Diana: «Questa è la Reggiana che tutti volevano vedere. Non ho parole per esprimere la mia felicità»
«Credo che i nostri tifosi abbiano visto uno spirito importante da parte di una squadra che vuole riprendersi quello che si è meritata. All'andata era stato fatto un po' di "cinema", ora abbiamo dimostrato che quel successo non era casuale...»
Mister Aimo Diana può certamente sorridere dopo la vittoria della sua Reggiana contro un Pescara reduce da 9 risultati utili consecutivi soprattutto per l'ottima prestazione fornita da Radrezza e compagni, sempre in controllo del match contro un avversario quasi mai pericoloso.
«Questa è stata la Reggiana che tutti volevano vedere - ha sottolineato il tecnico 44enne in sala stampa - La partita giocata a Carrara, soprattutto nel primo tempo, aveva dato un po’ fastidio forse perché non eravamo abituati. Sono cose che potrebbero ancora succedere, ma la squadra è entrata in campo un po’ pungolata da parte mia anche perché so di allenare dei ragazzi intelligenti che sanno di non aver fatto bene. Contro il Pescara abbiamo fatto la partita cercando di aggredire, che poi forse non è proprio il nostro punto forte. Per dare un segnale, ogni tanto è necessario fare qualcosa che non è nel nostro forte. Alla fine ne è uscita una partita di alto livello, contro un Pescara forte, ma noi siamo stati bravi a ridurlo nei minimi termini».
Era certo che la squadra avrebbe fatto una partita del genere?
«Ci mancherebbe che non fossi certo di una squadra che alleno da 8 mesi. Chiaramente un minimo di preoccupazione c'è perché hai sempre la speranza che tutto vada come deve andare, ma non è sempre così. Sulla partita posso dire che non ho parole per esprimere la mia felicità per la squadra».
Ci si aspettava un Pescara arrembante, invece la Reggiana ha concesso pochissimo…
«Loro sono una squadra che crea 8-9 occasioni a partita, ma al nostro cospetto non è stato così. Abbiamo cercato di giocare molto tra le linee con giocatori capaci di fare questo: Zamparo, Sciaudone e Radrezza sanno trovare queste palle e Rosafio lì è uno che può far male. Da parte nostra ho visto ottime giocate, anche se forse potevamo chiuderla prima. Sono veramente orgoglioso di quanto fatto dalla squadra».
Gli ospiti hanno avuto un’occasione importante per riaprire la partita con Cernigoi: era calata un po’ l’attenzione in quel momento?
«Succede in Serie A, può succedere anche in Serie C. D’altronde un minimo abbassamento di concentrazione ci può stare. Tuttavia lì mi sono arrabbiato tantissimo perché dobbiamo sempre cercare di mantenere la porta inviolata. Oltretutto, siamo una squadra che è sempre in cerca del gol e si è visto anche nell’occasione del rigore, che mi è sembrato netto. Aggiungo anche che volevamo toglierci qualche sassolino perché all’andata si era fatto un po’ troppo “cinema”, dicendo che avevamo rubato la partita. Sono contento che senza polemica abbiamo dimostrato questi punti di differenza e che quindi quella partita non è stata un episodio».
Le è piaciuta di più l’organizzazione difensiva o le diverse occasioni create soprattutto nel secondo tempo?
«Direi che l’organizzazione è stata la cosa più importante perché era quello che dovevamo ritrovare subito. Per esempio a Carrara qualche bella giocata l’abbiamo fatta, ma è mancata soprattutto l’organizzazione».
Si può dire che la Reggiana quando gioca bene vince, mentre quando non lo fa non sempre arriva la vittoria?
«Conto sulle dita di una mano le partite in cui non abbiamo proprio giocato bene, però si sa che in questo campionato ci sono sempre gare molto complicate. Non a caso il Modena ha pareggiato a Lucca e il Grosseto ha quasi vinto a Cesena. Dico sempre che il girone di ritorno è molto più complicato…».
Riesce a trovare un difetto a questa prestazione?
«Abbiamo rischiato di prendere gol e ovviamente non mi piace prenderlo, anche perché c’è in ballo anche la media punti e la media gol. Per il resto, fatico a vedere particolari difetti, se non che potevamo chiudere prima la partita. Ad ogni modo se a Carrara abbiamo fatto una delle più brutte partite, oggi è stata una delle più belle, tenendo anche conto del valore dell’avversario. Abbiamo dato continuità al primo tempo visto col Modena e fino al 90’ ho visto la squadra sempre molto alta. In difesa dopo un quarto d'ora c’era Cremonesi che stava per chiedere il cambio per una botta e invece ha stretto i denti e giocato tutta la partita. Questo è lo spirito che piace a me».
Come avrebbe potuto cambiare la squadra se fosse stato necessario sostituirlo?
«In quel caso avrei scalato Contessa come terzo di difesa, facendo scaldare Porcino o Neglia. Non volevo andare a quattro subito anche perché eravamo partiti molto forte e non volevo cambiare impostazione di gioco. Alla fine Michele è rimasto in campo e devo dire che ha fatto una partita ottima come tutti gli altri difensori».
Positivo l'impatto di Arrighini che ha fornito l’assist per il gol di Radrezza…
«Sì, sono contento per lui, ma non dimentichiamoci che avremo anche bisogno di giocatori come D’Angelo, Muroni, Neglia, Libutti, Scappini, Porcino…».
Intanto è arrivato il gol di Radrezza…
«Scherzando gli ho detto che è stato un autogol, non un gol suo…».
Come mai ha deciso di tenere a riposo Lanini?
«Non si tiene un giocatore a riposo. Semplicemente è stata una scelta perché mi è sembrata una partita in cui tra le linee c’era più bisogno di Rosafio. Nel caso il Pescara si fosse esposto maggiormente per pareggiare, avrei messo un giocatore più adatto per il contropiede come Lanini. Detto questo, Eric sa perfettamente che ha tutta la mia fiducia».
Con questa vittoria si è anche tolta un po’ di spocchia…
«Poteva sembrare un po’ di spocchia, che posso aver avuto anch’io. In campo c’è stato un grande aiuto da parte di tutti. L’errore tecnico ci può sempre stare ma quando c’è condivisione e impegno, sai che lo si fa senza secondi fini. Credo che i nostri tifosi abbiano visto uno spirito importante da parte di una squadra che vuole rimanere lì, a riprendersi quello che si è meritata».
Il vantaggio del Modena è stato subito cancellato…
«L’ho già detto e lo ripeto: non so chi vincerà a fine campionato, ma in ogni caso bisogna già essere felici di vedere un calcio bello che ha portato a tenere la terza in classifica a 14 punti. Tuttavia arriveranno ancora altre partite non giocate bene. I nostri dirigenti ci tengono tanto a questo duello col Modena, però è importante sempre partire dal principio della tua squadra e da quello che fa quotidianamente. Se fossimo in un altro girone, probabilmente saremo già qui a festeggiare. Purtroppo ne vincerà solo una, perciò adeguiamoci e prepariamoci alla prossima partita di giovedì che sarà altrettanto difficile».
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