Viali: «Non guardiamo indietro, ogni gara è una nuova occasione. Contro la Sampdoria dobbiamo dare tutto»
«Affrontiamo una squadra importante pronta a battagliare, spetta a noi dare un segnale e trascinare il pubblico: il confronto ai campi con i tifosi è stato positivo. Puntiamo sulle nostre qualità e nascondiamo i difetti con la forza del gruppo»

Mister William Viali alla vigilia della sfida contro la Sampdoria ha sottolineato l’importanza di restare concentrati e di affrontare ogni partita come una nuova opportunità, senza lasciarsi influenzare dalle esperienze negative del passato, Cosenza in primis.
«Abbiamo avuto una settimana di allenamenti intensi, persino più lunga del solito avendo iniziato di lunedì - ha sottolineato il tecnico granata in apertura - C’è stato qualche piccolo problema, come Nahounou che ha avuto la febbre fino a pochi giorni fa, ma nel complesso il gruppo ha risposto bene».
Domani avrà tutti i giocatori a disposizione?
«Assolutamente sì, tornerà anche Paolo (Rozzio, ndr) tra i convocati, quindi siamo numericamente numerosi con 26 ragazzi. Ovviamente, qualche giocatore non sarà tra i convocati».
I dubbi di formazione riguardano la scelta tra Vido e Gondo e magari tra Sosa e Fiamozzi?
«Ci sono sicuramente altre considerazioni da fare. Dopo la partita di Catanzaro, la situazione sarebbe stata più chiara, ma ogni partita ha la sua storia e porta con sé nuove opportunità e sfide. Ci sono almeno tre o quattro ballottaggi che dovrò risolvere domani mattina, e l’aspetto positivo è che tutti i giocatori stanno lavorando con grande impegno».
Lucchesi ha recuperato dall'infortunio? Come procede il reinserimento di Rozzio?
«Lucchesi sta bene e ha già lavorato a pieno ritmo la settimana scorsa. Rozzio sta facendo progressi e sta cercando di inserirsi al meglio, ma sarà la prossima settimana quella decisiva per avvicinarsi al gruppo».
Un giocatore come Fiamozzi, che non viene utilizzato da un po' di tempo, ha ancora la spina attaccata?
«Sì, assolutamente. Nonostante abbia giocato meno rispetto ad altri, Riccardo è un giocatore molto presente importante per il gruppo e ha sempre un atteggiamento positivo. Ha trovato meno spazio per via delle buone prestazioni di Sampirisi».
Quanto può incidere nella testa della squadra la partita di Cosenza?
«Non deve incidere affatto. Se dovessimo guardare indietro a Cosenza e proiettare quel risultato sulle partite future, dovremmo allora considerare anche l’effetto di Catanzaro sulla partita del San Vito, il che non ha senso. Ogni gara va vissuta come una nuova opportunità, come uno spareggio, indipendentemente dall’avversario. Ogni partita è un’opportunità per fare qualcosa di straordinario e avvicinarci al nostro obiettivo».
Qualcuno dice che la Reggiana venerdì scorso abbia perso già dall’uscita dagli spogliatoi…
«L’approccio non è stato quello che ci aspettavamo, ed è un dato oggettivo. La squadra a Catanzaro aveva mostrato una prestazione totale, tranne nel risultato. A Cosenza, eravamo tutti insieme da una settimana, c’era tutto per fare un grande approccio, ma purtroppo non è stato così. Analizzando la gara, ho visto una squadra contratta, non superficiale, ma mi fa arrabbiare che, in un approccio negativo che può capitare, non siamo riusciti a evitare di andare sotto. Nella nostra difficoltà, il Cosenza non ha fatto praticamente nulla per vincere, ma dobbiamo essere bravi, anche nelle partite in cui non siamo al meglio, a non soccombere. Purtroppo, andare sotto in una situazione del genere ci ha messo in difficoltà. Nel secondo tempo abbiamo provato in qualsiasi modo a reagire, ma diventa sempre più difficile…».
Cosa ci può dire sulla Sampdoria?
«È una squadra chiaramente costruita per altri obiettivi che ha cambiato molto a gennaio e ha dei giocatori di grande qualità. Avendo la nostra stessa situazione di classifica per noi è uno spareggio, quindi bisogna cercare di fare la partita della vita cercando di ottenere punti per avvicinarci al nostro obiettivo».
I blucerchiati hanno subìto più gol di tutti in trasferta assieme al Mantova: che tipo di avversari si aspetta di affrontare?
«Mi aspetto una Sampdoria aggressiva, ormai le statistiche sono abbastanza relative. Gli atteggiamenti possono ribaltare i dati della stagione, le ultime 10 partite devono essere diverse da tutto il resto del campionato e lo pretendo anche da parte della Reggiana. Detto questo, i nostri avversari sono una squadra con grande fisico e qualità tecniche, quindi dovremo essere molto bravi a limitarli. Dobbiamo far emergere le nostre caratteristiche migliori anche contro un avversario che verrà qui a battagliare dal primo minuto».
Ha detto che la sua squadra a volte soffre certi tipi di partite: cosa ci si deve aspettare dalla gara di domani?
«Al di là della classifica, a Frosinone contro un avversario che voleva giocare a calcio abbiamo giocato una gara di qualità. Noi soffriamo di più nelle partite che non hanno un riferimento chiaro, quelle gare sporche contro squadre che giocano in modo verticale. L’incontro con la Sampdoria, al di là della stessa situazione di classifica, credo sarà una gara diversa rispetto a quella di Cosenza».
Arrivati alla trentesima giornata la Reggiana continua ad alternare grandi prestazioni a gare meno brillanti: avete una spiegazione?
«Fortunatamente, la maggior parte delle prestazioni sono state positive, ma è vero che in alcuni momenti decisivi della stagione ci è capitato di steccare due o tre partite importanti. È un aspetto prettamente psicologico difficile da gestire, non ce lo aspettavamo vista la continuità avuta da gennaio in poi, ma a questo punto della stagione non possiamo più permetterci di correggere i nostri difetti. Dobbiamo conviverci e rimanere concentrati su ciò che ci rende forti: la mentalità di squadra. Le squadre perfette non esistono, ora dobbiamo concentrarci sulle qualità che abbiamo, e sono tante, cercando di nascondere i difetti oggettivi con la forza del gruppo, dando un qualcosa in più tutti quanti. Concatenando questa energia possiamo ancora fare qualcosa di straordinario, ne sono convinto».
La questione stadio-Sassuolo degli ultimi giorni può influire sul gruppo?
«No, non deve influire. Quella di domani è una partita troppo importante per farci distrarre da situazioni esterne. Se ci concentriamo esclusivamente su di noi rispetto alla Sampdoria, possiamo dire la nostra. Pretendo che la squadra sia concentrata in funzione della Sampdoria».
Ci sarà uno sciopero dei tifosi per un quarto d’ora: la Reggiana dovrà trascinare il pubblico più del contrario?
«Sì, dovrebbe essere sempre così. Il tifoso viene allo stadio per godere della sua squadra, ma è l’atteggiamento della squadra che può accendere la passione del pubblico. Domani dobbiamo essere i primi a mandare il segnale giusto e trascinare il pubblico con noi».
Questa mattina c’è stato un incontro con i tifosi ai campi di allenamento: cosa è successo?
«I tifosi ci hanno trasmesso la loro voglia di lottare per la Reggiana. Hanno ribadito che non molleranno mai e che vogliono vedere una squadra che ha lo stesso atteggiamento e crede nel risultato fino all’ultimo minuto. È stato un confronto molto positivo».
C’è un po’ di pessimismo tra i tifosi: è opportuno tendere tutti verso lo stesso obiettivo fino al 9 maggio?
«Sì, è importante che restiamo tutti uniti. Io posso lavorare sull’alchimia del gruppo e sull’energia positiva all’interno della squadra. Noi, come staff e come squadra, dobbiamo essere i primi a creare questa armonia che fa la differenza nei momenti finali della stagione. Sono convinto che se riusciremo a farlo per primi, anche i tifosi e l’ambiente ci seguiranno».