Rozzio: «Per me si concretizza un sogno iniziato nel 2016. I tifosi sono stati il valore aggiunto del nostro trionfo»
«Vincere da capitano è un’emozione che non capita tutti i giorni: mi sto godendo questo momento. Dopo la Recanatese siamo stati bravi a portare la fortuna dalla nostra parte. Ringrazio tutti, anche chi ha criticato perché ci ha fatto crescere»
Novantaquattro minuti di attesa, poi quel momento tanto atteso: la consegna della coppa da alzare al cielo davanti a un pubblico incredibile. Le emozioni provate da Paolo Rozzio nella domenica di festa granata sono difficili da descrivere, ma il capitano granata ci ha provato in sala stampa al termine del match pareggiato con l'Imolese.
«Oggi (ieri, ndr) si concretizza un sogno iniziato nel 2016 quando sono arrivato a Reggio Emilia - racconta il capitano con la medaglia splendente al collo - Sono stati 7 anni completi in cui ho vissuto veramente di tutto, dal fallimento, al gol fatale di Siena, alla Serie D alla vittoria del primo campionato, la Serie B e poi la retrocessione. Per queste ragioni la vittoria di questo campionato ha quel sapore in più. Pnoi è stato bello festeggiare davanti ai nostri tifosi con una cornice di pubblico così bella. Qualsiasi aggettivo usassi per dire quello che provo, sminuirebbe tutto quello di bello che c’è stato e ci deve ancora essere…».
Che spettacolo è stato in campo?
«Impressionante. Non vedevo così tanta gente allo stadio dal derby col Parma. Al di là di come andò il risultato, fu un’atmosfera emozionante. Ero comunque sicuro che oggi Reggio Emilia non sarebbe mancata. Il valore aggiunto di questo campionato sono stati proprio i nostri tifosi: soprattutto in trasferta sono stati fondamentali».
Ormai ti consideri un reggiano adottivo?
«Sì, ormai mi reputo un reggiano d’adozione. Vincere da capitano dopo 7 anni è un’emozione che non capita tutti i giorni. Mi sto proprio godendo questo bel momento».
Se chiudi gli occhi, qual è l’immagine principale che ti viene in mente?
«I momenti di difficoltà sono stati i più importanti nell'arco di una stagione. Ricordo soprattutto il pareggio in casa con la Recanatese, dove è subentrata un po’ di paura di non raggiungere l’obiettivo finale. Non nascondo che c’era un po’ di timore, ma al tempo stesso non avevamo dubbi sui nostri valori e abbiamo continuato a lavorare. I passi falsi dell’Entella ci hanno poi agevolato e lì siamo stati bravi a portare la fortuna dalla nostra parte».
Quale frase ti senti di dire per questo finale di campionato così bello?
«Posso dire che sono troppo emozionato e ringrazio tutti quelli che ci hanno dato il loro supporto ma anche chi ci ha criticato perché le critiche aiutano sempre a crescere».
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