Zamparo: «Questo pareggio è un passo falso, ma ci fa capire quanto siamo completi e forti»

Ottavo gol in campionato per l'arciere Luca Zamparo, freddo come a Pescara nello spingere in fondo al sacco il pallone che ha consentito alla Reggiana di limitare i danni con il fanalino di coda Viterbese, vicinissima al colpaccio al “Città del Tricolore”.

«Nel primo tempo abbiamo fatto la nostra partita come sempre. Siamo stati un po' disattenti in alcune situazioni, ma credo anche che questa Viterbese non sia una squadra da ultimo posto - ha commentato Zamparo a fine gara - Abbiamo fatto qualche errore in più rispetto al solito e non abbiamo saputo sfruttare certe occasioni che ci sono capitate. Se nel primo tempo fossimo andati in vantaggio, sarebbe finita in maniera diversa».

Dopo il rigore di Pescara, anche oggi hai dovuto calciare un tiro dagli undici metri molto pesante...
«Sì, oggi come a Pescara è stato un rigore pesante e per fortuna entrambi sono andati bene. Ho voluto cambiare il modo di calciarlo anche perché i portieri ormai ti studiano e guardano i video, come io guardo i loro. In questo caso ho preferito non angolarla e cercare la potenza, proprio perché a volte è necessario cambiare le soluzioni».

Cos'hai pensato appena prima di calciare il rigore?
«Ormai non penso più a niente quando sono lì. Mi concentro solo sul calciare e sperare che il portiere non prenda la palla».

Sei stato marcato molto stretto i difensori della Viterbese...
«Ho avuto una marcatura diversa dal solito e sono stato poco tutelato dall'arbitro. Nel primo tempo si è andato un po' oltre perché va bene marcare in modo pesante, ma ho sentito veramente certi blocchi che secondo me fanno parte di un altro sport. Poi per fortuna nel secondo tempo l'arbitro mi ha tutelato di più, concedendomi quel rigore».

Con Scappini avete giocato molto sulle palle alte...
«Quando giochiamo insieme cerchiamo sempre i cross dalle fasce. Stefano è un'attaccante d'area che gioca per quello, ma anch'io attacco molto la porta. Mentre quando giocano altri compagni, magari prediligono maggiormente la palla a terra. Ad ogni modo, credo che oggi abbiamo creato molto e siamo stati anche un po' sfortunati in fase offensiva».

Peccato perché nel primo tempo sei andato vicino al gol di testa...
«Sì, poteva andare meglio perché bastavano 10 centimetri più bassi e avrei preso la palla in pieno. Invece è arrivata un po' alta e l'ho leggermente toccata. Peccato davvero perché bastava pochissimo per fare gol».

Alla fine avete trovato comunque due gol su palla inattiva...
«Battiamo molti calci d'angolo durante la partita. Spesso non siamo riusciti a sfruttarli bene, mentre oggi siamo stati in grado di farlo. Era una cosa che ci mancava, anche perché finora abbiamo segnato pochi gol su palla inattiva. Dobbiamo continuare a farlo perché ci sono partite che si possono sbloccare in questa maniera, soprattutto quando affronti squadre che si chiudono e che concedono poco».

Forse sono stati commesso troppi errori in difesa?
«Può succedere. Capita di sbagliare in difesa e lì purtroppo prendi gol, se invece fallisci un'occasione in attacco magari i tuoi compagni dietro possono metterci una pezza. Bisogna solo pensare a lavorare perché siamo comunque sulla strada giusta. L'essere a pari punti con il Modena ci può stare perché anche loro sono una grande squadra. Entrambe ce la giocheremo fino alla fine e chi farà meno errori, vincerà questo campionato».

Può incidere questo pareggio sul morale del gruppo?
«Credo che questo pareggio per come è arrivato, ci abbia fatto capire quanto siamo completi e forti perciò ci deve dare una spinta positiva. Essere sotto 2-0 poi recuperare, poi andare di nuovo sotto per ritrovare nuovamente il pareggio, non è una cosa da tutti. Molto probabilmente altre squadre avrebbero perso questa partita. E' sicuramente un passo falso, ma non è la stessa cosa di una eventuale sconfitta o un pareggio ottenuto in altro modo».

Durante la partita vi sono arrivate notizie sul risultato di Modena?
«Sinceramente no, ma credo che sia un po' troppo presto per andare a vedere i risultati degli altri. Chiaramente si spera sempre nei passi falsi dei nostri diretti avversari, ma l'importante per noi è fare quello che dobbiamo fare».

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