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Pedrelli: «Nell'ultimo mese siamo calati ma possiamo chiudere bene il 2016»

27.12.2016 16:00

Il terzino classe '88 Daniele Pedrelli ha pagato a caro prezzo l'infortunio subìto a fine luglio rimanendo lontano dal campo per diversi mesi, ma nelle ultime quattro gare è tornato con i gradi di titolare a presidiare la fascia sinistra. «Quattro mesi fuori per infortunio sono tanti - confessa il difensore nato a Fivizzano - La miglior forma deve ancora arrivare, sto recuperando il ritmo solo adesso dopo un mese intenso di allenamenti assieme ai compagni». Come giudichi le prestazioni della Reggiana nell'ultimo periodo? «Ci tenevamo a fare bene prima di Natale, ma molte cose non sono andate per il verso giusto. C'è stato un calo nelle nostre prestazioni però è molto importante il fatto che siamo rimasti agganciati alla vetta. Dobbiamo chiudere l'anno rimanendo nelle prime posizioni e ripartire al massimo dopo la sosta con il Venezia...». Il prossimo avversario che affronterete lo conosci bene... «Ad Ancona ho trascorso un anno molto bello, eravamo partiti con l'intenzione di disputare un campionato tranquillo e alla fine per una manciata di punti non abbiamo centrato i playoff. Conosco l'ambiente, ma la squadra rispetto alla scorsa stagione è completamente cambiata». Il clima quasi da contestazione scaturito dalle vostre prestazioni in gara e dalle vicende accadute fuori dal campo vi crea dei problemi? «Dobbiamo continuare con il nostro lavoro e migliorare la qualità del gioco, poi ci penseranno le vittorie a riportare l'entusiasmo». Cos'è successo esattamente con mister Colucci dopo la gara col Bassano? «A fine partita la sua decisione ci ha spiazzato. Abbiamo subito cercato di farlo tornare sui suoi passi: crediamo in ciò che ha iniziato quest'estate e vogliamo portare avanti tutto ciò che di buono è stato fatto fino ad ora». La classifica è in linea con le aspettative d'inizio stagione? «Sapevamo di avere una rosa competitiva ma non ci aspettavamo di essere così in alto sinceramente. Essere terzi con 37 punti è un buon risultato, ma potevamo fare anche qualcosa di più». Fuori dal campo si è creato un gruppo solido? «Con Guidone e Trevisan, abitando molto vicini, ho stretto un bel rapporto ma c'è grande sintonia anche con gli altri ragazzi». Spiegaci perché sui social compare spesso la maschera di un cavallo negli spogliatoi... «È un regalo che ho ricevuto tempo fa. L'ho portato nello spogliatoio per ridere ed è diventata una sorta di mascotte, ci abbiamo girato qualche sketch simpatico su Instagram».

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