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Zamparo: «Spero di segnare ancora tanti gol decisivi in granata, ma devo chiarire la mia situazione con la società»

«Non vorrei iniziare il prossimo campionato con il contratto in scadenza. Come si ricomincia? Tutti devono avere grande equilibrio, ma la Reggiana riparte da una base solida. Diana? Sono felice per la sua conferma, mi ha dato tantissimo»

19.06.2022 17:00

L'oceano, i monti e le valli dei grandi parchi degli Stati Uniti: il bomber granata Luca Zamparo sta trascorrendo sulla West Coast un’estate diversa dal solito in compagnia dell’amico friulano Filippo Berra, terzino del Pisa. Tra Los Angeles, San Francisco e Las Vegas l’arciere ricarica le batterie in vista della prossima stagione nella quale vorrebbe recitare nuovamente un ruolo da protagonista, ma prima servirà un tête-à-tête con la società per chiarire meglio la sua situazione contrattuale.

Luca, a un mese di distanza dall’uscita di scena con la FeralpiSalò la delusione è ancora tanta? 
«Sicuramente l’eliminazione dai playoff è stata una delusione più cocente e difficile da digerire rispetto alla retrocessione dell’anno prima anche perché ho vissuto una stagione da protagonista a differenza del campionato in Serie B, quando l’epilogo a cui siamo arrivati era già nell’aria da tempo».

Molti tuoi compagni hanno dato la colpa più alla testa che alle gambe: anche tu sei d’accordo con le loro affermazioni?
«Non è facile fare un’analisi dei playoff: sono una competizione concepita in maniera molto particolare in cui non si può prevedere l’esito finale. Secondo me non si può restare fermi un mese dopo la fine del campionato perché chiaramente i valori in gioco cambiano mentre in Serie B, per esempio, hanno giocato subito e alla fine i valori si sono mantenuti. Non vuole essere un alibi per la Reggiana: abbiamo visto che il Padova ha rischiato di uscire con la Juventus Under 23 e lo stesso Palermo se l’è vista brutta con la Triestina. Io ero mentalmente carico e fisicamente stavo bene: sicuramente la testa può avere fatto la differenza affrontando una squadra che in quel momento era la più in forma e carica per la vittoria con il Pescara, a noi invece mancava lo stimolo e l’entusiasmo che solo una vittoria in una gara vera ti può dare».

Un’eliminazione arrivata subito e in un modo così netto aumenta i rimpianti per non avere vinto il campionato?
«Avere dei rimpianti è difficile: a parte le due gare con la Viterbese, quella di Lucca e penso anche a Grosseto, non abbiamo commesso altri passi falsi. Un episodio ha cambiato tutto, con un errore in meno su 38 partite avremmo potuto vincere, ma onestamente io metterei subito la firma per sbagliare solamente tre o quattro partite in tutta la stagione. È impossibile pensare di non fare dei passi falsi in un campionato lungo…».

Ci sono degli episodi per cui ti mangi ancora le mani se ci ripensi?
«Sicuramente con la Viterbese al ritorno abbiamo commesso tanti errori che potevamo evitare e il mio gol sbagliato sotto porta è il rimpianto più grande. Comunque, ribadisco il concetto: metterei la firma subito per avere così pochi rimpianti anche nel prossimo campionato…».

Passiamo al presente: l’addio di Doriano Tosi è stata una sorpresa anche per te?
«Sinceramente non pensavo che potesse accadere. Appena uscita la notizia pensavo fosse una delle solite chiacchiere che vengono messe in giro, invece era la verità. Devo comunque dire che noi giocatori non siamo a conoscenza di tutte le vicende interne alla società».

Hai già avuto modo di confrontarti con il nuovo ds Roberto Goretti?
«Non l’ho ancora sentito ma spero di farlo al più presto per avere un’idea più chiara della situazione generale. Abbiamo passato la metà di giugno e noi giocatori non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni: mi piacerebbe ottenere un riscontro dalla società perché mentalmente bisogna prepararsi per la prossima stagione e personalmente vorrei chiarire la situazione legata al mio contratto. Ho un accordo fino al 2023 ma sono stato il capocannoniere del girone con 18 reti, terzo per gol fatti in tutta Italia tra i professionisti, quindi vorrei capire quali intenzioni ha la società nei miei confronti. So che di solito sono i procuratori a prendere la parola al nostro posto, ma essendo a Reggio da quattro anni e avendo più di 100 presenze alle spalle non mi dispiacerebbe avere un confronto diretto con la dirigenza».

Sei riuscito a confrontarti con mister Diana?
«Non l’ho ancora sentito, ma credo che nei prossimi giorni proverò a contattarlo. Abbiamo avuto un bel rapporto, tra noi c’è sempre stata fiducia reciproca e i risultati si sono visti. Io penso di avere dato qualcosa a lui e lui ha dato tantissimo a me. Sono contento che sia rimasto, ci speravo anche perché dare continuità a un progetto è fondamentale».

La società non ha pronunciato apertamente la parola “promozione”, ma le ambizioni saranno importanti anche nella prossima stagione. Come si può migliorare una squadra che ha fatto 86 punti ma ha mancato il suo obiettivo?
«Il direttore è cambiato, arriveranno dei giocatori nuovi, quindi cambieranno anche le dinamiche e gli equilibri col mercato, ma ripartiremo comunque da una base importante. Sento dire che la nostra stagione è stata un fallimento ma non sono per nulla d’accordo: è facile affermarlo dopo le due sconfitte con la Feralpi, ma ricordo benissimo i commenti che circolavano a luglio dell’anno scorso quando si pensava che non potessimo ambire oltre al terzo o quarto posto dietro a Modena, Pescara ed Entella. Dicevano anche che io non potevo giocare in questa squadra. Per me quindi questa stagione chiusa con 86 punti non è stata un fallimento perché siamo partiti piano e strada facendo abbiamo capito di poter puntare al massimo. Insieme abbiamo creato qualcosa di devastante che non si era mai visto prima, quindi mi sembra più giusto parlare di delusione per come è finita. Io ad ogni modo riparto con grande calma ed equilibrio, poi vedremo cosa succederà».

Hai chiuso una stagione da record con 18 gol e il titolo di capocannoniere: quanto sarà difficile ripetersi?
«Riconfermarsi sarà complicato, ma alla fine a fare la differenza non è tanto il numero di gol fatti ma l’importanza che hanno avuto. Credo di essere stato il giocatore più decisivo di tutti e tre i gironi assieme a Casiraghi del Sudtirol (28 punti portati a casa dall’arciere, ndr): questo dato mi interessa di più rispetto al numero dei gol segnati. Sono carichissimo e se dovessi rimanere vorrei sperare di riuscire ad essere ancora così determinante…».

Il tuo dubbio dipende dalle dinamiche del mercato?
«Non ho saputo nulla dal mio procuratore perché ora sono in vacanza, ma non penso ci siano state offerte concrete per me. Come ho già detto, mi rimane un solo anno di contratto e dopo l’ottima stagione disputata non mi piacerebbe rimanere in scadenza. Mi aspetto un segnale dal club granata: in Serie C la priorità resta la Reggiana, qui sono convinto di poter fare bene, sto bene con la società, la piazza e i compagni».

Quindi per te sarebbe un problema iniziare il prossimo campionato con il contratto in scadenza?
«Penso lo sia per tutti. Se la società crede in un giocatore e vuole dare continuità a un progetto, si fa in modo di trovare insieme un accordo. Lo ripeto, io sono disponibilissimo a restare, però mi aspetto un passo avanti dalla Reggiana dopo una stagione importante come quella che ho fatto. Penso sia giusto ricevere un riscontro da parte della dirigenza».

Se dovessero arrivare offerte dalla Serie B le prenderesti in considerazione?
«Sicuramente sarebbero gratificanti dopo tutto quello che ho fatto. Non so quanto io possa essere appetibile in campionato competitivo come quello di Serie B che si prospetta nella prossima stagione. Al momento non è arrivata nessuna chiamata ma secondo me arriverà qualche offerta dalla C per vincere il campionato ma, lo ripeto, in questa categoria la mia priorità è la Reggiana».

Avete concluso la stagione tra i fischi dei tifosi: quanto sarà difficile ricreare con loro lo stesso feeling dei mesi passati? 
«Secondo me i tifosi partiranno con ancora più entusiasmo rispetto a un anno fa perché sanno che c’è la possibilità di fare bene. Però, così come dovremo essere equilibrati noi giocatori, dovranno esserlo anche loro. Avere ottenuto tanti punti nella passata stagione è anche merito della società che è sempre stata equilibrata e anche dei tifosi: avere questo tipo di stabilità dà una mano a tutti quanti».
 

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