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Viali: «Volevamo ottenere i tre punti e non ci siamo riusciti, però abbiamo dato continuità al nostro percorso»

«La Reggiana ha provato a vincere in maniera diversa, ma dovevamo essere più lucidi e precisi nella fase offensiva. È stata una partita sporca, anche con la palla tra i piedi. Sersanti e Vergara? Il calo è normale, hanno tirato tanto la carretta...»

28.09.2024 18:25

«Siamo venuti qui per portare a casa la vittoria ma non ci siamo riusciti, però avere continuità in questo campionato fa la differenza - ha dichiarato mister William Viali all'Arena Garibaldi dopo lo 0-0 con la Carrarese - Abbiamo affrontato una squadra che sta dentro le partite, quindi sapevo che sarebbe stata una gara condizionata dagli episodi. Non è arrivato quello per sbloccare la partita. Comunque torniamo a casa con la consapevolezza di non aver subito gol e di aver dato continuità al nostro percorso, che, come ho già detto, è fondamentale».

Si può viaggiare a ritmi così bassi nel primo tempo? 
«Dipende dal tipo di gara. Abbiamo cambiato il modo di aggredire l'avversario: volevamo avere più spazi nella fase offensiva, perché quando abbiamo la palla non riusciamo a trovare molti spazi. Non siamo riusciti però a sfruttare al meglio le palle recuperate sulla trequarti…».

La sua Reggiana ha palesato delle difficoltà a calciare in porta… 
«Sì, potevamo essere un po’ più precisi e lucidi nella fase offensiva. Visto come si stava mettendo la partita ho deciso di inserire due punte per mettere più pressione in area e credo che il baricentro si sia alzato. Abbiamo cercato di portarla a casa in maniera diversa rispetto alle ultime».

Dopo il cambio di Fiamozzi per Vido che cosa si aspettava? 
«L'ho fatto per portare il baricentro un po’ più alto. Secondo me Okwonkwo attaccava bene la profondità, ma nel secondo tempo ha fatto più fatica e di conseguenza ho optato per due attaccanti in modo da creare maggior fraseggio».

È preoccupato per le difficoltà palesate dall'attacco nelle ultime tre gare?
«No, fa parte dei momenti di una stagione. Finora i trequartisti hanno segnato 7 gol, Manolo (Portanova, ndr) oggi è andato alla conclusione due o tre volte, senza trovare il gol. Diciamo che andare in vantaggio è fondamentale, però non ci siamo riusciti. Paura di perdere? No, diciamo che volevamo avere più profondità rispetto a quando palleggiamo. È stata la strategia della gara vista anche la squadra avversaria e il modo di giocare che hanno. Abbiamo creato delle situazioni che non sono state concretizzate bene. Nel secondo tempo, pertanto, ho cambiato assetto per dare maggior densità nella loro metà campo. Però non siamo riusciti a sbloccarla».

È soddisfatto dall'utilizzo del doppio palleggiatore?
«Questa era una gara da doppio play. Štulac veniva più in basso, mentre Reinhart restava in verticale. Sapevamo che questo tipo di gara sarebbe stato incentrato sulle doppie palle e sui lanci lunghi finalizzati a capovolgere il fronte. Non volevo spezzare la partita come con la Salernitana, ma avere, appunto, due play: uno per la trequarti alta e uno per quella bassa. La Carrarese ha verticalizzato molto e noi abbiamo dovuto fare un partita sporca in fase di non possesso, sporcando anche la prestazione in quella di possesso. I ragazzi, però, hanno reagito bene, contando anche che era la prima di questo tipo».

Vergara, Sersanti e Portanova sono sembrati in difficoltà…
«Nella prima parte di campionato hanno tirato tanto la carretta, adesso è normalissima la loro flessione. Ancora non posso gestire come voglio Marras e Girma, pertanto mi viene difficile far riposare i ragazzi. Ci siamo quasi però, anche se Girma ha avuto un lieve fastidio qualche giorno fa e quindi ho scelto di utilizzarlo con il contagocce. Sicuramente bisogna essere cauti, ma questi ragazzi hanno comunque bisogno di rotazioni».

La difesa a tre che si è vista nella ripresa può essere una soluzione immediata oppure per il futuro? 
«Ormai avete imparato a conoscermi. Per me i numeri sono abbastanza relativi: palleggiamo sia a tre che a quattro. Credo che per come si sia messa la partita, questo cambio di modulo fosse giusto e funzionale per creare la densità che ci serviva. Sicuramente la variazione è stata dettata dal tipo di partita».

 

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