Diana: «Il derby è unico, non vogliamo deludere nessuno. L'obiettivo è finire la stagione davanti al Modena»
«Mi aspetto una gara giocata a viso aperto che sfuggirà a qualsiasi pronostico. Non siamo al top ma fisicamente daremo tutto quello che avremo e so che la spinta del pubblico verrà in nostro aiuto»
Finalmente ci siamo. La partita più attesa della stagione è alle porte: non sarà certamente la gara che deciderà il destino di Reggiana e Modena, ma potrà andarci vicino. Aimo Diana è carico al punto giusto, ma come suo solito ha i piedi ben saldi per terra.
«Ci sono due modi per affrontare questa partita – ha subito spiegato il tecnico bresciano – Possiamo considerarla “la partita” o possiamo considerarla “una partita”. Per i tifosi è chiaramente il primo caso, per quanto riguarda me è “una partita” per il semplice fatto che se dovessi vincere non mi dovrei esaltare poiché la strada è ancora lunga, se invece dovessi perdere non dovremmo abbatterci perché bisogna continuare a portare avanti un lavoro iniziato a luglio. Forse deluderà qualcuno, ma il mio obiettivo non è battere il Modena domani ma arrivare prima del Modena a fine campionato. Il nostro è un traguardo molto ambizioso e devo ragionare su questa prospettiva».
Mister, però questa gara vale più dei tre punti in palio: passare in vantaggio negli scontri diretti potrebbe dare una mano alla fine…
«Stiamo ragionando molto su questo aspetto e ragioniamo anche sulla differenza reti, per questo a volte dico che dà fastidio prendere dei gol evitabili. Nessuno però mette in dubbio il valore del derby, dobbiamo portare grande rispetto per il Modena e se non ce l’avessi non affronterei nella maniera giusta il derby. Ai miei ragazzi chiedo di portare lo stesso grande rispetto, consapevoli che siamo almeno forti come loro. Per vincere la partita dovremo essere un po’ più forti di loro…».
La Reggiana è forse più forte tecnicamente, il Modena fisicamente?
«Non lo so, io sto osservando le ultime gare giocate dal Modena e devo dire che sono ripartiti bene dopo il lungo stop. Fisicamente erano già forti prima e lo sono anche tecnicamente, noi forse concediamo qualche chilo ma abbiamo altre capacità. Il Modena è una squadra completa come la Reggiana, ci equivaliamo come numeri e come punti. Credo che questa sfida sfuggirà a qualsiasi pronostico se non per il fatto che in campo ci saranno almeno 22 giocatori di altissimo livello».
Le responsabilità non mancheranno…
«Io questa partita l’ho sognata per anni. Tante volte ho detto che avevo bisogno di raggiungere uno step ulteriore ma non a livello tecnico bensì di pressioni diverse per mettermi alla prova e già nei primi 5-6 mesi qui me ne sono reso conto. Vivere un derby è molto bello e ci sono grandi responsabilità perché non si vuole deludere nessuno».
La dirigenza tiene molto a questa partita…
«Loro hanno un derby personale da giocare, noi dobbiamo isolarci da questa cosa. Il calcio è bello per gli sfottò che circondano questo tipo di gare e l’importante è che alla fine ci sia lo spettacolo in campo. Sugli spalti avremo diecimila persone e la maggior parte farà il tifo per noi e questo deve contare…».
La cornice di pubblico con 10mila spettatori potrà influenzare i giocatori in campo?
«Credo che in tanti si guarderanno intorno con orgoglio e anche un po’ di ansia. Me la aspetto per i giocatori e anche un po’ da parte mia e dei miei collaboratori. Avere troppa freddezza non ti porta a considerare certi aspetti: io dico che non bisogna avere paura ma vivere la partita con il giusto spirito. Domani vorremmo non deludere la gente e vederla felice. La nostra squadra ha già dimostrato la sua forza, vorremmo quindi fare bella figura al di là del punteggio e della classifica».
La Reggiana si baserà sul possesso palla mentre il Modena porterà più uomini in area: è questa la chiave di lettura del match?
«Sì, credo sarà così. Il loro atteggiamento è aggressivo in avanti, noi non possiamo fare altro. Bisogna anche avere la capacità di stare lì accucciati a difendere il risultato come accaduto con il Siena. Mi aspetto però una gara a viso aperto. Vedo grande voglia, dirò ai ragazzi di giocarsela e divertirsi».
Che atteggiamento si aspetta da parte della squadra di Tesser?
«Ho visto che ha affrontato tutte le partite alla stessa maniera, con uno stile offensivo. Entrambe le squadre cercheranno di vincere finché le forze lo consentiranno, entrambe hanno cambi importanti e giocatori che possono dare una svolta dalla panchina».
Ha già individuato il punto di forza e il punto debole del Modena?
«Non ce n’è soltanto uno, sono almeno tre o quattro i punti di forza e anche quelli deboli. Mi dispiace che non ci sia stata una settimana intera per lavorarci sopra, andremo quindi sulle capacità dei nostri giocatori di sapersi immedesimare immediatamente nella partita».
La sua squadra come si presenta all’appuntamento? Nelle ultime settimane i carichi di lavoro non sono mancati…
«Sarebbe stato meglio giocare di domenica con una settimana di lavoro alle spalle, invece siamo riusciti a preparare qualcosa solamente su video. Con la testa arriviamo a questo appuntamento molto bene e fisicamente daremo tutto quello che abbiamo e non è poco, poi l’adrenalina darà una mano. Mi aspetto che i miei giocatori ragionino con la propria coscienza e professionalità: chi ha tecnica deve portare tecnica, chi ha grinta deve mettere in campo grinta. Ognuno darà il suo contributo perché non c’è un “noi” ma un “io”. Se ognuno farà la sua parte alla fine avremo un “noi”».
Quali notizie arrivano dall’infermeria?
«Camigliano si è allenato con noi ed è a disposizione sebbene non sia al 100%. Contessa è tornato come papà e ne siamo felici, sarà della partita».
Quindi sono tutti a disposizione tranne Cremonesi?
«Si, è così. Non abbiamo recuperato del tutto, ma c’è ancora un giorno di tempo e credo che alla fine staremo abbastanza bene».
I piccoli acciacchi passeranno in secondo piano?
«La partita di domani riporterà tutti con la testa giusta e sì, penso che i miei ragazzi potranno passare sopra qualche acciacco».
Ripartirà dalle sue certezze con il 3-5-2?
«E’ sempre importante avere certezze. Ho una squadra che si può trasformare in qualsiasi momento e non escludo un turnover: gioca chi sta meglio, sapendo che in panchina ci sono cambi importanti. Sul chi mandare in campo ci penserò domani dopo la rifinitura per capire meglio certe situazioni assieme allo staff medico. Poi valuteremo ad occhio perché conosciamo i nostri ragazzi da almeno 6 mesi e capiamo quando uno c’è o non c’è…».
Su cosa baserà le sue scelte iniziali?
«Darò importanza all’aspetto fisico e mentale. C’è chi può dare un qualcosa in più e chi è abituato a fare un determinato tipo di partite».
Tanta pressione sarà anche sulle spalle dell’arbitro…
«Avrà certamente una bella responsabilità. Onestamente non conoscono la terna arbitrale, ma credo che abbiano mandato i migliori. A proposito degli episodi dubbi di Entella-Modena, li ho visti e mi sono sembrati normali, le polemiche mi sono sembrate superflue».
Con l’arrivo di Porcino, la Reggiana ha chiuso il mercato: qual è il suo bilancio?
«Ci eravamo tenuti una casella libera per inserire un giocatore che serviva e alla fine si sono combinate le situazioni giuste per prendere Porcino che andrà ad occupare la casella lasciata vuota (da Anastasio, ndr). E’ un giocatore abituato a giocare ad un livello importante, porterà esperienza alla squadra e anche freschezza perché è un profilo giovane con caratteristiche diverse rispetto agli altri».
Vuole aggiungere qualcos’altro?
«Vorrei spendere due parole per Zamparini e porgere le mie condoglianze alla sua famiglia. Oggi il calcio italiano ha perso una persona non banale, un grande conoscitore di calcio e di talenti a cui devo tanto. Ci tenevo a ricordarlo».
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