Salerno: «Chiedo a tutti di aiutare la Reggiana con gli abbonamenti. Dobbiamo raggiungere numeri importanti»
«Città e provincia devono dimostrare affetto verso di noi: alla fine basta rinunciare ad appena due caffè a settimana. I soci usciti di scena? Li ringrazio ma hanno scelto il momento sbagliato. Anche io potevo lasciare, ma sono ancora qui»
Ad illustrare i dettagli della nuova Campagna Abbonamenti che ha preso il via oggi pomeriggio, questa mattina nella sede del club granata ha preso la parola il presidente Carmelo Salerno, affiancato dal segretario generale Nicola Simonelli. Salerno ha sottolineato gli aspetti principali e gli obiettivi da raggiungere e infine ha rilasciato un commento sulla recente uscita di scena di alcuni dei soci fondatori della Reggiana.
«Back to Regia è il nome che abbiamo dato a questa iniziativa perché finalmente torniamo alla stadio e anche al nostro centro sportivo - ha sottolineato il presidente granata - Abbiamo pensato che difficilmente i tifosi vanno allo stadio da soli, quindi si è cercato di favorire l'ingresso di gruppi e famiglie. La città di Reggio ha circa 170mila abitanti, contando anche la provincia si arriva a 550mila abitanti quindi io sono curioso di sapere quanti cittadini vogliano davvero aiutare la Reggiana. Mi sono chiesto anche quanti caffè prenda al bar e di solito sono un paio. Ebbene il prezzo dell'abbonamento equivarrà a meno di due caffè a settimana. La mia percentuale di abbonamenti verrà calcolata sul totale degli abitanti della provincia e su quanti siano disposti a rinunciare a due caffè a settimana. Qui, a differenza di altre province vicine, c'è solo la Reggiana da tifare». «So che molti tifosi di altre squadre si sono abbonati pur andando poco allo stadio e io chiedo questo sforzo anche a chi tra i nostri non è solito seguirci - ha proseguito Salerno - Chiedo loro di rinunciare a due caffè a settimana e aiutate la Reggiana. Dopo due anni drammatici è importante ricevere una dimostrazione di affetto economico: abbiamo bisogno che la provincia di Reggio ci dimostri la propria vicinanza con gli abbonamenti, un gesto d'amore perché noi abbiamo dimostrato di tenere il livello della squadra alto nonostante il periodo drammatico che stiamo vivendo. Bisogna dimostrare con i numeri che tutta la provincia vuole aiutare la squadra a vincere perché lo meritano i ragazzi e lo merita la città. Noi non possiamo stare in Serie C perché investiamo tanto e nessuna società avrebbe investito ora sul centro sportivo. Tutto ciò che facciamo rimane alla città, quindi aiutateci. Il numero degli abbonati dovrà essere molto più alto rispetto a quello del 2019. Credo che su 550mila persone siano in tanti ad amare il calcio, forse il 50%. Io ci credo: città e provincia devono dimostrare amore verso di noi». Salerno è poi entrato nei dettagli dell'iniziativa: «Noi abbiamo programmato l'abbonamento per 18 gare perché il calcio deve essere anche vicino alle esigenze del territorio e portatore di solidarietà. Bisogna dare l'esempio aiutando le associazioni di volontariato, quindi ogni anno una partita sarà quella della solidarietà: ne sceglieremo una nel periodo natalizio perché è quello più indicato. Come sottolineato in precedenza, abbiamo cercato di favorire famiglie e imprese e, a conti fatti, se allo stadio non si viene da soli, l'abbonamento intero non lo paga nessuno. Speriamo di vedere tante famiglie e tanti bambini e di tornare a riempire lo stadio dopo due anni. Vi annuncio che a breve uscirà un comunicato congiunto con Mapei per informare che è stata rifatta la copertura della Tribuna Est (Distinti, ndr), così come il manto erboso e i tornelli».
Rispondendo alle domande dei giornalisti presenti in sala, il presidente ha spiegato che la differenza di prezzo tra gli abbonamenti e i biglietti delle singole gare è stata studiata a tavolino per favorire i primi. Bocca cucita invece sul numero di tessere previste: «Vorrei solo che riuscissimo a raggiungere numeri pazzeschi - ha evidenziato Salerno - Ho una cifra in mente e non sono i 5017 tifosi di due anni fa, ma spero una cifra molto più alta. Da parte del pubblico ci deve essere una dimostrazione di affetto per la squadra e di aiuto verso la società. Qui ci sono dei soci che fanno “beneficienza” e un uomo di 83 anni (Amadei, ndr) che spende ancora tanti soldi, uno che viene insultato e spende ancora. Questo è l'anno più importante per noi. Potevamo scegliere di ridimensionare drasticamente o continuare e alla fine abbiamo scelto la seconda opzione».
Infine, un commento sull'uscita di scena dei soci fondatori che ha lasciato il club nelle sole mani di Amadei, Salerno e Fico. «Se sono oggi qui è perché devo ringraziare chi ha rifondato il club - ha precisato Salerno - Carretti, Quintavalli, Roberto e Reggiani sono usciti ma hanno speso tanti soldi. Io ho fatto di tutto per convincerli a restare: loro volevano già uscire a dicembre o marzo, ma hanno scelto l'anno peggiore per lasciare perché è quello in cui abbiamo più bisogno di aiuto. Anche io ho pensato di andare via ma avrei lasciato da solo Amadei ad 83 anni con il 95% delle quote. Quello che spendo io è insostenibile per me quindi sarebbe anche stato giusto uscire a livello economico come loro, ma ho deciso di restare e impostare un progetto nuovo che spero vada a buon fine mettendo in sicurezza la Reggiana nei prossimi anni raggiungendo un calcio sostenibile. Io non potrò spendere così tanto per tanti anni: resto per passione, gratitudine e rispetto verso Amadei ma non mi vergono nel dire che abbiamo bisogno di aiuto. Avendo un accordo triennale scaduto a giugno, per me era questo l'anno giusto per andare via ma sono ancora qui. Sono felice di avere fatto questa esperienza e spero di avere dimostrato il mio attaccamento alla Reggiana. Nessuno ci credeva, ma siamo tornati in via Agosti: ora è il momento di ricevere un aiuto, Amadei non ci sarà all'infinito, ma se riusciremo a creare la Reggiana che ho in mente tutti la potranno gestire. Come hanno fatto Perugia, Cosenza o Empoli la società può diventare sostenibile ma ci vogliono 2-3 anni di tempo. Anche a livello tecnico sarà un anno difficile, ma detto ciò ringrazio ancora i soci e mi dispiace che siano andati via in questo momento di cambiamento». A chi finirà in mano il 20% di quote vacanti? Salerno un'idea ce l'ha. «A me piacerebbe che lo prendesse la città con delle sponsorizzazioni in più e la quota degli abbonamenti - ha concluso il presidente - Ad Amadei non fa piacere spendere tanto poiché costretto, quindi spero che una percentuale di quegli 800-900mila euro che servono arrivi dalla città. Spero anche che possano entrare nuovi soci, ma non abbiamo notizie a riguardo. Spero infine che anche il Comune capisca che è il momento di dimostrare un affetto economico verso la Reggiana».
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