foto Silvia Casali
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Portanova e la rinascita in granata: «Con Reggio e la Reggiana ho un legame importante. Andiamo a Bolzano per vincere»

«Dopo Cittadella è iniziata una nuova stagione, contro il Südtirol non dobbiamo cambiare atteggiamento. Se ho un'altra mentalità è grazie all'aiuto di Viali, della mia famiglia e della mia ragazza. Vergara? Ci capiamo al volo, può arrivare in alto»

30.01.2025 18:00

Nella sua seconda stagione in granata Manolo Portanova ha ritrovato un buon feeling con il rettangolo verde dove finora ha messo a segno 4 gol e confezionato un assist, ritagliandosi un ruolo importante sulla trequarti al fianco dell'amico Vergara. Grazie anche alle sue giocate e alla sua grinta nelle ultime cinque partite la Reggiana ha raccolto la bellezza di 10 punti e ora guarda con fiducia alla salvezza, ma le insidie sono sempre dietro l'angolo a partire dalla delicatissima trasferta in programma domenica a Bolzano contro il Südtirol.

La Reggiana sta vivendo un momento magico avendo ritrovato gioco e risultati: cosa è successo nelle ultime partite?
«Io penso che il gioco ci sia sempre stato. Sono venuti a mancare un po' i risultati all'inizio, però dopo la sconfitta di Cittadella ci siamo riuniti tutti quanti dentro lo spogliatoio, ci siamo detti delle cose importanti e da lì possiamo dire che sia iniziata la nostra nuova stagione».

Potrebbe ricapitare un altro inciampo come a Cittadella oppure adesso siete più pronti mentalmente?
«No, adesso penso che la squadra mentalmente abbia già un'identità e sarebbe da pazzi non continuare su quella strada. Noi faremo come sempre e come abbiamo fatto nelle ultime partite: giocheremo molto aggressivi per portare a casa dei punti».

Ti abbiamo visto giocare in posizione avanzata, sul centrocampo, a destra o a sinistra… L’importante per te è esserci?
«Sì, l'importante è giocare. Però, se serve una mano in difesa, torno dietro senza problemi».

Stai ruotando spesso in mezzo al campo: ti definisci un ‘tuttocampista’ o devi ancora trovare la tua identità?
«Io preferisco giocare da mezzala, però in questo momento ci sono giocatori importanti come Sersanti, Ignacchiti, Kumi, Kabashi, Reinart, Cigarini e Štulac che sono importantissimi per la squadra. Per aiutare la squadra mi va bene giocare anche esterno».

Quello che stai vivendo ultimamente è il tuo momento migliore da quando sei arrivato a Reggio?
«Sì, già avevo detto in passato che sono tornato a Reggio con un'altra mentalità. L'anno scorso è stata molto dura a livello psicologico, però sono stato bravo a reggere fino a fine campionato. Però quest'anno mi sono posto degli obiettivi e piano piano, con questa mentalità, spero di raggiungerli».

Fisicamente come ti senti? Il modo di giocare della Reggiana vi fa spendere molte energie…
«Sto molto bene. Il mister ci chiede tanto e noi cerchiamo di accontentarlo. Ma non lo chiede solamente in partita: in allenamento chiede di faticare il doppio rispetto alla gara. Per questo siamo molto preparati su questa aggressione per 90 minuti».

Sei un giocatore agonisticamente scomodo da affrontare, ma anche corretto…
«Sono un giocatore fisico che cerca sempre l’uno contro uno. Ultimamente vengo sempre raddoppiato, non mi lasciano spazio come a inizio campionato».

Che partita vi attende contro il Südtirol?
«Affronteremo una squadra molto organizzata, ma ci stiamo preparando bene. Hanno un centravanti molto fisico (Odogwu, ndr) e giocano molto spesso la palla lunga, però noi cercheremo di fare il nostro gioco».

Se a Bolzano a 10 minuti dalla fine vi trovaste ancora sullo 0-0 preferiresti accelerare il gioco o guadagnare tempo su una rimessa laterale?
«Forse aspetterei l’arrivo dei difensori, però non mi accontenterei di un pareggio. In questo momento dobbiamo portare a casa i tre punti».

Quel 3-1 dell’andata è stato un risultato un po' anomalo…
«Sì, sono state tre conclusioni dalla distanza… Il mister sta preparando la partita molto bene, correggendo gli errori dell'andata, ma soprattutto sta aumentando ancora di più il possesso palla. È questa qualità che ci sta dando una grande mano. Non dobbiamo ripensare a quella gara ma dobbiamo continuare il nostro gioco».

Il tuo bottino è di un assist e quattro gol, ma potevano essere sei se non si fosse messo di mezzo il VAR: domenica ritroverai lo stesso arbitro (Crezzini, ndr) che ti annullò la rete contro il Modena…
«Dispiace che il VAR mi abbia levato quei due gol, ma se la scelta arbitrale è stata quella allora bisogna rispettarla. Ormai è acqua passata, spero di segnare tanti altri gol».

Con le tue prestazioni hai attirato l’interesse di tanti allenatori avversari che ti vorrebbero nelle loro squadra…
«Sicuramente fa piacere essere apprezzato, però in questo momento sono felice qui e per me conta solamente la Reggiana».

Questa Reggiana secondo te può andare lontano o è meglio tenere la testa bassa?
«Sì, possiamo andare lontano con questa mentalità però non dobbiamo promettere cose che poi non possiamo mantenere».

L’intesa dentro e fuori dal campo con Vergara può essere considerata una delle chiavi di svolta della stagione?
«Con Totò (Vergara, ndr) ho un bellissimo rapporto fuori dal campo mentre durante le partite ci intendiamo solo con uno sguardo. È un giocatore importante per questa squadra, ma se capisce che può aumentare ancora di più la sua mentalità, può arrivare veramente in alto».

Sembri molto più sereno rispetto allo scorso campionato: è cambiato qualcosa nella tua vita?
«Essere a Reggio mi ha fatto conoscere una persona importante della mia vita, che mi sta vicino tutti i giorni: la mia ragazza Valentina. Mi è stata vicino in un momento particolare della mia vita ed è sempre qui con me. Oltre a lei, ha avuto un ruolo importante la mia famiglia e soprattutto mia madre».

Nello scorso campionato hai avuto un legame molto importante con mister Nesta: il rapporto che hai ora con mister Viali è lo stesso?
«Sì, avevo detto che se Nesta fosse rimasto sarei rimasto anche io perché c'era Nesta. Fortunatamente ho trovato un allenatore vero che ti dice le cose in faccia: parliamo molto, a volte non di calcio ma spesso di vita e questo mi fa bene. È un allenatore preparatissimo: arriva al campo presto e va via tardi. Per me è molto fondamentale la mentalità che ho quest'anno, sicuramente grazie a lui». 

Quindi accetti sempre le decisioni del mister quando ti sostituisce?
«Crescendo si imparano a capire determinate cose e se il mister ha preso certe scelte vanno rispettate perché dietro c’è un motivo».

Sei legato alla Reggiana fino al 2026: questo è un legame che va al di là di quanto previsto dal contratto?
«Moltissimo. Quest’estate tra mille difficoltà burocratiche ho spinto per tornare e alla fine grazie a Pizzimenti ce l’ho fatta: ci sentivamo spesso al telefono per raggiungere l’obiettivo. Sono contento di essere qui e spero di restare a lungo».

Qual è invece il tuo legame con i tifosi? Non sembrano mai metterti in discussione…
«È giusto che in discussione ci vado anche io, non mi possono difendere sempre. Però il legame che ho con loro credo sia dovuto al fatto che in campo do tutto me stesso. I tifosi mi hanno aiutato fin dal momento in cui sono arrivato e hanno fatto di tutto per favorire il mio ritorno, e li ringrazio. La cosa che non mancherà mai da parte mia è sicuramente sudare la maglia».

Tornare in Serie A è ancora il tuo sogno nel cassetto?
«Il sogno c'è sempre, mai dire mai. Però, se in questo momento sono in Serie B, è perché merito di giocare in questa categoria».

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