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Bianco: «Stagione ottima, peccato non avere raggiunto i playoff. Alla Reggiana ho trovato continuità e consapevolezza»

«A Venezia, Palermo e in casa con il Modena le vittorie più belle, ma ho segnato pochi gol... Lascio una bella squadra, per i granata è giusto alzare l'asticella anno dopo anno. Ringrazio i tifosi per l'affetto costante, e su Vergara dico che...»

08.07.2024 21:55

Alessandro Bianco ha lasciato un segno indelebile nella stagione 2023/24 della Reggiana e ha portato a casa, con merito, la targa di MVP assegnata dalla nostra redazione avendo raccolto il maggior numero preferenze nei sondaggi post-partita tra agosto 2023 e maggio 2024. Il futuro di Bianco, salvo imprevisti, sarà in Serie A: dal 9 luglio, infatti, si allenerà al Viola Park agli ordini di mister Palladino cercando di conquistare un posto nella prima squadra della Fiorentina. Ma c’è ancora spazio per parlare di Reggiana…

«Ricevere un premio come questo fa sempre piacere – ha sottolineato Bianco ai nostri microfoni – A inizio stagione non si pensa a conquistare riconoscimenti personali ma si prendono più che volentieri alla fine. Quando un giocatore riceve un premio vuol dire che ha fatto bene ed è riuscito a lasciare un buon ricordo. Quella da poco terminata per me è stata una stagione ottima a livello personale e di squadra, ma resta il rammarico di avere solamente sfiorato i playoff. Potevamo farcela…».

Non è stato il tuo primo campionato da professionista, ma sicuramente il primo da protagonista: dove pensi di essere migliorato?
«È stato fondamentale trovare consapevolezza in me stesso grazie alla continuità. Quando giochi tanto, appena commetti un errore non ti disperi ma inizi già a pensare a cosa viene dopo: questo aspetto è fondamentale nello sport e soprattutto nel calcio».

Della stagione 2023/2024 quali ricordi porterai con te?
«Ci sono stati tanti momenti positivi ma anche momenti negativi dopo i quali non è stato semplice ripartire. Ma assaporare le difficoltà e riuscire ad uscirne aiuta a crescere. Porterò con me tutto questo bagaglio di esperienze».

Giocare con regolarità alla Reggiana ti ha spalancato le porte della Nazionale Under 21…
«Che sia Under 18, Under 19 o Under 21 si tratta sempre di Nazionale, ma con l’Under 21 le cose iniziano a diventare più serie e mi ha fatto sicuramente piacere essere chiamato. Trovare continuità in Serie B mi ha messo in mostra e la continuità è fondamentale ovunque si vada».

Ti aspettavi di segnare qualche gol in più?
«Ne ho fatti solamente due, per me sono pochi. Il più bello è stato decisamente quello contro il Bari al “San Nicola”».

Quali sono state le partite più belle?
«Sicuramente quelle a fine stagione perché c’era un po’ più di pepe in campo. Ricordo con piacere le vittorie in trasferta contro Venezia e Palermo e il derby in casa con il Modena che è valso la salvezza».

E l’incontro di Marassi con la Sampdoria?
«Una bella gara, ma abbiamo perso…».

I momenti più bui invece?
«Con il Cosenza in casa abbiamo toccato il fondo (0-4, ndr) ma la situazione era particolarmente complicata anche prima della trasferta contro il Südtirol, a dicembre, dopo il k.o. interno con la Sampdoria. Ci siamo trovati in queste situazioni due o tre volte anche perché la Serie B è un campionato strano: appena perdi due partite hai subito l’acqua alla gola…».

Che Reggiana pensi di avere lasciato?
«Ho lasciato una bella squadra. Ci sono fondamenta solide dalle quali ripartire come dimostrano i playoff sfiorati nello scorso campionato, ma nel primo anno è giusto pensare alla salvezza. Nelle stagioni successive però credo che si debba cercare di puntare a qualcosa in più, pur senza fretta. Salvarsi e mettere nel mirino i playoff secondo me diventerà un obiettivo della società granata».

C’è un compagno in particolare che ti mancherà?
«Mi mancheranno tutti. Ma devo dire che mi è dispiaciuto molto non riuscire a giocare con “Totò” Vergara: purtroppo l’ho vissuto solamente per tre o quattro partite… È un giocatore molto forte, potrà dare tanto a Reggio Emilia».

I tifosi vorrebbero vederti giocare a Reggio per un altro anno: nella tua testa quale obiettivo c’è?
«In tutti i lavori, che si faccia il calciatore o l’idraulico non importa, ognuno coltiva le proprie ambizioni e punta al massimo. Nella mia testa c’è la voglia di giocare al Real Madrid: forse non ci arriverò mai, ma cerco sempre di fare qualcosa in più. Aggiungo che all’inizio della scorsa stagione non pensavo potessero seguirci così tante persone. Conoscevo poco la piazza e il campionato e invece devo dire che i tifosi si sono sempre fatti sentire, soprattutto in trasferta: mi hanno stupito molto e li ringrazio per l’affetto che ho percepito durante l’anno. Spero sia stato apprezzato il fatto che per la Reggiana ho sempre dato il massimo».

Il tuo è un addio o un arrivederci?
«Non so cosa mi riserverà il futuro… Chissà, tra dieci anni potrei diventare il presidente della Reggiana. Per ora è un ciao, visto che ci rivedremo il 19 luglio per l’amichevole con la Fiorentina…».

 

 

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