Goretti: «Azzeriamo tutto e ripartiamo con entusiasmo. In Serie B ci si salva con la squadra, non con i singoli»
«Pensiamo a fare punti, non agli avversari: salviamoci per i tifosi. Il rendimento in casa? La paura di perdere supera la voglia di vincere. Girma ha dato solo il 40%, non lo venderei. Vergara vi sorprenderà. Nesta? Spero resti. E sull'Empoli...»
Protagonista in TV a due giorni dal brutto stop di Lecco e a quattro dalla delicatissima sfida interna con il Cosenza, il direttore sportivo granata Roberto Goretti ha fornito il suo punto di vista sull’attuale situazione della Reggiana lasciando anche qualche indizio sul futuro.
«Conoscendo l’ambiente e il contesto dello stadio e avendoli visti giocare con lo Spezia, sapevo che quella contro il Lecco sarebbe stata una partita difficile e pericolosa – ha spiegato il ds granata a Teletricolore – La Reggiana non è una squadra da battaglia o da seconde palle ma tutto sommato ha fatto la gara che doveva fare. Il loro tiro è passato sotto le gambe di Melegoni e Rozzio prima di terminare oltre la linea, noi invece abbiamo avuto cinque o sei situazioni in cui dovevamo concretizzare ma non siamo riusciti a farlo, come con il Cittadella. Dopo il gol subìto riconosco che non siamo stati abbastanza ordinati per riprendere il risultato».
Ripartire dopo due k.o. di fila non sarà facile, ma Goretti prova a tracciare la strada da seguire: «Bisogna azzerare tutto e partire con entusiasmo per la prossima partita. Chi si deve salvare sa che ci sono molti lunedì mattina come quello vissuto da noi… Si riparte sempre con la voglia di ribaltare l’ultima partita e quella ripartenza deve essere determinante. Lecco come Terni e Cosenza? Non sono d’accordo. A Terni la prestazione è stata inaccettabile, a Lecco no perché abbiamo creato più situazioni da gol rispetto all’avversario. L’ansia da risultato quando giochiamo in casa? I giocatori devono saper gestire la pressione e secondo me in casa facciamo male perché le prime gare della stagione al “Città del Tricolore” non hanno portato i risultati che avremmo meritato come prestazione e da un certo punto in poi la paura di perdere davanti al nostro pubblico è diventata superiore alla voglia di vincere…». Ora restano cinque partite in tre settimane prima dei titoli di coda della stagione (regolare): «Dobbiamo dare il meglio e ho grande fiducia nei nostri ragazzi che sono cresciuti tanto da inizio campionato – ha proseguito Goretti – Non mi interessa contro chi giochiamo perché abbiamo dimostrato di poter fare punti con la prima e di perdere con l’ultima. Venerdì so che vedremo un grande atteggiamento da parte della squadra, credo nei ragazzi e nello staff tecnico. Non dimentichiamoci che stiamo avendo tanti problemi, sono fuori giocatori top come Bardi e Girma e nella prossima gara mancheranno anche Marcandalli e Bianco. È stata una stagione complessa, a inizio dicembre eravamo sul punto di precipitare in un burrone, il campo di allenamento “giovane” ci ha portato ad avere nove infortuni ai polpacci ma nonostante tutto questo e con tutte le cose che abbiamo combinato ci sono comunque 5 punti di vantaggio sui playout. Vedremo prestazioni altalenanti ma battaglieremo fino all’ultimo minuto. Una volta raggiunto l’obiettivo avremo formato un gruppo di ragazzi che ha sofferto assieme per un anno intero quindi avremo le condizioni per ripartire con una base importante».
La classifica vede la Reggiana a quota 40 punti dopo 33 giornate, un risultato che trova d'accordo Goretti: «È una posizione in linea con i nostri obiettivi. La storia recente della Reggiana dice che quest’anno si è affacciata in Serie B per la seconda volta in 20 anni, il nostro obiettivo è consolidare la categoria e creare un percorso che ci porti a considerare normale essere qui. Nel passare dalla Lega Pro alla Serie B ci siamo affacciati con umiltà e coraggio scegliendo di rischiare molto, cambiando tanti uomini e lo staff tecnico. Siamo partiti in maniera sperimentale con tanti giocatori arrivati da categorie inferiori o da infortuni importanti, inoltre faccio autocritica avendo scelto di aspettare fino all’ultimo giorno per prendere giocatori forti al giusto prezzo ma che venivano da situazioni fisiche e atletiche difficili. Il cambio del preparatore atletico? I ragazzi che ci sono ora (Ceci e Fantuzzi, ndr) hanno creato l’ambiente ideale dentro spogliatoio per far sì che ci si alleni con lo spirito giusto. Il preparatore che c’era prima l’ha scelto la Reggiana, ma le colpe sono comunque mie. Ad ogni modo per dare i giudizi complessivi aspettiamo la classifica finale». Difficile stabilire una quota salvezza: «Qualche settimana fa avrei detto 45 punti, ma ora non lo so e non ci dobbiamo pensare. Se portassimo a casa punti in ognuna delle prossime 5 partite ci salveremmo sicuramente. Dobbiamo pensare ai nostri tifosi e a salvarci per loro perché meritano la Serie B. Come ci si salva? In Serie C e in Serie A i singoli fanno vincere più facilmente le partite, ma in questa categoria ci si salva con la squadra. Nelle ultime due partite contro di noi sono tornate a vincere due squadre che faticavano da tempo, magari è arrivato il momento che giri anche per noi la ruota, in casa, dalla parte giusta. Ci dà molto fastidio non riuscire a dare soddisfazioni ai nostri tifosi». Un anno fa la Reggiana in primavera rischiò di farsi sfuggire la promozione in Serie B: «Dopo la vittoria di Cesena avevo respirato aria di guai – ha confessato Goretti - Sembrava fatta ma non era così. Quest’anno tutte le volte che avremmo potuto fare un passo in più per cambiare marcia l’abbiamo fallito costantemente. È evidente che sia mancato qualcosa… Di tutto un po’».
Inevitabile un passaggio sul mercato e sull’utilizzo con il contagocce da parte di Nesta degli ultimi rinforzi: «Non sono sorpreso – ha ammesso il ds – Anche in passato quando ho lavorato con il mister a Perugia ha utilizzato poco i giocatori presi a gennaio. O arriva un atleta di livello importante altrimenti Nesta fatica a inserire i nuovi rinforzi in maniera immediata nel suo modo di giocare. Noi non volevamo prendere dei titolari ma continuare il percorso iniziato in agosto pensando all’arrivo di un giocatore in grado di iniziare un percorso da proseguire nella prossima stagione. Poi non dobbiamo dimenticarci del budget e della concorrenza: la Reggiana è quindicesima su venti nella classifica degli emolumenti, ci sono una decina di squadre con cui facciamo fatica a competere da certi punti di vista. La Serie B di tre anni fa aveva un monte ingaggi totale inferiore del 30% rispetto a quella attuale. Non contano i preventivi di spesa fatti l’estate prima ma quanto esce dai bonifici il 30 giugno. Quando sono arrivato a Reggio ho trovato la rosa più vecchia tra le 60 squadre di Serie C e dopo quasi due anni siamo, assieme alla Sampdoria, la formazione che fa giocare più giovani italiani». La nota dolente è il rendimento dell’attacco dove i capicannonieri (Girma e Gondo) sono fermi a quota 5 gol: «Non me lo aspettavo, è il sintomo di qualcosa che non è andato per il verso giusto – ha ammesso Goretti – Le nostre punte non si sono rivelate dei cecchini, ma tanti dei nostri giocatori sbagliano gol che devono essere fatti. Da inizio stagione abbiamo cambiato modo di giocare: ora l'assetto è più solido ma abbiamo perso qualcosa in avanti. Penso inoltre che sia necessario avere un proprio sistema di gioco costruito e allenato e poi un altro modo per affrontare gli ultimi 15-20 minuti delle partite per recuperare il risultato o provare a vincere. Però, guardando al futuro, mi voglio sbilanciare: Vergara secondo me sarà la sorpresa del prossimo campionato e assieme a Girma rappresenta un punto di ripartenza importante. Secondo me il reparto avanzato tanto criticato adesso potrebbe regalarci delle soddisfazioni nel prossimo campionato, inoltre non dimentichiamoci di Okwonkwo e Vido. Cedere Girma? Secondo me per fare bene dobbiamo tenerlo, anche perché ha fatto vedere solo il 40% del suo potenziale e io non lo venderei prima che arrivi al 70-80%. Però non decido io, è la società a dirmi cosa fare. Lui deve ancora dimostrare a Reggio Emilia tutte le sue potenzialità e se vogliamo fare bene dobbiamo tenerlo».
Un’altra incognita sul prossimo campionato è il futuro di Nesta: «Mi auguro che possa rimanere con noi – l’auspicio del ds granata – Tramite il suo lavoro quotidiano ha permesso alla squadra di giocarsela alla pari con tutte. Il suo operato lo giudico positivo. La continuità la ritengo un valore importante, il non plus ultra sarebbe trovare un allenatore che resta per tanti anni, ma quando uno prende Nesta deve mettere in conto che possa rimanere due o tre stagioni al massimo». Sul futuro di Goretti diversi rumors lo vedrebbero vicino all’Empoli, ma il ds della Regia ha la risposta pronta: «Se non si raggiungono gli obiettivi prefissati non si può ambire ad altre squadre. So che l’80% delle cose che si leggono in giro non sono vere e quando si chiacchiera troppo di un argomento vuol dire che c’è qualcuno che non vuole che si realizzi. Io a Reggio sto benissimo e ho rifiutato offerte superiori dalla Serie B. Qui c'è grande potenziale e so bene cosa vuole dire indossare la maglia granata…».
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