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Diana: «A Siena ci attende una gara di grande intensità. Giocheremo per vincere e venderemo cara la pelle»

«I bianconeri ci possono mettere in difficoltà, sarà un bel test per capire a che punto siamo. I nuovi innesti? Mi hanno sorpreso positivamente i due esterni mancini e con le gare ravvicinate tutti dovranno farsi trovare pronti»

10.09.2022 15:00

Buona la prima, ma ora le difficoltà aumentano. La Reggiana è attesa domani pomeriggio sul difficile campo del Siena: mister Aimo Diana è consapevole che i granata dovranno affrontare una partita molto complicata e allo stesso tempo è curioso di vedere la reazione in campo della sua nuova squadra, chiamata ad un compito sulla carta più difficile rispetto alla sfida vinta con la Lucchese.

Mister, ecco la prima trasferta: è curioso di vedere la squadra all’opera?
«Sì, molto. Rispetto all’anno scorso ci sono meno giocatori che si esaltano in casa come potevano essere Radrezza o Scappini, quindi i ragazzi non dovrebbero avere grandi problemi a giocare dentro o fuori. In casa di solto troviamo ottime risposte, in trasferta andiamo a corrente alterna anche se abbastanza bene: dobbiamo cercare di migliorare sotto questo aspetto».

Ci sono novità dall’infermeria?
«Non abbiamo situazioni importanti, ci sono solo un paio di giocatori non al meglio ma hanno recuperato. Abbiamo tre partite ravvicinate e anche chi non è al top dovrà farsi trovare pronto per pochi minuti».

Rossi rientra dopo la squalifica: lo vedremo in campo?
«Si ì preparato bene e potrebbe partire dall'inizio. Ho due o tre situazioni da valutare sulle due gare consecutive. Muroni è parte integrante del centrocampo, fare il regista non è il suo ruolo ma contro la Lucchese si è applicato bene: spero di dargli maggiore spazio quest’anno».

Sciaudone contro la Lucchese ha fatto bene anche partendo dalla panchina…
«Bisogna vedere come si allena per capire esattamente che tipo di giocatore è: lui si fa sempre trovare pronto, dall’inizio o a gara in corso. Ha una mentalità di categoria superiore e lo ha dimostrato l’anno scorso. Non si abbatte se resta fuori, è forte quando gioca. Dà moltissimo alla squadra, è un piccolo allenatore in campo perché parla tanto ma mi piace vederlo fare così poiché aiuta la squadra. Ha una mentalità sempre portata a vincere».

La settimana di Lanini com’è andata?
«Non si è seduto, anzi giovedì e venerdì ha avuto un mal di schiena importante ma oggi si è allenato e non credo avrà problemi. Lui sa qual è il percorso da fare, deve solamente portarlo avanti».

Far giocare due punte supportate dal trequartista è ancora tra le sue tentazioni?
«Le tentazioni sono tante, a volte si ragiona sul portare avanti qualcosa e con la partita di mercoledì alle porte voglio portare avanti il gruppo di domenica con pochi cambi per poi vedere se tra quattro giorni avremo bisogno di gente fresca. Per quanto riguarda la doppia punta, dipende dalle loro caratteristiche: in squadra abbiamo attaccanti diversi. Credo che alla fine useremo il solito schema perché questa è la nostra struttura».

È rimasto soddisfatto dalla prestazione offensiva della squadra contro la Lucchese?
«Abbiamo evidenziato dei dati interessanti: rispetto alla passata stagione il possesso palla è pari a quello degli avversari, i passaggi totali sono calati della metà, collezioniamo pochi angoli però i tiri in porta sono gli stessi. Questo ci fa capire che siamo più verticali, brevilinei e abbiamo un gioco meno avvolgente per trovare il cross. Dovremo cercare di arrivare ad un mix tra nuove e vecchie abitudini perché a me piace anche il bel gioco e far divertire i tifosi».

Montalto lo vedremo presto dall’inizio?
«Si sta impegnando tantissimo, mette dentro qualcosa tutti i giorni e a mio avviso deve trovare la condizione sul campo. Questo ragionamento vali per lui così come per Cauz ed altri: vedremo se farli partire questa o la successiva, ma nelle prossime tre partite loro troveranno spazio».

In difesa sulla sinistra, con Cauz fuori forma, continuerà a insistere su Luciani?
«Non è semplice trovare un terzo di sinistra, io in quel ruolo vorrei un ex terzino come Luciani. Nicoletti lo potrà fare, Cremonesi ha giocato tanto a sinistra e Hristov all’occorrenza si può adattare. Ho delle alternative idonee, poi a gennaio vedremo cosa succederà. Un anno fa Cauz si era guadagnato i gradi di titolare, ma ogni tanto ha dei problemi fisici che lo penalizzano: è in crescita, vediamo tra domani o mercoledì di inserirlo. Quando sta bene è determinante poiché mancino e si spinge in avanti e fa gol, ma deve trovare la condizione ideale per non incappare in degli infortuni. Ai playoff per esempio lo avevamo forzato nella gara d’andata e si era visto che faceva fatica…».

Tra i nuovi giocatori, chi l’ha sorpresa maggiormente?
«Devo dire che i due esterni di sinistra mi stanno piacendo molto; in quel ruolo avevamo una certezza con Contessa quindi non ero convinto di trovare qualcuno in grado di dare tanto, e invece… A centrocampo Nardi lo cercavamo da tempo quindi avevo pochi dubbi, su Kabashi anche. Pellegrini e Varela sono due diamanti grezzi che devono uscire, Turk è giovane e deve crescere».

Domani a Siena ritrova mister Pagliuca che con la Lucchese fece inciampare la Reggiana sul più bello…
«Lui ha dato un’ottima quadratura alla squadra, è un tecnico molto bravo e carismatico. Come squadra il Siena mi sembra un po’ più pronta di noi, ci attende quindi bel test per vedere a che punto siamo. Venderemo cara la pelle, perché l’obiettivo di entrambe le squadre è cercare di vincere. Il Siena ha inserito dei giocatori esperti che corrono e queste squadre ci mettono in difficoltà. Siamo pronti ad affrontare dei duelli fisici e a giocare una gara di grande intensità. Speriamo che, come testa, la squadra arrivi pronta alla sfida».

Pensa che il Siena potrà recitare un ruolo da protagonista in questo campionato?
«Secondo me è candidato per stare nel gruppone che darà fastidio in alto. L’anno scorso mi auguravo che ci fosse bagarre nei primi posti perché così le squadre si sarebbero tolte i punti tra loro ma alla fine non è andata così. Quest’anno credo che le cose andranno diversamente».

Dopo lo scetticismo del precampionato che serpeggiava tra il pubblico, si è passati in fretta all’entusiasmo grazie alla prima vittoria: è sorpreso?
«Anche io sono stato un tifoso e il mio stato d’animo cambiava di domenica in domenica. Lo scetticismo all’inizio credo fosse normale, cercare di convincere qualcuno di un progetto nuovo non è mai semplice. Mi piace che la gente abbia visto la nostra solita identità, ma l’obiettivo è molto lontano da raggiungere: tutti noi dovremo essere bravi e intelligenti ad avere equilibrio nei giudizi. Per trovare la quadra ci vorranno diverse partite».

Un anno fa la vittoria di Siena diede una bella iniezione di fiducia: la gara di domani può avere le stesse connotazioni?
«Speriamo sia di buon auspicio. Ripetere la stessa gara della scorsa stagione è complicato, fu una partita incredibile con il nostro doppio vantaggio in appena 10 minuti, ma ora entrambe le squadre sono cambiate. Abbiamo però un ottimo ricordo e ce lo portiamo dietro, quella partita ci aveva fatto capire che eravamo veramente forti».

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