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Bardi: «Sono tornato al 100%. Organizzazione, gruppo unito e società forte sono le chiavi per fare bene»

«L'obiettivo è quello di dire la nostra in ogni campo e contro ogni squadra e l'errore di Meroni ha unito ancora di più il gruppo. L'interesse del Monza e il mio rinnovo? Non ne so niente, sono concentrato sulla Reggiana e non penso all'extra campo»

21.08.2024 16:45

«Ho avuto un piccolo problema alla spalla durante il ritiro, ma assieme allo staff medico e tecnico ho concordato un ottimo percorso per sistemarlo – ha sottolineato Francesco Bardi, protagonista dell’intervista settimanale presso la sede del club – Ora sono tornato al 100% e ringrazio tutti, abbiamo intrapreso questa strada e sono soddisfatto».

La botta presa con il Mantova non è stata nulla di grave?
«Ho preso una ginocchiata in bocca, ho qualche punto di sutura sul labbro ma sono segni della battaglia che porto con me…».

Quanto è stato difficile digerire l’autorete di Meroni?
«Sono cose che capitano. Meroni è un ottimo giocatore e sono convinto che ci darà una grande mano in questa stagione. Le difficoltà uniscono il gruppo e ora ci siamo uniti di più».

Qual è stata la tua parata più difficile?
«Nel secondo tempo sono stato bravo a non farmi prendere dalla foga su Fiori e a fare il doppio intervento».

Giocare con la difesa a quattro per te cosa vuol dire?
«Al di là del modulo mi fido dei miei compagni, penso di avere davanti i quattro migliori della categoria e non ho problemi».

Voi portieri state diventando sempre più protagonisti con la palla tra i piedi…
«Il nostro ruolo sta cambiando: facciamo parte di una squadra dove noi dobbiamo dare un contributo a livello offensivo impostando l’azione e non solo a livello difensivo. Mi fa piacere entrare nel vivo del gioco, si trovano buone soluzioni».

Che impressione ti ha fatto il Mantova?
«È una squadra organizzata. Abbiamo trovato delle difficoltà ad affrontarlo proprio come pensavamo ma stiamo anche apprendendo le nuove nozioni del mister che vogliamo seguire per crescere. In Serie B come in Serie A ogni squadra ha la sua identità, e si è vista l’organizzazione che ha dato i suoi frutti nello scorso campionato vinto in Serie C: penso che si possano togliere delle soddisfazioni. È importante sposare un progetto e proseguire con esso».

Il Monza ti ha cercato veramente?
«Sinceramente non so niente e non ci ho pensato, di queste cose se ne occupa il mio procuratore mentre io penso solamente al campo. Ho un contratto con la Reggiana e penso solo a lei, poi il mio procuratore non mi ha detto niente».

In ballo con il club granata c’è il tuo rinnovo del contratto in scadenza nel 2025?
«Io qui non ho problemi, penso al presente e non al prossimo anno. Spero di dare tanto a questa maglia, ma anche questa è una situazione extra campo a cui non penso minimamente».

Avere un portiere promettente come Motta alle spalle ti tranquillizza?
«Siamo un ottimo gruppo di portieri con Sposito e Motta. Edo (Motta, ndr) ha fatto una grande gara a Genova, lavoriamo tutti bene con mister Bizzarri e formiamo un grande gruppo. Sono orgoglioso di farne parte anche perché remiamo tutti dalla stessa parte indipendentemente da chi gioca».

Che obiettivi vuole raggiungere questa Reggiana?
«Pensiamo a quelli a breve termine. Sappiamo che veniamo da una gara tosta e la prossima sarà ancora più dura perché in Serie B tutte le avversarie sono toste. Dobbiamo cercare di dire la nostra in ogni campo e contro ogni squadra».

Pensi che il campionato sia spaccato in due tra chi lotta per la promozione e chi invece si vuole salvare?
«La Serie B nel corso degli anni ha rivelato sempre delle sorprese. In partenza si può pensare che un certo numero di squadre lotti per vertice, ma penso al Bari di turno o al Catanzaro neopromosso dell’anno scorso che ha sorpreso tutti. L’importante è avere organizzazione, un gruppo unito e una società forte che ti permetta di superare eventuali momenti difficili».

Guardando alle prossime gare hai già cerchiato in rosso la sfida con il Pisa?
«Per me è una gara particolare (Bardi è livornese, ndr) ma con addosso questa maglia sono tutte gare fondamentali nelle quali cercherò di esserci».

Pensi che il ritmo del calcio moderno imponga troppe partite con tempi di recupero brevi?
«I ritmi e le partite sono aumentati, cambiano le preparazioni e qualcosa a livello di tenuta mentale e fisica lo si concede ma sta a noi giocatori accettare il cambiamento e dare il massimo possibile in ogni momento della partita e dell’allenamento».

 

 

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