Tosi su tutte le furie: «Abbiamo subito un'ingiustizia facendo da cavia! Tutti se ne sono infischiati!»
«In presenza di cause di forza maggiore non c'è regolamento che tenga. La partita con la Salernitana doveva essere rinviata invece adesso la perderemo, rischiando anche di prendere un punto di penalizzazione»
Doriano Tosi, come mister Alvini prima di lui, alza la voce e punta il dito contro la Lega di Serie B e contro la Salernitana dopo il triste epilogo della partita Salernitana-Reggiana che ha visto i granata emiliani costretti a rinunciare alla partenza per la Campania con la conseguenza che a vincere la partita a tavolino saranno i padroni di casa quando martedì arriverà il verdetto del Giudice Sportivo.
«Abbiamo subito un'ingiustizia senza eguali. Dalla Salernitana alle istituzioni, tutti hanno fatto finta di niente ignorando volontariamente la situazione d'emergenza che stiamo vivendo - tuona il ds granata a gianlucadimarzio.com e a tuttosalernitana - Ci saremmo aspettati una considerazione maggiore, ma purtroppo siamo una piccolissima realtà in un contesto di gente che cura soltanto il proprio orticello. Da persone perbene, ingenue e oneste ne usciamo vergognosamente perdenti. Questa è una vicenda che grida vendetta a voce molto alta poiché maturata nel silenzio delle istituzioni. Un'ingiustizia totalmente incomprensibile. Quando è stato approvato il regolamento la Reggiana c'era, ma già all'epoca era evidente ci fossero delle falle. E mi sembra riduttivo parlare di normative e di cavilli burocratici rispetto ad una squadra che ha tutti i tesserati affetti da Coronavirus, alcuni sintomatici e certo non in grado di recuperare in tempi utili. Siamo stati la loro cavia, grazie a noi capiranno che c'è una norma da rivedere. La modificheranno, probabilmente, ma non sarà retroattiva quindi resterà la nostra sconfitta a tavolino e la macchia di una giornata che non c'entra nulla con lo sport».
Tosi ricostruisce così il calendario degli eventi che ha portato alla rinuncia della Reggiana: «La situazione era chiara. Un calciatore è rientrato dalla Nazionale (Muratore, ndr), era positivo ed è scoppiato il focolaio. Aggiungo anche una cosa: noi siamo serissimi con i controlli, i tamponi li facciamo sul serio e comunichiamo i risultati nei tempi giusti. La AUSL di Reggio Emilia ci ha scritto di rimanere a casa e rispettare l'iter di quarantena. Questi atti, per quel che può contare, li faremo valere nelle sedi opportune. Lunedì mattina abbiamo chiesto il rinvio della partita a Fabiani, ds della Salernitana, e la prima risposta è stata un "ti farò sapere" poi è arrivato il "no". Rifiutata anche la nostra controproposta abbiamo scritto al Consiglio Direttivo di Lega B di cui Mezzaroma (comproprietario della Salernitana assieme a Lotito, ndr) è anche vice presidente ma se ne sono lavati le mani trincerandosi dietro ai regolamenti. Non è normale che l'organo preposto a fare da rbitro sia rimasto in disparte. Da lunedì ci viene detto solo "mi dispiace" giusto per prenderci per i fondelli. Una squadra che ha più di venti contagiati non può recuperarli in una settimana: servirebbero almeno quindici giorni e a fronte di un solo jolly ciò significa che andrebbe incontro ad almeno due o tre sconfitte a tavolino con questo protocollo. In questo scenario ci è capitata la Salernitana, società che pensa solo ai propri interessi ben lontana da qualsiasi concetto di lealtà sportiva. Scommetto che se l'interlocutore fosse stato il Monza, glielo avrebbero concesso eccome il rinvio».
Anche l'ipotesi del posticipo alla domenica non avrebbe giovato alla Reggiana. «Dall'ultimo giro di tamponi, tre ragazzi che erano negativi mercoledì sono tornati positivi. Siamo rimasti con solo sei calciatori di cui due o tre non si allenano da quindici giorni. Posticipare alla domenica non avrebbe cambiato nulla. Sarebbe servito un po' di buon senso. Ora aspettiamo il Giudice Sportivo sperando che oltre al 3-0 non ci venga inflitto il punto di penalità: la norma è stata cambiata senza che venisse aggiornato ufficialmente nello statuto...». Infine occhi puntati alla sfida con il Venezia, consapevoli che l'emergenza è tutt'altro che lontana dalla sua conclusione: «Sono preoccupatissimo per la sfida con il Venezia. Non so con che squadra potremo giocare. Il protocollo vigente può andare bene se hai setto o otto contagiati, ma quando ce ne sono più di venti salta tutto. A questo punto spero che non venga più modificato e noi ci comporteremo come ha fatto la Salernitana».
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