Cattaneo: «Giocare subito è un vantaggio. Se potessi scegliere, eviterei il Pordenone»
«Il k.o. col Mestre come una pugnalata, da lì in poi siamo calati mentalmente. Martedì non possiamo pensare di pareggiare»
Il colpo da 90 del mercato invernale granata porta il nome di Luca Cattaneo, per tutti "Veleno", autore di 4 gol in 14 presenze. Dopo un preventivato avvio in salita, l'ex attaccante di Brescia e Pordenone ha preso per mano la squadra nel momento migliore della stagione che ha portato la Reggiana davvero ad un passo dal Padova poi nell'ultimo mese è calato come il resto dei compagni. La speranza dei tifosi e dello staff tecnico guidato da Eberini è quella che il numero 30 granata possa tornare a fare la differenza già da martedì sera.
A Teramo non sei sceso in campo per via di qualche acciacco fisico?
«Non avevo nessun problema, sto benissimo. Penso si sia trattata di una scelta tecnica in vista dei playoff, però non ho parlato di questo con i mister, ho solo accettato la decisione».
Nelle ultime settimane avete iniziato un lavoro diverso con il preparatore atletico Bresciani?
«Stiamo lavorando sempre alla stessa maniera, anzi forse negli ultimi giorni abbiamo iniziato a spingere di più. Io personalmente credo di essere al 100% della forma, magari ho dato l'impressione di essere calato perché ho accusato il momento difficile di tutta la squadra e dovevo essere più bravo a prendere in mano la situazione».
L'evidente calo della squadra nelle ultime partite secondo te da cosa è scaturito?
«Secondo me è stato un problema mentale perché fisicamente stiamo bene. Il 4-0 subìto in casa con il Mestre ci ha fatto molto male, è stata una vera e propria pugnalata molto difficile da dimenticare. Con una vittoria saremmo arrivati ad un passo dal Padova, credevamo ancora nella remuntada incredibile, invece il modo in cui è giunta la sconfitta con tanti gol al passivo ha lasciato il segno e da lì in poi non siamo più stati gli stessi di prima. I numerosi infortuni in difesa poi sono stati la ciliegina sulla torta...».
Sei dunque rimasto soddisfatto di avere scelto la Reggiana a gennaio?
«Sì, in questi mesi mi sono trovato benissimo con tutti con i compagni, con i mister e anche con la società che ci è sempre stata vicina. Ieri abbiamo fatto una grigliata di squadra dove sembrava davvero di far parte di un'unica famiglia allargata».
La delusione per la promozione mancata e per il fallito aggancio al secondo posto è palpabile tra i tifosi...
«Abbiamo provato fino alla fine a raggiungere quegli obiettivi, ora dobbiamo concentrarci sui playoff. La gente giustamente si aspettava un altro epilogo, però è veramente importante che continui a sostenerci partita dopo partita e sono convinto che vedremo ancora tanti tifosi allo stadio. Martedì giochiamo la prima di tante finali, ci serve una spinta in più».
Gli ultimi risultati vi hanno condannati a riprendere subito il cammino senza alcuna sosta per rifiatare...
«Secondo me giocare subito può essere un vantaggio perché il nostro problema era solo a livello mentale e non di gambe: una svolta ci può essere solo se ritorneremo il più presto possibile a vincere. Sicuramente riposare due settimane in più avrebbe fatto comodo per recuperare al 100% tutti gli infortunati, ma non avrebbe giovato al blocco mentale che abbiamo accusato nell'ultimo periodo».
Giocare in una piazza molto emotiva come Reggio è un vantaggio o uno svantaggio?
«Penso che dipenda dal carattere di ogni singolo giocatore. Personalmente scendere in campo davanti a tanta gente mi dà una carica incredibile e quando arrivano i fischi non ci faccio caso più di tanto perché fa parte del mestiere. Bisogna sempre cercare di andare avanti e tornare subito a vincere».
Questa sera conoscerete il nome della prossima avversaria: quali sono i punti di forza delle squadre che potreste affrontare?
«Il Bassano gioca un calcio veloce e rapido, mi piace, poi fisicamente ha degli atleti difficili da contenere soprattutto in attacco. Anche il Pordenone gioca molto bene, ma a fare la differenza per i ramarri è la mentalità plasmata negli ultimi anni da un gruppo incredibile che è rimasto praticamente invariato. Il Mestre purtroppo lo conosciamo bene: è la squadra rivelazione del campionato, forse quella che gioca meglio, e il calo avuto nelle ultime settimane non è detto che vada a suo sfavore. Il Renate infine è la vera outsider del nostro girone: ricordo una vittoria molto sofferta contro i nerazzurri a febbraio, hanno una rosa molto giovane che non ha nulla da perdere e sta molto bene a livello fisico e mentale».
Quale di queste avversarie preferiresti evitare?
«Conoscendolo molto bene, dico Pordenone. La squadra di mister Rossitto è fastidiosissima, ha tanti leader in campo come Stefani che qui a Reggio ha lasciato un bel ricordo, e negli ultimi anni ha sempre fatto bene ai playoff».
Avere due risultati su tre a disposizione martedì sera è veramente un vantaggio?
«Io dico di no perché in passato ho sempre perso quando capitavano partite di questo genere. Non dobbiamo pensare che il pareggio possa andare bene: un ragionamento del genere lo si può fare solo al 90'. Bisogna giocare per vincere».
Dove pensi che possa arrivare la Reggiana?
«Secondo me possiamo rientrare tra le migliori cinque dell'intero lotto. Dobbiamo rimboccarci le maniche e cercare di vincere più partite possibili perché solo andando avanti potremo recuperare altri giocatori».
Ci sono delle favorite per la promozione in Serie B?
«Catania ed Alessandra hanno fatto molto bene ultimamente, così come il Trapani; anche Siena e Pisa possono essere una sorpresa ai playoff. In generale credo che qualunque squadra, anche una invischiata nei play out, potrebbe dare filo da torcere a quelle più blasonate...».
Puoi farci il nome di qualche compagno che secondo te potrebbe essere la rivelazione della Reggiana ai playoff?
«Più che un singolo, secondo me un po' tutti potremo fare la differenza se ci aiuteremo reciprocamente dando il 101% in campo. La Reggiana farà dei grandi playoff, ne sono convinto».
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