Viali: «Eravamo a un bivio, abbiamo dimostrato che Cittadella è stata un'eccezione. Ora bisogna trovare continuità»
«La Reggiana ha concesso poco alla Juve Stabia: era una partita complicata, siamo stati bravi a normalizzarla. I giocatori dovevano dare qualcosa in più come amor proprio, sono stati fantastici. A Mantova occorre dimostrare chi vogliamo diventare...»
La Reggiana torna a vincere e mister William Viali può finalmente commentare un successo casalingo che mancava da più di due mesi, ma soprattutto può trarre delle considerazioni positive dopo il passo falso di Cittadella che aveva lasciato il segno prima di Natale più dal punto di vista mentale che tattico o tecnico.
Mister, era questa la prestazione che serviva dopo la sconfitta di Cittadella?
«Sì, ho parlato in settimana coi ragazzi e quello che mi ha fatto arrabbiare è stato che la partita con il Cittadella ha sporcato il nostro percorso di crescita. Finora la squadra era stata più o meno come questa sera, perciò la gara del “Tombolato” la considero indecifrabile. Eravamo ad un bivio e il post Cittadella ci doveva far capire se avevamo seminato bene, perciò Cittadella è stata un’eccezione che non deve ricapitare. Già abbiamo avuto alcuni blackout in scontri diretti come successo anche con il Cosenza, ma oggi ho chiesto ai miei giocatori di dare quel qualcosa in più anche per amor proprio».
L'abbraccio tra la squadra e la panchina dopo il primo gol riassume questo momento?
«Si, sono cose che fanno piacere ed è giusto sottolinearle. Di dubbi ne ho avuti pochi, anche se possono esserci tanti discorsi che fanno parte del gioco ma ho sempre detto che questo gruppo crede in quello che fa. Al tempo stesso dobbiamo fare un certo salto di qualità perché la classifica è corta e questo campionato è stranissimo. La continuità deve essere martellata: le partite si possono anche perdere, ma gli atteggiamenti non devono essere sbagliati».
Il gruppo ha dimostrato di stare dalla parte dell’allenatore?
«Non ho mai avuto dubbi su questo. Possiamo stimarci quanto vogliamo ma siamo qui per lavorare e ottenere risultati, perciò tutto può essere messo in discussione. Se vogliamo fare tanto, serve però che facciamo un certo salto di qualità. Dobbiamo aumentare la continuità di risultati e crescere nelle prestazioni. Abbiamo preso gol al primo traversone e in generale per quanto facciamo, portiamo a casa meno di quanto dovremmo. Questa poteva essere una partita in cui potevamo segnare più gol e questo ci fa capire che c’è ancora da lavorare. Tuttavia quando abbiamo subìto gol, mi sentivo comunque tranquillo perché la squadra era troppo giusta e sentivo che forse ne avremmo segnato un altro».
La Reggiana non ha certamente palesato passività verso l’avversario…
«Se vuoi chiudere la partita lo fai nella metà campo degli altri mentre se sei passivo lo sei in tutte le fasi. Forse potevamo chiuderla e fare la terza rete e non subire il loro gol al primo cross in area ma posso dire che abbiamo comunque fatto un buon step, concedendo poco alla Juve Stabia».
Come mai ha preferito puntare nel secondo tempo su Pettinari e Okwonkwo, lasciando in panchina Vido?
«Questa squadra ha tanti giocatori in certi ruoli e meno in altri e io decido in base alla sensazione della gara. Per esempio, dopo Cesena mi dicevano di mettere Gondo anziché Vido. Oggi ho messo Pettinari perchè ci poteva aiutare a far salire la squadra e a chiudere bene certe situazioni. Ho provato anche Okwokwo facendolo giocare largo e dandogli un compito su cui stiamo lavorando da un po’. Ho scelto alla fine di giocare con le due punte in base a come si è sviluppata la gara».
C’è da fidarsi di questa Reggiana che può vincere con la Juve Stabia e perdere a Cittadella?
«Dobbiamo essere bravi a noi a trovare uno standard preciso. Quando vuole, questa squadra fa bene entrambe le fasi, con grande forza e intensità. Dobbiamo fare il salto di qualità nella continuità. Tra tre giorni c’è una partita difficilissima: a Mantova dobbiamo dimostrare chi vogliamo diventare».
Marras è entrato in campo nel secondo tempo mettendoci tanta dedizione…
«Ero convinto che avrebbe fatto bene perché era arrabbiato e voleva giocare. C’è da dire che ha sentito un fastidio muscolare perciò ho preferito non rischiarlo. Ad ogni modo io voglio che un giocatore escluso si arrabbi sempre e faccia vedere che l’allenatore si è sbagliato a tenerlo fuori».
Perché non ha sostituito Sampirisi che a un certo punto sembrava in difficoltà?
«Non l’ho cambiato perché ha detto che ce la faceva e per noi era troppo importante in presenza e fisicità. Non volevamo rischiare nei calci piazzati e la sua personalità ci serviva. Mario mi ha chiesto quindi di continuare e ho fatto fatica a sostituirlo».
Che tipo di lavoro ha chiesto a Sersanti?
«Siamo partiti con un 4-2-4 alzando Sersanti perché sapevo che la Juve Stabia aveva un buon palleggio. Ho messo Sersanti in quel ruolo perché volevo che andasse a pressare sul loro difensore centrale. Non volevamo far giocare i nostri avversari poiché sono una squadra che sta facendo bene come intensità e quantità di lavoro. Faccio quindi i complimenti a mister Pagliuca: per noi era una partita complicata ma siamo stati bravi a normalizzarla».
È soddisfatto dei 21 punti conquistati al termine del girone d’andata?
«Viste le difficoltà che ci sono, non era semplice. Se devo riassumere questo girone d’andata, escludendo Cittadella non sono dispiaciuto dell’ultimo periodo. Abbiamo perso qualcosa tra ottobre e novembre perché abbiamo dovuto recuperare alcuni giocatori infortunati. Qualcosa in più si poteva sicuramente fare e ci sono stati anche episodi e dubbi arbitrali che non ci sono andati bene».
Ora arriva la trasferta di Mantova per chiudere il 2024…
«È una gara importante e la squadra dovrà dimostrare di aver capito la lezione».
Vota il migliore granata in campo di Reggiana-Juve Stabia
📲 Iscriviti al canale WhatsApp di TR
Commenti