Bruccini: «A Lucca ci aspetta una finale. Il rigore? Tornerei nuovamente sul dischetto»
Il calvario lontano dal campo di gioco è stato lungo ed estenuante ma alla fine il suo ritorno ha coinciso con la vittoria più emozionante della stagione sin qui disputata: stiamo parlando di Mirko Bruccini, rientrato domenica a 70 giorni dal brutto infortunio subito lo scorso febbraio contro il Pontedera. «Ci sono state un po' di opinioni diverse sul problema al ginocchio - racconta il centrocampista classe '86 - ma dopo alcuni esami si è capito che avevo una lesione al collaterale esterno. I tempi di recupero erano di circa due mesi, poi è servito qualche giorno in più per tornare in condizione». Adesso sta bene dal punto di vista fisico? «Domenica il primo tempo è andato molto bene invece nella ripresa dopo venti minuti è venuta a mancare la brillantezza e giustamente sono uscito». A livello mentale non aveva paura degli interventi avversari? «Assolutamente no, anche nelle settimane prima in allenamento ero tranquillo sui contrasti». Le ultime due gare di campionato serviranno per recuperare il miglior Bruccini? «Spero proprio di sì, ma anche la squadra deve riacquistare la giusta attenzione ai minimi particolari: i gol subiti col San Marino derivano da delle disattenzioni, dobbiamo limare questi dettagli». Come ha ritorvato la squadra dopo due mesi d'assenza? «C'è stato un calo, è inutile negarlo, però siamo stati bravi a mantenere la terza posizione e ora già da sabato possiamo chiudere il discorso playoff». La Reggiana ha bisogno di rifiatare? «E' tutta una questione di testa: domenica una volta che ci siamo sbloccati abbiamo ribaltato la partita, quindi non è un problema di gambe. Le occasioni per passare in vantaggio ci sono state ma non le abbiamo sfruttate, speriamo che errori del genere non capitino nuovamente». I rigori quest'anno sono maledetti? «Ogni tiro è una lotteria. Io avevo battezzato l'angolo alla destra del portiere, avrei potuto calciare con più forza, ma Caio Secco è stato bravo ad allungarsi». A Lucca si ripresenterebbe sul dischetto? «Senza alcun dubbio, non ho paura». Che partita giocherà la Reggiana al Porta Elisa? «Andiamo lì per conquistare i playoff sapendo che la Lucchese vuole chiudere in bellezza davanti al suo pubblico: sarà come giocare una finale». Anche la Spal deve vincere però... «Gli estensi hanno molta pressione addosso, non possono sbagliare più nulla, però pensiamo solo alla nostra partita». Negli ultimi mesi è cambiata molto la sua vita... «E' nato il mio primogenito Christian. L'infortunio senza fare apposta è arrivato proprio nel momento più delicato della gravidanza di mia moglie così ho avuto tempo per starle vicino». Il prossimo gol lo dedicherà a Christian? «Speravo di poterlo fare contro il San Marino, magari ci sarà l'occasione già a Lucca».
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