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Sampirisi: «A Cremona dovremo giocare con cattiveria, servirà la testa giusta. Ora bisogna fare punti contro tutti»

«La salvezza è il reale obiettivo della Reggiana e per raggiungerla la prestazione è fondamentale, ma serve anche positività. I punti non arrivano? Vuol dire che dobbiamo fare qualcosa in più. Il mio ruolo? Non ho preferenze ed è un valore aggiunto»

05.12.2024 18:30

L'inizio della seconda stagione in granata per Mario Sampirisi è stato decisamente travagliato e segnato dagli infortuni, ma in questo momento decisamente delicato per la Reggiana il duttile difensore classe ‘92 sembra proprio essersi messo alle spalle queste difficoltà e nelle ultime uscite la sua esperienza è decisamente servita alla squadra vista anche l’assenza di capitan Rozzio…

In questo momento pensi di essere diventato il punto di riferimento in difesa per i tuoi compagni più giovani?
«Io sono più giovane di loro… A parte gli scherzi, cerco sempre di dare il massimo e faccio quello che mi chiede il mister, sperando di farlo bene, poi farà lui le sue scelte».

A proposito di quello che ti chiede il mister, pensi di essere più un braccetto nella difesa a tre o un esterno nella difesa a quattro?
«Non ho una preferenza, l'ho sempre detto. Come diceva un mio allenatore, è sempre il modo e non il modulo a fare la differenza, quindi è come ci si mette in campo e come si affronta la partita che conta».

La sconfitta interna con il Sassuolo non è ancora stata digerita, soprattutto per come è arrivata…
«Anche noi non l’abbiamo presa bene, perché comunque stiamo venendo da delle prestazioni ottime ma purtroppo stiamo raccogliendo poco quindi vuol dire che dobbiamo fare qualcosa in più. Manca un piccolo tassello, ma penso che la prestazione sia fondamentale perché quando si gioca in questo modo prima o dopo raccogli dei punti. Ci deve girare bene, però è anche vero che noi dobbiamo fare qualcosa in più, perché evidentemente non basta quello che stiamo facendo».

Sei più contento per la prestazione arrivata contro una big del campionato o sei più deluso per non aver raccolto alcun punto dopo un'ottima prova corale?
«Io preferisco giocare male e portare a casa punti, questa è la verità. Poi non è detto che contro le squadre grandi non si possano fare dei punti: nello scorso campionato abbiamo sbagliato parecchie gare contro avversarie alla portata e fatto molto bene contro quelle più attrezzate. Io dico che bisogna fare punti con tutti, per raggiungere certi obiettivi non bisogna fare troppa distinzione tra gli avversari…».

Cosa dice in questo momento la classifica?
«La classifica in Serie B è veramente strana, perché basta una partita per finire sopra o sotto. Io penso che dobbiamo concentrarci sul lavoro, sulla prestazione e sul fare punti: in questo momento dobbiamo ottenerli contro chiunque, prima o ultima che sia. In Serie B si affrontano squadre molto preparate e forti, puoi anche giocare la partita perfetta e gli avversari sui tuoi due mezzi errori ti puniscono. Alla base di tutto c'è la prestazione».

Nelle ultime quattro partite avete subito sette reti: sta succedendo qualcosa in difesa o questi dati non devono preoccupare?
«Nulla è casuale. Prima si diceva che la Reggiana segnava poco, ora in difesa stiamo prendendo qualche gol in più e non deve succedere: sono questi i dettagli fondamentali da limare che purtroppo fanno la differenza, come abbiamo visto venerdì sera con il Sassuolo…».

Come ci si salva?
«Con la prestazione e con la positività. Perdere in quella maniera fa rosicare, però penso che la mentalità di un professionista sia quella di rosicare una notte e poi ripartire alla grande partita dopo partita. Se ci si accontenta di avere fatto solo una bella prestazione non si va da nessuna parte…».

La Cremonese, vostra prossima avversaria, sembra avere cambiato marcia: che tipo di gara vi aspetta allo “Zini”?
«Troviamo un'altra squadra costruita per vincere il campionato, come il Sassuolo, che ha avuto alti e bassi ma ora sembra avere trovato continuità. Dobbiamo sbagliare il meno possibile e concretizzare il più possibile, quindi si affronta nella stessa maniera in cui abbiamo sfidato il Sassuolo e il Cesena e le altre partite in precedenza. L'attenzione deve essere al massimo, in campo bisognerà giocare con cattiveria e con la testa giusta».

Ultimamente gli episodi e le decisioni arbitrali sembrano girarvi contro: il rigore su Gondo non fischiato a Cesena, il probabile fallo in attacco sul primo gol del Sassuolo… Lamentarsi con gli arbitri quanto serve in questi casi?
«Sull'episodio contro il Sassuolo mi sono lamentato con l'arbitro chiedendogli di controllare bene l'azione, non mi sono neanche avvicinato e mi ha subito dato un'ammonizione che ha condizionato la mia partita… Purtroppo in campo viviamo queste situazioni che forse viste da fuori non si notano: non sempre veniamo ascoltati, questa è la verità. Ma se non portiamo a casa dei punti dobbiamo pensare solamente a noi stessi, sugli arbitri possiamo incidere ben poco: sono persone anche loro e commettono degli errori».

Nella passata stagione Lecco e FeralpiSalò era in difficoltà, in questo campionato c'è molto più equilibrio di conseguenza è più difficile secondo te?
«La Serie B è così, nel senso che si possono trovare delle difficoltà con chiunque. Questo campionato è più livellato, ma anche l'anno scorso contro la FeralpiSalò abbiamo pareggiato in casa e a Lecco abbiamo perso. Per essere un po' più tranquilli e puntare a qualcosa un po' più in alto bisogna raccogliere dei punti restando umili senza dimenticare qual è il reale obiettivo della Reggiana».

La Reggiana cambia spesso assetto e formazione: è sintomo di forza oppure di idee poco chiare? 
«Io guardo sempre il bicchiere mezzo pieno: avere una squadra che ti permette di cambiare assetto anche in corso d’opera fa capire che ci sono dei valori da sfruttare. È lo stesso concetto della domanda precedente sul mio ruolo: è un valore aggiunto e pertanto va sfruttato».

 

 

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