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Colombo contento a metà: «Reggiana matura e consapevole, ma non abbiamo giocato per 90 minuti»

31.10.2015 16:30
Colombo_20 Uno zero a zero che lascia un po’ di amaro in bocca a molti, quello maturato contro il Südtirol: tra questi anche Alberto Colombo, che complessivamente promuove i suoi ma fatica a dirsi pienamente soddisfatto. «È stata una Reggiana a due facce - il commento del tecnico granata -  un primo tempo di pieno controllo in cui abbiamo anche provato a giocare, mentre nella ripresa abbiamo avuto un netto calo fisico e abbiamo cominciato ad abbassarci. Ho visto un po’ di sofferenza soprattutto nell’affrontare Kirilov in velocità, in alcune circostanze sembrava quasi avessimo paura di perdere». Sicuramente non la solita Reggiana, ma per vincere i campionati si passa anche da queste partite… «Certamente, infatti sono contento: a metà, ma sono contento. Da una parte non siamo riusciti a giocare tutta la partita come avremmo voluto, dall’altra però abbiamo portato a casa un punto. Dobbiamo ricordarci che esistono anche gli avversari e il Sudtirol è sicuramente una buona squadra. La Reggiana è stata brava a reagire al primo posto in classifica: non scordiamoci cosa era successo in una situazione simile lo scorso anno». Il terreno di gioco era davvero in pessime condizioni: vi ha influenzato? «Non vuole e non deve essere una scusante ma penso fosse palese il pessimo stato del manto erboso. Probabilmente il fatto di aver provato a giocare come sappiamo fare nel primo tempo ci ha stancati parecchio a livello muscolare e il terreno non ci ha sicuramente aiutato». Parola è stato tra i migliori in campo: grande intuizione la sua nel proporlo come centrale. «I complimenti vanno fatti a lui perché se è vero che non c’erano dubbi sul fatto che tecnicamente fosse in grado di fare il centrale e tatticamente avesse l’intelligenza per reinventarsi in quel ruolo, va detto che non era facile ricostruirsi professionalmente in un ruolo così diverso da quello in cui lui era solito giocare, specialmente in una difesa a 3 mai provata prima. Andrea mi sta aiutando tantissimo anche in spogliatoio, soprattutto nello stimolare continuamente i più giovani: ormai è consapevole del ruolo da leader ‘anziano’ che ha e praticamente è come se fosse un viceallenatore aggiunto». Primo trittico impegnativo (Salò, Cremonese, Bolzano) andato con sette punti su nove: giudizio? «Positivo. È stata una Reggiana consapevole e matura. Spero che sia servito non solo per la classifica, ma anche per trovare le giuste motivazioni anche ora che dovremo affrontare le cosiddette piccole, quelle senza il blasone che aiuta a tenere alta l’attenzione». Ultima considerazione per Pesenti: oggi sarebbe servito come il pane nel finale… «Assolutamente sì: lo avessi avuto pronto avrei cambiato Arma piuttosto presto, ma il suo percorso di pieno recupero è ancora lungo, quindi è stato bene non rischiarlo in una partita che ormai si stava concludendo. Anche se avere una panchina lunga è sempre sinonimo di scelte da fare, non vedo davvero l’ora di avere tutti a disposizione».   [poll id="28"]  

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