Sosa: «Sono qui per dare una mano alla Reggiana. Sto bene fisicamente e mentalmente»
«In Serie B sarà dura, ogni partita è una guerra e c'è poca differenza tra le squadre. Il mio obiettivo? Aiutare la squadra a mantenere la categoria e, perché no, a puntare più in alto. Marcare Messi? È stato emozionante, lui è il migliore»
Atterrato a Reggio nello scorso weekend dal Sudamerica, Joaquín Sosa domenica pomeriggio ha avuto modo di mettere piede sul campo del “Città del Tricolore” e ora sta lavorando duramente per trovare la condizione giusta e dare una mano alla squadra di mister Viali.
«Perché ho scelto la Reggiana? Ho guardato sia il club che la città e mi è piaciuto tutto - ha spiegato il difensore granata classe 2002 arrivato in prestito dal Bologna presso la sede di Autostile dove si è tenuta la presentazione ufficiale alla stampa - Mi trovo in un club che può fare di più di quanto fatto l’anno scorso. Il Bologna mi ha parlato molto bene della Reggiana e io, alla fine, mi sono deciso a venire a giocare qui».
Quando sarai pronto?
«Mi sento bene. Adesso mi manca un po’ l’allenamento perché è da due mesi che non mi alleno con una squadra, essendo che la MLS (dove ha giocato in prestito al Montreal totalizzando 19 presenze, ndr) finisce prima. Però mi sento bene sia fisicamente che mentalmente. Posso dare una mano alla squadra».
Il tuo ruolo è quello di centrale?
«Sì, sono un difensore centrale. Il mio piede preferito è il sinistro».
Hai già avuto modo di metterti alla priva in Serie A con il Bologna, giocando contro grandi squadre, e in più hai affrontato Messi nella MLS…
«Conosco abbastanza bene la Serie A e mi è piaciuta tanto. È stato emozionante affrontare Messi: per me è il miglior giocatore in assoluto. Quando lo vedi non puoi credere di averlo vicino…».
Del campionato di Serie B invece che idea ti sei fatto?
«Immagino che sia più dura perché non c’è differenza tra il quinto in classifica e quello più in basso. Ogni partita è una guerra, ma io sono pronto per duellare poi sarà il mister a decidere se posso o meno giocare».
Qual è l'obiettivo che vuoi raggiungere in questi sei mesi?
«Voglio aiutare la Reggiana a vincere le partite. Non vengo con il proposito di cambiare presto aria, ma con l'obiettivo di aiutare la Reggiana a mantenere la categoria e, perché no, andare ai playoff…».
Sei il primo uruguaiano nella storia granata: avrai difficoltà ad ambientarti a Reggio?
«No, mi ambiento facilmente poi ho giocato a Bologna che è qui vicino. Mi piace molto l’Italia, sono qui con la mia ragazza e il nostro cane».
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