Montalto, doppietta di felicità: «Sono contento per i gol ma soprattutto perché è stata una vittoria di squadra»

«Sono contento per questa vittoria perché è del gruppo ed è stata ottenuta contro un Gubbio che reputo una buonissima squadra - ha sottolineato Adriano Montalto al termine della gara vinta a Gubbio griffata indelebilmente dalla sua prima doppietta in granata - Nonostante l'inferiorità numerica nel secondo tempo, siamo rimasti compatti e abbiamo lottato per la vittoria. Faccio i complimenti ai miei compagni di squadra che sono stati meravigliosi fino alla fine. Volevamo dare una svolta fuori casa: in casa i punti bene o male li conquistiamo, in trasferta siamo invece un po’ altalenanti. Ce l’abbiamo messa tutta per vincere».

Quanto è importante per te questa doppietta?
«È normale essere contento per i miei due gol, ma la cosa più importante sono i tre punti che ha ottenuto tutta la squadra».

Che Gubbio avete affrontato?
«È una squadra molto forte che ci ha concesso pochissimo. Giocavano sempre la palla, uscivano sempre e hanno dimostrato di essere rognosi. A livello difensivo i due centrali si sono fatti sentire sulle palle alte. Non hanno mollato fino alla fine, ma in questo caso si vede la mano di mister Braglia che è un ottimo allenatore».

Mister Diana ha mandato in campo Pellegrini al posto di Lanini: queste sono scelte che possono rendere la Reggiana una squadra imprevedibile?
«Abbiamo una rosa molto competitiva in ogni reparto, con tanti giocatori di qualità. Mi vengono in mente Lanini, così come Rosafio, Varela e lo stesso Pellegrini. Le soluzioni ci sono, sia in attacco come a centrocampo e in difesa. Le alternative sono tante: Nardi, che finora aveva sempre giocato, è rimasto in panchina e al suo posto è stato schierato D’Angelo che ha fatto una grande partita. Ma al di là di chi giochi, abbiamo ottenuto una vittoria di gruppo perché ci siamo aiutati a vicenda».

Com’è stato giocare con Pellegrini?
«Jacopo è molto bravo. Si è procurato il rigore con un’azione straordinaria. Poi sia io che lui abbiamo dato tanto per la squadra, cercando di aiutare anche in fase di copertura. Siamo noi i primi difensori e se la squadra subisce tanti tiri è anche colpa nostra».

Cos'hai pensato al momento del rigore quando eri sul dischetto?
«Ho pensato solo che dovevo fare gol e a nient’altro. A pensarci troppo, i rigori si sbagliano».

Hai anche aiutato alcuni compagni da certe provocazioni avversarie quando il gioco era fermo…
«Guai a chi mi tocca i miei compagni. Lottiamo tutti per lo stesso obiettivo ed è giusto che ci aiutiamo in campo come fuori».

Cos'è cambiato da Fiorenzuola?
«Sinceramente di Fiorenzuola non voglio più parlare. Possono capitare quelle giornate storte in cui ti va tutto male. In questo momento è importante compattarci e pensare una partita per volta».

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