foto Silvia Casali
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Dopo la pesante sconfitta contro il Sassuolo, William Viali analizza il match e le difficoltà della Reggiana, tra errori, episodi sfavorevoli e il clima particolare vissuto dentro e fuori dallo stadio.


«È difficile fare un’analisi specifica sulla partita - sottolinea amareggiato il tecnico granata in sala stampa - Abbiamo iniziato come volevamo, ma poco dopo, con qualche episodio negativo, ce la siamo rovinata e non siamo stati bravi a riprenderla, anche per la grande forza di questo Sassuolo. Sapevamo che era una gara complicata, ma ci spiace perché dovevamo gestirla meglio».

È sembrata una Reggiana impaurita: si aspettava qualcosa di più caratterialmente?
«Non abbiamo fatto in tempo a rendercene conto che sono arrivati due gol di fila. Posso dire che, nell’equilibrio della gara, il 3-1 ci ha ammazzato la prestazione, perciò c’è poco da aggiungere. Volevamo fare tutt’altro ed eravamo anche partiti bene, ma abbiamo commesso errori che non potevamo permetterci davanti a un avversario del genere. È un risultato negativo che non volevamo e che ha rovinato la prestazione».

Sente di poter dare ancora qualcosa a questa squadra?
«Io sono responsabile di questa squadra e del risultato di oggi. È da 15 giorni che si parla solo di questo, ma ci convivo con lucidità. Questa è una domanda da non fare a me. Sul mio lavoro ho grande convinzione e ho sempre vissuto questa situazione con grande equilibrio. Posso solo dire che ci spiace non aver portato a casa un risultato positivo anche per i nostri tifosi e, se non ci siamo riusciti, il principale responsabile sono io».

La partita era iniziata bene, ma i gol sono arrivati da errori e ripartenze.
«Abbiamo preso gol alla prima occasione e contro un Sassuolo del genere è complicato riprenderla. Dovevamo stare più attenti sulle ripartenze, perché potevamo fare fallo. L’episodio dell’autogol e quello nato dalla punizione sono invece di difficile spiegazione, ma sono tutte situazioni che abbiamo pagato a caro prezzo».

Questi cinque gol subiti avranno ripercussioni sulla squadra?
«Già dopo il 2-2 in casa con la Sampdoria c’era una situazione complicata, ma prendere cinque gol fa male. Dobbiamo comunque pensare all’obiettivo finale, che è ancora alla nostra portata, e cercare di ragionare partita dopo partita, tirando fuori il massimo da ognuna».

Fiamozzi è uscito dal campo per alcuni problemi fisici o per scelta tecnica?
«Sicuramente c’era da cambiare qualcosa nell’intervallo. Ieri ha avuto qualche problema intestinale, ma abbiamo provato comunque a recuperarlo. Ha dato la sua disponibilità, ma durante la pausa ho condiviso con lui il pensiero di sostituirlo e mi ha confermato di non essere al massimo della condizione. Ho comunque deciso di schierarlo a destra, spostando Libutti a sinistra, visto che all’andata aveva fatto una buona partita su Berardi. Avevo anche Urso e Sosa a disposizione, ma la gara era piuttosto complicata, perciò ho optato per questa soluzione. Nell’intervallo forse avrei potuto fare un cambio diverso, magari sostituire Libutti, che era scosso dopo l’errore sul terzo gol, ma alla fine è stato più logico far uscire Fiamozzi, vista la sua situazione precaria».

Questa debacle è legata anche alla tensione che si è creata sulla vicenda stadio?
«Non credo sia questo il problema. La mia squadra ha anche giocato partite equilibrate e fatte bene nel corso del campionato. C’è stato un tasso di errore troppo elevato contro un avversario molto forte. Abbiamo sbagliato tanto e quando lo fai contro una squadra di grande qualità come il Sassuolo, lo paghi caro».

Un pensiero va anche ai tifosi che hanno dato il loro sostegno fuori dallo stadio…
«Sì, come ho già detto nel pregara, la loro presa di posizione era comprensibile dal loro punto di vista. Durante la partita hanno fatto sentire la loro voce in modo diverso. Per quanto sia paradossale, credo che una situazione del genere non sia mai successa nel calcio professionistico».

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