Cremonesi: «Nesta vive di calcio, potrà fare bene alla Reggiana. Diana? Ha centrato l'obiettivo, avrà un grande futuro»
Il difensore granata conosce bene Nesta: «Bisognerà dargli il tempo di lavorare e dimostrare le sue conoscenze, ma sono convinto che saprà calarsi nella realtà di Reggio Emilia. A livello tattico Diana dà tante liberta, Nesta era più rigido»
In attesa dell'ufficializzazione del “matrimonio” tra la Reggiana e Alessandro Nesta, tra i tifosi c'è curiosità ma anche stupore misto a preoccupazione per questa svolta data dalla società in vista del prossimo campionato di Serie B. Il difensore granata Michele Cremonesi, in scadenza il prossimo 30 giugno, è già stato allenato dal tecnico campione del mondo nella stagione 2018/19 al Perugia e prova a dare qualche anticipazione sul tipo di lavoro che il prossimo allenatore potrà portare alla Reggiana.
«Nesta è un tecnico che ha un'idea moderna di calcio, molto attuale - spiega il centrale classe ‘88, intervistato dalla Gazzetta di Reggio - Gli piace impostare l’azione dal basso e provare a dominare la partita. A Perugia giocavamo con la difesa a quattro e con il trequartista dietro alle punte, ma nelle esperienze successive ha anche cambiato assetto. Passa tanto tempo a studiare e vedere delle partite e si capisce che ha una straordinaria passione per quello che fa». Essere allenato da un ex calciatore dal passato importante non è stato un problema per Cremonesi: «Il suo biglietto da visita metteva soggezione ma in realtà non c'era sudditanza psicologica nei suoi confronti - spiega il difensore 35enne - Lui era il primo a scherzare con i giocatori ma c'era anche grande rispetto tra i diversi ruoli. Sapeva creare empatia con la squadra e sdrammatizzare le situazioni. Per quella che è stata la mia esperienza con lui ritengo che sia un ottimo allenatore con la capacità di fare una brillante carriera da allenatore come lo è stata quella da calciatore. Lui il profilo giusto per sostituire Diana? Non spetta a me dirlo».
Per quanto riguarda le differenze tra Diana e Nesta: «Si assomigliano nel proporre un calcio propositivo e nel cercare il dominio della partita. A livello tattico Diana ha portato un'interpretazione innovativa del 3-5-2 dando tanta libertà d'azione ai giocatori, Nesta era più rigido e schematico con movimenti predefiniti. Entrambi hanno avuto un passato importante da calciatori e conoscono le dinamiche dello spogliatoio». Adattarsi alla realtà granata non sarà un problema per Diana, secondo Cremonesi: «Ha allenato a Perugia e Frosinone, sono convinto che potrà trovarsi a suo agio anche a Reggio Emilia. Occorrerà però concedergli il tempo di poter lavorare e dimostrare le sue conoscenze. La scelta presa dalla società va appoggiata». Solo parole di elogio per Diana: «Mi dispiace che non possa proseguire l'avventura in granata ma non entro nelle dinamiche del rapporto tra lui e la società. Posso dire che come allenatore e come uomo ha fatto molto per la squadra, per il club e per la città centrando l'obiettivo promozione - conclude Cremonesi nell'intervista alla Gazzetta di Reggio - Sono certo che in futuro si toglierà tante soddisfazioni da allenatore e gli auguro tutto il bene possibile».
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