ma controlla bene Mogos. In proiezione offensiva arriva al cross con convinzione, come quando disegna una buona parabola che Zamparo non sfrutta a dovere. Esce esausto poco prima del gol (dal 42’st Gyamfi sv: doveva entrare per Lunetta e invece all'ultimo rileva Kirwan).
Espeche 6 Da mediano per necessità pecca in fase di costruzione, ma recupera tanti palloni (dal 17’st Varone 6: quando entra “ci dà” più che in altre partite e in fase difensiva lo si nota. Sul gol è sorpreso come il resto dei compagni schierati in area a protezione della porta).
Muratore 6,5 Combatte su tutti i palloni ed è più preciso del solito in fase di costruzione. Manca però la mira nella conclusioni verso la porta avversaria, come nelle ghiotte occasioni capitate al 15' e al 42'.
Siligardi 6,5 Dopo l'esordio impalpabile di domenica, a Verona mette in campo soprattutto il cuore. Gioca sull’esterno destro dove rientra molto, aiuta la squadra e cerca di attaccare gli spazi (dal 17’st Radrezza 6: da del tu al pallone ma ne perde anche qualcuno di troppo nel finale di gara. Ha ricaricato le pile in vista della bollente sfida contro l'Ascoli).
Laribi 7 Da trequartista si trova molto bene e scocca l’unico tiro in porta del primo tempo, chiamando ad un intervento non semplice Semper. Quando non rientra a sufficienza per prendere il pallone, rischia di uscire un po’ dal gioco. Nella ripresa regala tre o quattro giocate di rara bellezza come quella che manda in rete Lunetta. E' il simbolo della rinascita granata (dal 28’st Cambiaghi 5,5: entra con grinta per aiutare un centrocampo esausto. Non trova però soluzioni offensive in grado di cambiare le sorti del match e proprio allo scadere non vede partire alle sue spalle Obi verso quel pallone che risulterà fatale).
Lunetta 7 Nel primo tempo arriva tardi sulla respinta corta di Semper, mentre nella ripresa si inventa un gran dribbling per poi servire Mazzocchi per il suo tiro di sinistro e segna anche, ma in posizione di fuorigioco. Corre tanto e crea grattacapi alla difesa clivense in una posizione molto congeniale alle sue caratteristiche. Sono importanti anche le sue sgroppate in fase di rientro.
Mazzocchi 6 Rispetto ad altre gare aiuta maggiormente la squadra. Cerca spesso il tiro e trova l'esterno della rete a inizio ripresa. Prova ad attaccare gli spazi, ma non sempre ci riesce. Fatica un po’ a livello fisico contro la buona difesa del Chievo (dal 17’st Zamparo 5,5: prova subito a conquistare il rigore ma viene ammonito per simulazione. Riesce a rendersi pericoloso in area due volte ma nel finale non aiuta quanto potrebbe la squadra faticando a tenere più alto il baricentro).
Mister Alvini 6,5 Dimostra grande coraggio adattando nuovamente il modulo e mandando in campo 8 volti nuovi rispetto a domenica: la formazione iniziale ha una logica e sul campo lo dimostra fin dai primi minuti. La squadra dà tutto quello che ha, perdendo un po' di lucidità nei minuti finale. Alvini non può rimproverarsi quasi nulla, forse ci si poteva aspettare qualcosa di diverso nelle scelte dei cambi.
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