Alvini dopo la beffa di Alessandria: «Non meritavamo di essere eliminati, abbiamo regalato troppo alla Juve»
«Prestazione ottima. In un progetto di crescita ci può stare una fase del genere, ma dobbiamo lavorare ancora molto»
Non è contento Massimiliano Alvini: la sua Reggiana ha fornito un'altra ottima prestazione ma torna a casa con il cerino in mano senza qualificazione alla seconda fase. Ci sono tanti ottimi spunti dai quali ripartire e tante altre cose da sistemare in vista del debutto in campionato previsto sabato 24 agosto con la FeralpiSalò.
«Abbiamo regalato un po' troppo e mi spiace - ammette il tecnico granata dopo il 3-3 di Alessandria - È assurdo perché la squadra ha messo in campo idee e organizzazione. Però alla fine abbiamo pagato il passaggio del turno. Eppure vedendo la partita di oggi e quella con la Pergolettese, meritavamo di passare. Poi ovviamente quando si ha una squadra nuova di 16 giocatori, può capitare di commettere qualche errore. C'è tanto rammarico anche per le molte occasioni create. Secondo me tra oggi e la partita precedente abbiamo avuto venti palle gol».
Anche a cinquanta secondi dalla fine urlava ai giocatori di non buttare via la palla e di cercare sempre di giocarla...
«Perché secondo me non ha senso buttare lì il pallone in avanti. In quegli ultimi minuti abbiamo giocato sull'esterno cercando di aggirare gli avversari e abbiamo ottenuto la giusta combinazione che ha permesso a Sanat di avere una palla gol. Se fosse stato più lucido, l'avrebbe messa dentro. Comunque a parte questo, per me l'importante è avere sempre un'idea precisa di gioco e cercare di esaltare le diverse qualità dei giocatori».
Come ha visto la Juve?
«È una squadra forte. Basta pensare a gente come Lanini e Mota Carvalho che sono entrati a partita in corso pppure altri che sicuramente andranno a giocare in Serie B».
Però la sua Reggiana non ha perso...
«Non abbiamo perso, rimane quindi l'ottima prestazione. Credo che in un progetto di crescita e costruzione di squadra possa starci una fase del genere».
Troppi errori sotto porta, ma la squadra crea tanto. È contento di questo aspetto?
«No, non sono contento. Secondo me possiamo capitalizzare meglio quello che creiamo. Certo, sono comunque soddisfatto di tante cose, tipo del lavoro che finora abbiamo fatto o di come la società stia costruendo questo progetto o del grande impegno che stanno mettendo i miei ragazzi. E sono contento di essere qui a Reggio Emilia, mi dispiace solo essere stati eliminati perché secondo me non ce lo meritavamo. Questo mi lascia un po' di amarezza in bocca».
Ha due giocatori per ruolo perché il campionato è lungo o per creare concorrenza?
«No, noi abbiamo semplicemente studiato tutti gli acquisti con grande attenzione, guardando il budget e le caratteristiche dei giocatori. Per esempio, Lunetta è un esterno diverso da Favale, come Kirwan lo è rispetto a Libutti. Abbiamo cercato di costruire una squadra che possa regalare soddisfazioni ai tifosi granata e non regalare le partite come abbiamo fatto oggi».
Credeva veramente di riuscire a forgiare una squadra così in poco tempo?
«Dobbiamo lavorare ancora tanto. Vogliamo crescere e continuare a far bene: l'obiettivo deve essere quello di migliorare sempre, giorno dopo giorno».
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